mercoledì 30 aprile 2014

APRILE SI E’ CHIUSO CON LA PREMIAZIONE DELLO STUDENTE CON LA NOSTRA BORSA DI STUDIO, ORA E’ ARRIVATO MAGGIO, MESE ROTARY DEDICATO ALLA CULTURA ED AL CONGRESSO-ASSEMBLEA DEL DISTRETTO.



Oristano 1 maggio 2014
Cari amici,
ieri, ultimo giorno di Aprile, abbiamo consegnato il premio allo studente delle Scuole Superiori della nostra Provincia, maturato con il massimo dei voti e la lode. Questa iniziativa viene portata avanti dal nostro club da oltre trent’anni: l’unica variazione che negli anni scorsi il club ha voluto apportare è stata quella della scelta: non più lo studente più giovane di età (fra quelli che avevano ottenuto il massimo dei voti) ma quello preferito dalla sorte fra i maturati a punteggio massimo.  La cerimonia di consegna del premio, organizzata dal club con il Dirigente scolastico del Liceo Ginnasio “De Castro” di Oristano, è stata molto partecipata dagli studenti degli ultimi anni, ai quali la nostra Presidente Egle ha illustrato le finalità del Rotary e la sua storia, incoraggiando i giovani ed invitandoli a contattare il Rotaract per un eventuale ingresso nell’associazione. Il Presidente del Rotaract Luca Sanna ha preso la parola per illustrare ai ragazzi l'attività svolta dal Rotarcat di Oristano e i progetti in corso, cercando di stimolarli ad entrare a far parte dell'associazione.
Al termine dell’incontro la premiazione, da parte della nostra Presidente Egle, della brava studentessa vincitrice, Giulia Maria SIDDI, che si è già iscritta all’Università Bocconi di Milano in Scienze Economiche.
L’anno rotariano si avvia, ormai velocemente, alla sua conclusione. Sembra ieri il giorno che “il vascello” di Egle, carico di entusiasmo prese il via, ai primi dello scorso Luglio, mentre oggi vede ormai vicino l’arrivo in porto! Maggio è un mese interessante ed impegnativo: si portano a conclusione gli ultimi progetti, si organizza la partecipazione al Congresso-Assemblea, si ufficializzano gli ultimi ingressi nel club. Partecipiamo numerosi all’Assise Distrettuale, cari amici: è il modo migliore per incontrare e rafforzare l'amicizia con i nostri numerosi amici del Distretto!

Nel calendario rotariano, considerata la mole degli impegni che gravano su questo mese, Maggio non ha una specifica attribuzione; in sintesi non gli è attribuito un “impegno”o una specifica azione rotariana, da portare avanti da parte dei club: Maggio è un mese formalmente “libero”.

I club del contesto europeo, ciononostante, hanno voluto dedicare Maggio, il mese del risveglio della natura, alla “Cultura”. Scelta certamente consona, in quanto l’Europa è sempre stata la culla della cultura nel mondo. Lo stesso termine cultura, di origine latina, proviene dal verbo "coltivare", termine estrapolato dal mondo agricolo (dove significa far crescere, riprodurre, rinnovare). E’ estrapolandone il significato che possiamo dire che cultura è quel “complesso di processi di apprendimento”, di cura e di crescita interiore, della somma di tutti quei modi di fare, di quei riti, che, con un altro termine derivato, vengono definiti "culto". Il concetto moderno di cultura può essere inteso, in senso rotariano,  come quel complesso bagaglio di esperienze e conoscenze, in possesso dei singoli soci che esercitano le più diverse professioni, e che vengono non solo costantemente da Loro aggiornate, ma messe a disposizione dell’intera Comunità, per meglio servire l’interesse generale.
Rileggendo Paul Harris (parlo del suo libro La mia strada verso il Rotary) potremo ripetere con Lui che “Chi contribuisce alla somma totale della conoscenza umana non è solamente un benefattore della propria nazione ma è un benefattore di tutto il mondo”. Credo che sia stato questo uno dei motivi che hanno spinto il nostro fondatore a creare un club dove fossero presenti (espresse in termini eccellenza) la maggior parte delle professioni: proprio perché lo scambio tra le diverse conoscenze professionali di alto livello diventassero patrimonio di tutti e, sommate le une alle altre, potessero costituire un importante volano per meglio “servire” la Comunità e contribuire a creare un mondo migliore. Tradotto in pratica questo significa che in tutti i club è necessario che vi sia un’ampia varietà di professioni rappresentate, perché è “l’insieme” delle varie culture professionali che agevola gli interventi possibili e facilita  il nostro lavoro di servizio sul territorio. Ogni iniziativa, così,  può essere portata avanti più facilmente: un progetto che diminuisce la fame nel mondo, che migliora le condizioni di vita, che mitiga l’analfabetismo, che incrementa l’occupazione. E’ questo, a mio avviso, ciò che intendeva dire Paul Harris con la frase prima riportata.
Tutto questo, cari amici, partendo dal mondo giovanile. Ieri alla platea dei ragazzi che affollavano l’aula magna del Liceo dove abbiamo premiato lo studente migliore, abbiamo cercato di far conoscere il Rotary e le azioni che esso porta avanti nel mondo. E’ dalla scuola che dobbiamo partire per costruire il Rotary di domani. E’ cercando di incoraggiare i giovani, facendo conoscere e divulgando i nostri principi, che possiamo creare in loro la “cultura della pacifica convivenza”, fatta non solo di amicizia ma di rispetto, tolleranza, altruismo, etica, e servizio.

