lunedì 31 ottobre 2011

ESSERE ROTARIANI OGGI: IL NOSTRO OBIETTIVO? TESSERE IL FUTURO…OGNI GIORNO!


Oristano 31 Ottobre 2011

Cari amici,
Il grande impegno da noi oggi profuso in tutto il mondo attraverso la nostra "ROTARY FOUNDATION" se da un lato ci inorgoglisce e ci onora, dall'altro richiede a tutti noi uno sforzo ed un costante aggiornamento. "Il mondo cambia e noi dobbiamo cambiare con esso", sosteneva P. Harris e noi certamente porteremo avanti questo importante suo suggerimento. Cambiare, però, non è ne semplice ne facile. Siamo un po tutti legati allo 'status quo', alla tradizione, e cambiare, a volte, ci fa pensare quanto sia difficile lasciare il sicuro, il certo, il consolidato per il "venturo", che non conosciamo. Allora domandiamoci:

Innovazione o tradizione?

Tradizione non è il contrario di innovazione. La tradizione pur essendo un processo consolidato, solido, stabile, non significa che debba rimanere immutabile. Essa è sì un solido punto di riferimento ma plasmabile, capace di essere reinventata, modificata, scoprendo nel suo DNA il futuro che c'è in lei. Del resto anche il presente, l’oggi, sarà domani tradizione, a cui è dovuto il giusto rispetto, perché serva da traccia e non venga usato e gettato via.

Scrive Claudio Marcello Rossi, direttore del nostro mensile Voce del Rotary (Editoriale del n.84 Sett.2011), riflettendo circa i dubbi che ciascuno di noi prova, in relazione al dubbio amletico tra tradizione e innovazione: “… Alle volte - ed è bene che sia così perché il dubbio è all’origine del progresso – viene il dubbio, appunto, che ciò che si fa, specie se fatto da tempo, sia solo inerzia di un procedere o il convinto, aggiornato processo per raggiungere un risultato…”.

Siamo sinceri, cari amici, domandiamoci, senza nasconderci dietro il dito: quanto crediamo noi nell’innovazione e quanto, invece, siamo ancorati al passato, alla tradizione?L’amico Claudio riflette pensando al ‘suo’ giornale, nella giusta preoccupazione se la sua opera sia, davvero, il massimo sforzo possibile per raggiungere il risultato che la rivista si pone. Tutti, però, ci dovremo porre i dubbi che Lui si è posto. Il mondo cambia in continuazione, è in continua evoluzione, e noi dobbiamo seguire questo cambiamento, dobbiamo costantemente “ tessere il futuro”, aggiornando in continuazione passato e presente. Lo stesso Paul Harris lo sosteneva con forza, come dicevo prima. Cambiare è restare al passo coi tempi!

"Innovazione" è un concetto difficile e complesso. Innovare richiede coraggio, lungimiranza, forza per affrontare chi, per comodità, pretende il mantenimento dello “status quo”. L’innovazione prevede un coinvolgimento attivo da parte di chi vuole ‘innovare’ ed un altro identico, altrettanto partecipativo, da parte della squadra che questa innovazione deve applicare. Insomma cambiare, è sempre un rischio; è un lasciare il certo per l'incerto. Ma cambiare, innovare, però, è un reale processo di crescita che consente di tenere sempre aggiornato il nostro operare, adeguandolo alle mutate esigenze del mondo che cambia.

"Innovazione" è il contrario di "immobilismo", significa "cambiamento", vero, non di facciata. Senza innovazione non c’è futuro, perché restando fermi è il mondo che si allontana da noi e saremo presto ‘out’, messi fuori, senza speranza.

L’idea del cambiamento non è mai generalizzata. Sono pochi i primi a intravvedere un possibile e proficuo cambiamento. Il carattere solitario, o elitario, dell'innovazione è riferibile a tutti i campi del ‘sapere’: dall'innovazione nella tecnica e nell'economia, a quella in campo politico o nella religione.

Parlando soprattutto delle innovazioni tecnologiche, e della loro applicazione in economia, il sociologo francese Gustave Le Bon osservava che se la democrazia avesse avuto, al tempo dell'invenzione della macchina a vapore, il potere che essa aveva quando egli scriveva (attorno al 1896) quella ed altre importanti innovazioni sarebbero state impossibili. E concludeva che era stata una grande fortuna per il progresso della civiltà il fatto che il potere delle masse avesse cominciato ad espandersi solo dopo che le grandi innovazioni nella scienza e nell'industria erano già state realizzate. (Ilirschman, p. 98).

