martedì 21 giugno 2016

IL ROTARY E LE REGOLE DELL'ALTERNANZA.

Oristano 21 Giugno 2016
Cari amici,
ho partecipato, come tutti gli anni al Congresso e Assemblea della nostra associazione, quest'anno a Cagliari al T-HOTEL da 17 al 19 Giugno. Vi partecipavo, oltre che in veste di rotariano, anche di corrispondente di un settimanale di Oristano (l'Arborense). Ebbene, spente le luci della ribalta, ho voluto inviare al settimanale la seguente riflessione, che mette in luce in particolare una delle regole base della nostra associazione:l'alternanza. Per Vostra conoscenza e documentazione, ecco quanto ho ritenuto di scrivere.

IL ROTARY INTERNATIONAL E LE REGOLE DELL’ALTERNANZA.
A CAGLIARI, DAL 17 AL 19 GIUGNO AL T HOTEL, IL CONGRESSO E L’ASSEMBLEA DEL DISTRETTO 2080 (ROMA, LAZIO E SARDEGNA).

Il Rotary è l’Associazione di Servizio più antica al mondo. Fondata da Paul Harris a Chicago nel lontano 1905, è oggi ben presente in tutto il mondo con oltre un milione e duecentomila soci. Nella nostra città, Oristano, è presente fin dal 1967 e, a breve, il club si appresta a festeggiare il 50° anno di servizio. Associazione laica, il Rotary annovera nelle proprie file uomini e donne di qualsiasi fede e razza, purché legati da un filo comune: la volontà di servire, di essere utili nella Comunità; servizio svolto disinteressatamente, applicando le regole dell’amicizia, dell’etica, della tolleranza, della disponibilità, mettendo a frutto le competenze specifiche possedute di ogni socio.
La compagine sociale, infatti, è costituita dai vari responsabili delle professioni e delle attività economiche che, mettendosi a lavorare insieme in stretta amicizia, costruiscono insieme progetti capaci di alleviare i vari mali che attanagliano il mondo, partendo da quelli più visibili ed eclatanti: povertà, mancanza di istruzione, malattie, carenza di acqua potabile e quant’altro. La lunga lotta portata avanti dal Rotary per debellare la Polio dal mondo, credo possa rappresentare uno degli esempi più eclatanti.
Il Rotary, però, non è un’associazione di semplice beneficienza. Scopo principale del Rotary non è dare sollievo, per esempio, a chi ha fame fornendo il pane (compito già svolto in maniera corretta da numerose associazioni di volontariato) ma quello, invece, di cercare di intervenire in modo più concreto e a lungo termine: cercando per esempio di migliorare le condizioni di vita di chi oggi ha fame, facendo dunque in modo che domani Egli possa essere in grado di provvedere a stesso ed ai suoi bisogni. Ecco il vero significato di associazione di servizio, non di semplice volontariato.
Questa la filosofia del Rotary, che in sintesi potremmo sintetizzare con l’affermazione che è meglio migliorare le condizioni di vita piuttosto che sfamare chi ha bisogno. Non limitarsi a dare il pesce già pescato a chi ha fame, ma fornirgli invece l’amo perché possa lui stesso, domani, pescarlo per se e la famiglia. Ecco il motivo per cui tanti professionisti ai vertici delle rispettive professioni, sono oggi impegnati in tutto il mondo a cercare di creare le condizioni per migliorarlo: donando il proprio tempo e la loro grande professionalità a chi ne ha bisogno. Il Rotary, questa associazione che oggi ha raggiunto e superato il traguardo di 111 anni di servizio, per meglio gestirsi applica un’altra regola importante: l’alternanza.
Già dalla denominazione chi non conosce il Rotary pensa a qualcosa “che ruota”: e in effetti il suo nome significa proprio rotazione, ovvero alternanza! Nel Rotary le cariche durano un anno e poi si passa la mano. Diversi i motivi che fin dall’inizio hanno creato questa regola, ma certamente uno dei più validi è certamene quello che nelle varie posizioni di comando nessuno si “affezioni” al ruolo, relegando gli altri in posizione subordinata. Regola aurea, che consente a tutti un “rinnovamento” costante, che è valido per più ragioni: pluralità di pensiero, impegno sempre ai massimi livelli, gioco di squadra forte e sempre aggiornato.
Ebbene, stante queste regole, ogni anno in ogni Distretto (che raggruppa un territorio di diverse regioni dove opera un discreto numero di club (normalmente un centinaio) si svolgono due manifestazioni collegate: il Congresso di chiusura di un anno, e l’Assemblea di apertura dell’anno successivo. Il Distretto a cui appartiene la Sardegna (unitamente all’Area metropolitana di Roma ed il Lazio) è il 2080, guidato da un Governatore che lo amministra per un anno, passando poi la mano al successore. Questo “cambio”, che sancisce il passaggio della guida da un Governatore ad un altro, è avvenuto quest’anno in Sardegna, precisamente a Cagliari al T Hotel in una 3 giorni, dal 17 al 19 Giugno. In quest’assise, il Governatore uscente l’Ing. Giuseppe Perrone, dopo aver fatto un preciso resoconto del suo anno, ha passato “il collare” (è il simbolo di governo del Distretto) al nuovo Governatore, Avv. Claudio De Felice, che prenderà le redini del Distretto il 1 Luglio.
Interessanti gli argomenti trattati: “Missione e Ruolo del Rotary”, “La leadership nel Rotary”, “Il pubblico ci riconosce per quello che facciamo?” e per ultimo “Gli strumenti operativi”. Si sono avvicendati al podio docenti universitari di spessore, giornalisti e professionisti: come Giorgio Fiorentini della Bocconi, Alessia Lirosi della Sapienza, Francesco Birocchi, Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, Cora Boccia della RAI e Luca Matteucci del Corriere della Sera. Il Governatore Perrone nel suo discorso di chiusura del suo anno ha messo in risalto luci e ombre, auspicando che il nuovo Governatore continui con successo un percorso luminoso che ha ormai ben superato il secolo.
La relazione programmatica del nuovo Governatore De Felice è stata focalizzata in particolare sulla comunicazione e sui nuovi strumenti oggi in uso, in particolare i social media. Questo “cambio di passo” della comunicazione, come ha anticipato Stefano Epifani, docente universitario di comunicazione (che presiederà l’apposita Commissione), si occuperà e si incentrerà proprio sul “nuovo modo” di proporsi del Rotary al grande pubblico: è tempo di cambiare, di adeguarsi al cambiamento, usando meno auto-referenzialità, meno autocelebrazioni e più concretezza comunicativa sulle azione portate avanti con il servizio svolto, utilizzando soprattutto i nuovi strumenti oggi in auge nella comunicazione, in particolare appunto i social media.
Il prossimo sarà sicuramente un altro anno di grande impegno, come lo è stato quello corrente. Il Rotary ogni anno assegna un motto ai vari rotariani che agiscono nel mondo. Il motto di quest’anno era “Siate dono nel mondo”, a significare che i rotariani debbono costantemente, ogni giorno, donare la propria professionalità a chi ne ha bisogno, mentre quello del prossimo anno è “Il Rotary al servizio dell’umanità”, due motti che, in effetti si compenetrano: perché essere dono nel mondo significa proprio essere “al servizio” dell’umanità intera.

Mario Virdis



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