Il Rotary avrà un grande futuro se riuscirà ad inculcare nei giovani i suoi ideali: potremo avere non solo un grande Rotary anche domani, ma anche un mondo migliore.
Buon Rotary a tutti Voi!
Mario
Ecco un flash della premiazione di ieri.


domenica 27 aprile 2014

I NOSTRI PROSSIMI IMPEGNI: PREMIAZIONE DELLO STUDENTE DELLE SCUOLE SUPERIORI, INCONTRO CON GLI AMICI DI SEDILO, MARGHINE CENTRO SARDEGNA, INTERCLUB CON IL NOSTRO ROTARACT E AVVIO DELLA NUOVA EDIZIONE DEL CONCORSO “CASE FIORITE”.



Oristano 27 Aprile 2014
Cari amici,
anche il mese di Maggio è bello pieno di impegni: partendo dalla premiazione dello studente delle scuole superiori, vincitore della nostra borsa di studio, in calendario la mattina del 30 Aprile nell’aula magna del Liceo “De Castro”,  continueremo con l’incontro con gli amici del club Sedilo-Marghine Centro Sardegna ed, a seguire, con l'interclub con i nostri ragazzi del Rotaract, che hanno organizzato una “Mostra-Aperitivo”, in favore della Casa di Riposo “Eleonora d’Arborea”; a metà mese (dal 16 al 18 Maggio), poi, seguiremo il Congresso-Assemblea del Distretto, che quest’anno si svolgerà in Sardegna, pubblicizzeremo al meglio la nuova edizione del concorso “Case Fiorite” e rinnoveremo anche il nostro effettivo con l’ammissione di due nuovi soci.
Ogni anno rotariano cerchiamo di viverlo sempre con grande entusiasmo e determinazione e credo che anche quest’anno non sarà dammeno! Ecco il dettaglio dei suindicati impegni:
1) Sabato 30 Aprile, alle ore 12,15, nell’Aula Magna del Liceo “De Castro” di Oristano sarà effettuata la premiazione della studentessa aggiudicataria della nostra Borsa di Studio annuale. La vincitrice, Giulia Maria Siddi, riceverà dalla nostra Presidente Egle il premio, davanti a molti dei suoi compagni di scuola;
2) Sabato 3 Maggio, alle ore 10,00, visita guidata all’Istituto Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IAMC-CNR) unità operativa di Oristano (località SA MARDINI, Torregrande), dove ci ritroveremo alle ore 10,00, con gli amici rotariani del club di Sedilo organizzatori dell'incontro. Al termine della visita, alle ore 13,30, pranzo facoltativo presso l’Itti Turismo “Sa Peschiera” di Cabras, al costo di Euro 30,00 a persona. Le adesioni debbono pervenire alla Presidente, al Segretario o al Prefetto entro il 30 Aprile;