Innovare, cari amici, non è però gettare via il passato, spesso senza ragione, per costruire un futuro diverso. Oggi c'è una sorta di mania a cambiare tanto per cambiare, una spinta a ricercare il nuovo solo perché è una novità, non perché sia più utile e consono al mutare dei tempi. La vera innovazione, cari amici, è qualcosa di realmente positivo, un perfezionamento di un processo esistente, già testato e sperimentato. La vera innovazione è quella che tiene conto del grande patrimonio delle generazioni precedenti, che ne ha un grande rispetto, e che vuole conservare tutto ciò che c'è di buono, cercando di trasmettere questa "tradizione" in un modo nuovo, ma senza stravolgerla o gettarla in un cestino. Non dimentichiamo che questa tradizione rappresenta la nostra identità, i nostri valori, le nostre radici. Quei valori che noi abbiamo il dovere di trasmettere alle nuove generazioni.


La vera sfida del cambiamento è proprio quella che riguarda le nuove generazioni. Sono soprattutto i giovani, quelli che sostituiranno la nostra generazione, a cavalcare il cambiamento che noi oggi ipotizziamo. Cambiamento necessario perché abbiamo il dovere di consegnare loro un mondo aggiornato, al passo coi tempi.

Cerchiamo di consegnare loro un mondo migliore.


Dobbiamo tessere in continuazione, nel grande telaio della vita, i valori del nostro presente proiettati verso il futuro. Valori positivi, di alto spessore, che noi abbiamo conosciuto grazie alla tradizione, trasmessici da quelli che ci hanno preceduto.

Questa è la magnifica sfida ‘innovativa’ che soprattutto noi rotariani dobbiamo portare avanti ogni giorno, con il sincero desiderio di trasmettere alle generazioni future quel credo, quella filosofia rotariana, che mai dovrà mutare e sarà sempre fatta di amicizia, etica, tolleranza, rispetto ed aiuto verso chi ha bisogno. Solo questa è la via che ci può proiettare positivamente verso il futuro, verso quella vera pace tanto auspicata per l'umanità intera!

Tessiamo con impegno tutti i giorni la nostra tela.

Concludo, cari amici, facendo mia la nota citazione di Groucho Marx: “ Mi interessa molto il futuro: è li che passerò il resto della mia vita”.

Mario Virdis



Ecco ora la lettera del nostro Segretario con gli appuntamenti del prossimo mese.






ROTARY CLUB DI ORISTANO

IL SEGRETARIO

Oristano 26 Ottobre 2011

Carissimi,

le riunioni del Club, nel mese di Novembre, saranno tenute nelle seguenti date:

VENERDI’ 11/11 alle ore 20.30 presso l’Hotel “Mistral 2” – Conviviale solo Soci

VENERDI’ 25/11 alle ore 19.45 (inizio conferenza) presso l’ Hotel “Mistral 2”- Conviviale Soci e familiari

Alcune notizie:

La conviviale dell’ 11 Novembre sarà destinata alle votazioni finali per eleggere il Presidente Incoming 20013-2014 e i componenti del Consiglio Direttivo che collaborerà con il Presidente 2012-2013 Andrea Riccio. Considerata l’importanza della riunione si chiede una massiccia partecipazione per avere un parere più condiviso.

La conviviale del 25 novembre sarà accompagnata da una conferenza che terrà il dott. Fabrizio Bonali, manager, formatore e consulente di direzione aziendale, sul tema: Decoro economico e finanziario: alcune riflessioni sulla cultura economica in Italia e Sardegna.

La conferenza è aperta a tutti i cittadini e si darà comunicazione e risalto all’evento tramite diffusione a mezzo stampa e con locandine. La conferenza avrà inizio alle 19.45, alla fine presumibilmente tra le 20.30 e le 21.00 circa avrà inizio la conviviale.

Raccomando a tutti massima puntualità.

A tutte le conviviali, i Soci possono invitare parenti e amici a loro discrezione, comunicandone con congruo anticipo il numero ed i nominativi al Prefetto Mario Virdis (tel. 3493559293). Ciò per consentire la predisposizione della sala.

Ricordo a tutti che il sito del nostro Club, settimanalmente aggiornato, è:

www.rotary-club-oristano.blogspot.com.


A disposizione per eventuali necessità porgo i miei più cordiali saluti.

Ferdinando Loddo, Segretario.


domenica 23 ottobre 2011

IL ROTARY A NOVEMBRE FESTEGGIA L’IMPEGNO DELLA SUA FONDAZIONE.



Oristano 23 Ottobre 2011

Cari amici,

si avvicina a grandi passi il mese di Novembre, tradizionalmente dedicato dal Rotary International al suo grande e potente braccio operativo: la Rotary Foundation.