3) Sabato 10 Maggio, dalle 17,00 alle 20,00, in interclub con il Rotaract, “Mostra-Aperitivo” presso la Chiesa di San Mauro Abate, in Via S. Antonio ad Oristano, dove verranno esposte opere in ceramica, realizzate da un gruppo di giovani presso l’Artigian Service, che potranno essere acquistate con una donazione libera. La quota di partecipazione all'evento è di € 15,00 e comprende l'aperitivo e un piccolo presente in ceramica per ciascun partecipante; la raccolta fondi verrà devoluta alla casa di Riposo E. d'Arborea di Oristano;

4) Dal 16 al 17 Maggio 57^ Assemblea e Congresso del Distretto a Porto Cervo, Località Cala Granu, presso il Colonna Resort Hotel. Informazioni e Prenotazioni, tramite la Segreteria del club;
5) Dal 2 Maggio al 3 Giugno si svolgerà la nuova edizione del concorso “Case Fiorite”, che tanto successo ha ottenuto gli anni scorsi. Tutti sono pregati di contribuire alla diffusione dell’iniziativa, segnalando e invitando gli amici a partecipare.
Spero proprio che ognuno di noi si attiverà per la migliore riuscita di tutte le iniziative! Ecco ora la lettera del Segretario con il riepilogo degli impegni per Maggio e Giugno.

Mario
…………………


Ai Soci
Del Rotary Club di Oristano
LORO SEDI
Oristano, 22/04/2014



Carissimi,
vi comunico il  calendario degli appuntamenti del club dei mesi di Maggio e Giugno:

1- VENERDI’ 9/05/2013 alle ore 21 presso l’Hotel “Mistral 2” conviviale riservata ai Soci.

2- VENERDI’ 23/05/2014 alle ore 21  presso l’Hotel “Mistral 2” conviviale, Soci e familiari nella  quale è previsto l’ingresso di nuovi Soci.

3- VENERDI’ 13/06/2014 alle ore 21 presso l’Hotel “Mistral 2” conviviale riservata ai Soci

4- SABATO 21/06/2014 Interclub con il Rotary Colli Briantei. Vedi Programma.

IMPORTANTE:

L’Interclub del 21 giugno con il RC Colli Briantei (in tour motociclistico della Sardegna) avrà il seguente programma che anche i nostri soci potranno seguire nelle singole tappe, se interessati:
-mattino da ore 09-09.30 visita a Tharros e Museo di Cabras, che ospita i Giganti di Mont'e Prama (tempo almeno tre ore);
-a seguire colazione (brunch) e degustazione vini Cantina Contini, concorrendo ai costi con 10 -15 € a testa (tempo circa 2 ore);
-pomeriggio giro in moto sulla costa;
-alle 21 cena conviviale con scambio gagliardetti. Per venire incontro ai motociclisti suggeriamo l'abbigliamento informale.

Alla conviviali del 23 maggio e all’Inteclub del 21 giugno,  aperte agli ospiti, sempre graditi, i Soci possono invitare parenti e amici a loro discrezione, comunicandone il numero al Prefetto Adriana Muscas (tel. 347/5780000)  con congruo anticipo, per consentire la predisposizione della sala e il corretto utilizzo delle risorse economiche.
E’ altresì opportuno segnalare eventuali impedimenti a partecipare ad ogni appuntamento Rotariano.
A disposizione per  eventuali necessità porgo i miei più cordiali saluti.
Marco Franceschi, Segretario



venerdì 18 aprile 2014

L’IMPROVVISA SCOMPARSA DI UN AMICO E’ LA PERDITA DI UN VALORE INESTIMABILE : CIAO FRANCO SEI STATO PER ME UN GRANDE MAESTRO E NON LO DIMENTICHERÒ.

Oristano 18 Aprile 2014
Cari amici,
la triste notizia dell’improvvisa scomparsa di Franco Arzano  mi ha colpito ieri come una coltellata. Mi sembrava impossibile, ci eravamo visti a Roma neanche un mese fa! Franco Arzano, Past Governor del nostro Distretto 2080, ora non è più tra di noi e questo lascia in me, come credo in tutti noi  rotariani, un vuoto incolmabile. Personalmente Franco lo voglio ricordare così, con questa letterina affettuosa, per esternargli la semplice e sincera amicizia che ci legava da tempo.

Caro Franco,

te ne sei andato così, all’improvviso, quasi in silenzio, lasciandomi orfano del tuo sorriso sornione, della tua misurata ironia, dei tuoi preziosi consigli, della tua disponibilità, del tuo essere un vero grande rotariano convinto, sempre disponibile e pronto al servizio.
Sono stato uno dei presidenti del tuo anno nel club di Oristano, nell’anno 2007/2008, anno del tuo governatorato, che per il nostro club era quello del quarantennale. Quell’anno mi avresti voluto Tuo assistente, me lo avevi già proposto, ma la sorte volle che il mio club mi eleggesse nuovamente presidente (era la terza volta), forse per festeggiare degnamente il 40° anniversario del club. Mi dicesti che, pur dispiacendoti per non avermi potuto utilizzare come assistente, avresti certamente apprezzato il mio lavoro nel club.
Al 51° Congresso, quello della chiusura del Tuo anno, mentre leggevi la relazione finale intravidi nei tuoi occhi una grande emozione: quella di un vero rotariano che, da Governatore, riepilogava un anno di intenso e fruttuoso  impegno di servizio. Salutandoti, la domenica, prima di partire per la Sardegna, Ti dissi: “ Grazie Franco, anche per quello che in questo anno mi hai insegnato”. Tu, come Tuo solito senza scomporti, mi rispondesti: “Io non ti ho insegnato niente, forse abbiamo appreso molte cose insieme”.
La Tua  sincera risposta, caro Franco non era stata una battuta “formale”, ma esprimeva, invece, in modo concreto, l’applicazione del nostro modo di essere rotariani: la condivisione, tutti insieme, del nostro patrimonio professionale, culturale e di voglia di servire.
Ora, caro Franco, noi rotariani siamo rimasti soli: con Te abbiamo perso un amico, una guida sicura, un rotariano convinto, un Governatore serio e capace. Ci rimane, però, il Tuo esempio, il Tuo insegnamento, l’amore che hai profuso nel Rotary ed in tutti noi.
Grazie Franco il Tuo ricordo non mi abbandonerà mai.


Mario Virdis



sabato 12 aprile 2014

LA STRAORDINARIA LEZIONE DEL MAESTRO CARMINE PIRAS SU “ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE E SCULTURA DELL’ETA’ DEL BRONZO”, NELL’ULTIMA CONFERENZA “VENERDI’ CON IL ROTARY”: UN INTRIGANTE PERCORSO ALLA RICERCA DELLE NOSTRI ANTICHE ORIGINI.