Fu Archibald C. Klumph, sesto presidente del Rotary, nel 1917 ad istituire un separato “ fondo di dotazione”, da destinare ad iniziative benefiche, umanitarie ed educative. L’avventura iniziò con pochi dollari e, per una decina d’anni, questo ‘fondo’ restò solo un segno, un progetto da concretizzare. Nel congresso di Minneapolis del 1928 il fondo di dotazione divenne qualcosa di più concreto, una struttura interna autonoma che prese il nome di “Fondazione Rotary”.

La trasformazione, la vera svolta, si verificò alla morte di Paul Harris, avvenuta il 27 Gennaio del 1947. Una grandiosa e generosa pioggia di donazioni, quale tributo ed omaggio al fondatore del Rotary, diede corpo e spessore economico alla nuova struttura, che divenne il vero braccio operativo del Rotary International a livello mondiale.


Il Rotary, lo voglio sempre ribadire, non è una semplice Associazione benefica, di volontariato laico, ma qualcosa di molto diverso: un club di servizio. Se non fosse stato concepito come un club di professionisti, ai vertici delle rispettive professioni, capaci ma aperti verso il sociale, disponibili ad esercitare eticamente la professione e con una grande disponibilità verso gli altri, credo che il nostro fondatore Paul Harris non avrebbe mai pensato di fondare il Rotary. Agli inizi del ’900 in America, e certamente anche a Chicago, esistevano già non poche associazioni di volontariato che si occupavano dei poveri, dei meno fortunati, ai quali dare aiuto e sostentamento: ne cito una per tutte: “The Salvation Army, l’Esercito della Salvezza”, fondato da William Booth, nel 1878.

Il Rotary non è nato, cari amici, per sostituirsi a nessuna delle associazioni umanitarie esistenti ma per svolgere un altro compito, un altro servizio, diverso e più qualificato. C’è una differenza reale, importante e sostanziale, tra un’Associazione di volontariato ed una di servizio. La prima, normalmente di matrice religiosa, attraverso i suoi “missionari”, religiosi o laici che siano, cerca di alleviare i mali del mondo applicando la regola del “Buon Samaritano”: soccorrere i bisognosi.

Il Rotary, invece, non cerca missionari per ingrossare i suoi organici e destinarli all’aiuto di chi ha bisogno. Il Rotary è alla ricerca di seri professionisti, etici, rispettosi degli altri, disponibili sì al servizio, capaci di dare spontaneamente agli altri il frutto delle loro professionalità e capacità. Noi rotariani non ci attiviamo semplicemente per “fare la carità” a chi necessita di aiuto, ma, forti delle nostre capacità e professionalità, cerchiamo di individuare i mezzi necessari ad apportare “soluzioni concrete”, capaci di risolvere i numerosi problemi esistenti nel mondo. Nostro compito è quello di sensibilizzare chi può e deve agire, aiutandolo direttamente o indirettamente ad eliminare o a migliorare le criticità esistenti. Per meglio capire la differenza sostanziale tra il nostro servizio e quello delle altre associazioni benefiche potremo dire che noi, oltre a dare il pesce per sfamare chi ha fame, cerchiamo, invece, di dare loro l’amo, in modo che poi essi possano pescare il pesce da soli!

Lo scopo del Rotary è questo: essere al servizio degli altri, mettendo a disposizione la nostra capacità e la nostra professionalità.

Il Rotary, come sappiamo, è nato nel 1905 come un “Club di amici” che cercavano di consolidare l’amicizia aiutandosi l’un l’altro. Era un modo per superare l’aridità delle ‘relazioni sociali, ‘carenti o mancanti del tutto’, in una Chicago che viveva in modo caotico e selvaggio l’avanzare della prima rivoluzione industriale.

Dall'iniziale necessità di stare insieme in armonia ed amicizia, prestandosi l’aiuto reciproco, il Rotary ha poi successivamente sviluppato e “trovato” la sua vera ‘missione’: quella del “servizio agli altri”, andata sempre in crescendo, fino a raggiungere i livelli attuali. Lo stesso P. Harris fin da subito si rese conto che l’associazione da Lui fondata avrebbe fatto passi da gigante, allargando costantemente il suo orizzonte con obiettivi sempre più stimolanti e coinvolgendo molti altri nel “Servizio”.

“Il mondo cambia e noi dobbiamo cambiare con esso”, sosteneva Paul Harris, e nella parte finale delle sue ‘memorie’ cosi esponeva le sue lucide riflessioni:

“…La cronologia dell’espansione del Rotary è senz’altro uno dei capitoli più interessanti della sua storia, e bisogna dire che lo sviluppo dei suoi ideali e quello delle sue attività è andato sempre di pari passo. I fatti hanno sempre preceduto la parola scritta. Solo dopo che il Rotary aveva reso servizi in una infinità di forme diverse, la parola “servire”, con tutti i suoi vari significati ed implicazioni, è stata scritta nel piano del Rotary. Da gruppo locale, riunitosi nella città di Chicago con scopi di mutua assistenza ed amicizia, il Rotary era ormai diventato una organizzazione di vedute internazionali e di indiscutibile nobiltà di intenti!...”.