Oristano 13 Aprile 2014
Cari amici,
chi pensava che l’antica cultura del Popolo Sardo fosse una cultura modesta, fatta in casa, dove l’antico pastore, vestito di semplici pelli sopravvivesse in maniera quasi “selvaggia”, Venerdì sera si è dovuto proprio ricredere! 
I partecipanti all’incontro, già al momento dell’ingresso nel salone delle conferenze del Mistral 2, venivano subito attratti da qualcosa di nuovo, in precedenza mai visto: a fianco al tavolo della conferenza troneggiava il manichino di un guerriero (simile ad uno dei giganti di Mont’e Prama), ricoperto da un completo corredo da battaglia, con abbigliamento in pelle, scarpe, schinieri, robusto scudo rotondo con all’interno altri spadini di offesa, rinforzi di cuoio ai polsi, guanti, elmo cornuto e larga e lucente spada, impugnata con forza. Questo era il “pezzo” più osservato, anche se non ne mancavano altri, come le tre luccicanti spade, riprodotte a grandezza naturale e conservate all’interno di una bacheca, e, sparsi sul lungo banco della conferenza, altre riproduzioni di bronzetti nuragici. Tutti oggetti, quelli esposti, fedeli riproduzioni,  copie degli originali rinvenuti in diverse parti dell’Isola, realizzate dal Maestro Piras con le tecniche primitive dell’epoca. Gli oggetti esposti erano lucidi come l’oro, colore originale del rame e del bronzo appena fabbricato, non ancora coperto dalla patina grigio-verde che siamo abituati ad osservare sui bronzetti originali. Essi raffiguravano guerrieri, donne con bambini, cassapanche, nuraghi e abitazioni, spade votive e da guerra: un vero campionario della vita di quell’epoca remota.
La sala delle conferenze non era mai stata così in fermento: i commenti e le osservazioni si sprecavano, mentre il conferenziere e il nostro segretario cercavano di mettere a punto il sistema di proiezione delle diapositive. La curiosità era palese e tutti non aspettavano altre che sentire, dalla viva voce del Maestro Carmine Piras, il racconto delle sue esperienze, relative alla nostra antica civiltà. Dopo i saluti iniziali della Presidente del Club, Egle, che ha voluto presentare al pubblico il curriculum del famoso artista-artigiano, il maestro Carmine Piras ha preso la parola. Ha iniziato la chiacchierata, partendo da lontano. Ha esordito dicendo che la nostra antica civiltà, pur non avendo lasciato tracce scritte ci ha lasciato una bella serie di manufatti, capaci anch’essi di parlare e di raccontare, in modo inequivocabile, la vita di quella civiltà: le perfette riproduzioni in bronzo, i famosi bronzetti, ci dicono, sapientemente osservati, quale fosse il grado di civiltà che il popolo sardo aveva maturato all’epoca dei nuraghi. Civiltà nuragica evoluta e colta, ha detto, che ci ha lasciato, in gran parte ancora integri, oltre 20 mila nuraghi, migliaia di Tombe di giganti, di Domus de Janas, di Pozzi Sacri, oltre alle possenti statue di guerrieri, arcieri e pugilatori, ritrovate circa quarant’anni fa “in frantumi”, sepolte nel nostro Sinis di Cabras. Le statue note come i Giganti di Mont’e Prama, sono state ricostruite con un paziente lavoro di restauro e recentemente esposte in parte a Cagliari ed in parte a Cabras.
Tutto questo materiale, oggetto di lunghi e pazienti studi, ha messo in luce, la bontà della nostra antica cultura nuragica, espressa in tutti i campi: da quello costruttivo, i nuraghi, a quello della scultura, i Giganti, oscurando con questi ultimi anche la precedente fama della grande civiltà greca, essendo, le statue, antecedenti di almeno 600 anni a questa civiltà. Carmine Piras, grande studioso a livello internazionale di Archeologia Sperimentale (dal 1975 è membro dell' accademia delle arti e delle scienze di Pescara), non si limita a studiare teoricamente questa antica civiltà: molti non lo sanno ma Egli oltre lo studio teorico cerca di verificare con i fatti la realtà nuragica. Partendo dai manufatti rinvenuti in molte parti dell’Isola, in gran parte bronzetti, Egli, dopo averli sapientemente studiati, li riproduce, con l’utilizzo delle stesse tecniche allora possibili e gli strumenti dell’epoca. Solo realizzando copie di questi manufatti, ha detto, si possono meglio capire le tecniche allora utilizzate, il grado di cultura e le conoscenze tecniche che quella antica civiltà possedeva. Non solo. 
Esaminando attentamente i bronzetti, le stoviglie e le statue ritrovate, è stato possibile capire quanto questo popolo fosse evoluto: l’ analisi delle delle armi usate, degli strumenti di difesa, dalle costruzioni megalitiche realizzate, dell’abbigliamento indossato, hanno chiaramente messo in luce l’elevato grado di civiltà posseduto. Il popolo dei Nuraghi era un popolo ben organizzato e complesso, numeroso e diffuso in tutta l’Isola, come dimostra la totale copertura con i Nuraghi dell’intero territorio; abitazioni e abbigliamento erano particolari e complessi: i nuragici indossavano pantaloni, camicie, giubbotti, copricapi, guanti, schinieri, scarpe e quant’altro necessario per la vita di tutti i giorni e per le lotte contro altri popoli. I bronzetti raffiguranti le donne indicano un abbigliamento ricco, capigliature sfiziose e curate; anche l’arredamento per la casa era costituito da sedie, cassapanche e armadi. Un popolo, insomma, ricco, potente ed evoluto.
Anche le abitazioni, come possiamo osservare in alcuni bronzetti, non erano (come da molti ipotizzate) quelle piccole capanne circolari scoperte intorno ai nuraghi o ai pozzi sacri, ma grandi case quadrate o rettangolari (forse già da allora costruite con la tecnica della terra cruda, del “ladiri”), con solaio in travi di legno, ambienti ampi e spaziosi, dove trascorrere il riposo e la vita familiare. Un curioso bronzetto esibito da Carmine, evidenzia, a fianco ad un nuraghe, una grande casa quadrata: questa sembra dimostrare, senza dubbi, l’esistenza di abitazioni di questo tipo; anche gli studio di alcune Domus de Janas,  che presentano ampi vani scavati nella roccia con stanze quadrate e con soffitti a travatura di legno, sembrano confermare l’ipotesi dell’archeologo sperimentale Carmine Piras.
L’abilità dei nostri antenati nuragici, messa in evidenza dai bellissimi bronzetti pervenutici, dimostra quanto fossero abili nella lavorazione dei metalli. Carmine Piras nella ricca esposizione esibita, corredata da interessanti slide, ha sostenuto che i nuragici conoscevano non solo la tecnica della fusione “a cera persa”, metodo non semplice e che richiedeva grande abilità, ma anche quella “a stampo”, metodo quest’ultimo che consentiva di fabbricare anche più di un pezzo alla volta, in quanto era possibile fondere anche due o tre oggetti (prevalentemente spade) con un’unica colata di metallo.
Nella sua lunga ed appassionata relazione Carmine Piras ha cercato anche di sfatare il luogo comune: quello che la civiltà del ferro sia nata dopo quella del rame e del bronzo! I suoi studi lo hanno indotto ad affermare il contrario ed ha cercato di dimostrarlo. Se è pur vero che nei numerosi scavi effettuati mai sono stati rintracciati oggetti di ferro relativi al periodo nuragico, è anche vero che, a differenza del rame, del piombo e del bronzo, il ferro si “scioglie” nell’acqua. Questo processo, che fa polverizzare il ferro in poco tempo attraverso l’attacco della ruggine, non ha consentito che utensili di ferro siano potuti arrivare, dopo migliaia di anni, fino a noi, anche se  certamente esistevano! Per poter scavare il basalto o il granito (basta andare a visitare pozzi sacri come quello di Santa Cristina o le tombe di giganti della Gallura), materiali di una grande durezza, il rame e il bronzo non sarebbero stati sufficienti a farlo, in quanto  solo la durezza del ferro o dell’acciaio avrebbero potuto incidere rocce cosi dure. Anche per meglio lavorare gli altri metalli più duttili era necessario un metallo forte come il ferro.
Carmine Piras, nella sua appassionata relazione, convinto delle sue teorie, ha anche affermato, tra l’altro, che realizzare oggetti in ferro o acciaio era più semplice che realizzarli in bronzo. I suoi esperimenti lo hanno pienamente dimostrato. Utilizzando le sabbie nere che, nei giorni di burrasca il mare deposita sulle nostre spiagge, come quelle del Sinis, e fondendola (questa sabbia nera è ferro allo stato puro), anche con legna e carbone a 800-900 gradi,  si ottiene una pasta ferrosa che può essere trasformata, a stampo, in qualsiasi utensile. Lui personalmente, aggiungendo anche corno e cuoio, è riuscito con metodo elementare a realizzare anche utensili ancora più robusti, in acciaio. Strumenti che i nuragici  certamente fabbricavano e che consentivano tanti lavori pesanti, tra cui anche la perfetta lavorazione degli altri metalli.

Cari amici, solo l’inesorabile trascorrere del tempo ha messo fine all’appassionata relazione del Maestro Carmine Piras, che, con la sua appassionata manualità ha cercato e continua ancora a cercare di far rivivere, in epoca moderna, le antiche fatiche dei nostri antenati. Al termine, dopo le tante domande, un aperitivo per tutti, a cui è seguita la rituale cena conviviale.
Grazie, amici dell’attenzione.
Mario