Queste parole il nostro fondatore le pronunciò a Chicago nella prima Convention del Rotary nel 1910: il Rotary in soli cinque anni si avviava a trasformarsi da ‘gruppo locale’ in ‘movimento internazionale’.

Di anni ne sono passati più di cento ma il credo iniziale, quegli ideali “di servizio” costruiti dal suo fondatore, sono sempre lucidi e di alto spessore: il Rotary è cresciuto costantemente, aggiornando di continuo la sua missione, ideando e realizzando una crescente progettualità di sostegno ai bisogni del prossimo, a partire dai meno fortunati, dai più bisognosi, come è avvenuto con la nostra ultima grande operazione: l’eliminazione dal mondo della Polio! Altri progetti sono corso, altre sfide, che il Rotary affronterà e sicuramente vincerà.

La Fondazione Rotary, cari amici, in sintesi, è quello strumento che consente a tutti noi, con un piccolo sacrificio, di fare cose grandi, che da soli non avremo mai potuto realizzare!

Anche noi, club di Oristano, continueremo a fare orgogliosamente la nostra parte!

A breve, su questo blog, troveremo la lettera del nostro Segretario con gli impegni del prossimo mese.

Grazie dell’attenzione.

Mario


sabato 15 ottobre 2011

“VENERDI CON IL ROTARY”: IL SUCCESSO DELLA PRIMA CONFERENZA CI STIMOLA A CONTINUARE!


Oristano 15 Ottobre 2011,

cari amici,

credo che la massiccia presenza di soci, familiari e partecipanti esterni che hanno voluto presenziare all’interessante conferenza tenuta, Venerdì 7 Ottobre, dal Prof. Aldo Accardo, dimostri che abbiamo intrapreso la giusta direzione.

Aprire il Rotary alla Città è sicuramente un’iniziativa di grande spessore che può realizzare due importanti risultati: dare un servizio ai nostri concittadini e, soprattutto, farci conoscere di più e meglio come Club Rotary. Nell’odierno mondo globalizzato, della comunicazione globale, è un passo assolutamente necessario: sapere chi siamo e cosa facciamo diventa di vitale importanza. Esternare i nostri principi, i nostri chiari obiettivi di “servizio”, è l’unica maniera per creare intorno a noi gradimento e simpatia, ingredienti senza i quali non possiamo prevedere in positivo il nostro futuro. Facciamoci conoscere di più e meglio, soprattutto nel mondo giovanile, all’interno del “Pianeta Giovani”, considerato che sono loro il nostro futuro!

Ieri nella riunione del Consiglio Direttivo abbiamo deciso di continuare con entusiasmo su questa strada e, se possibile, la prossima conferenza di Novembre sarà dedicata al “ Decoro Urbano”, uno dei punti dolenti del nostro territorio. Ci auguriamo di poter portare alla Città un altro forte spunto di riflessione.

Novembre è il mese che il Rotary International dedica alla Rotary Foundation. Questa potente struttura è quella che negli anni ha costituito e costituisce il punto di forza della nostra Associazione: capace, con il concorso di tutti noi, di realizzare nel mondo “cose grandi”, come la ormai vinta battaglia per l’eliminazione della Polio ha dimostrato.

Continuiamo, cari amici, nel nostre comune obiettivo di servizio, senza tentennamenti, senza indugi: tutti possiamo e dobbiamo fare di più e meglio! Nessuno escluso.

Ecco ora alcune immagini della bella serata con il Prof. Accardo.

Grazie dell’attenzione.

Mario



sabato 1 ottobre 2011

UNA GIORNATA INSIEME. IL 9 OTTOBRE AI GIARDINI PUBBLICI DI V.LE REPUBBLICA CON L’A.I.P.D. DI ORISTANO: “CON I DIFFERENTI PER NON STARE INDIFFERENTI"







Oristano 1 Ottobre 2011

Care amiche e cari amici,

anche il nostro Rotary Club ha ricevuto l’invito a partecipare alla “ Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down”, organizzata dalla Sezione A.I.P.D. di Oristano.

Il prossimo 9 Ottobre, alle ore 9,00, nei Giardini di Viale Repubblica è stata organizzata una giornata all’insegna dell’allegria, dell’amicizia, del gioco e del divertimento, con l’obbiettivo primario della socializzazione e dell’aggregazione, in sintesi per stare insieme e ’condividere’ con chi è stato meno fortunato il semplice piacere dello stare insieme.

Credo che molti dei valori che stanno alla base di questa benemerita Associazione non solo siano condivisibili ma siano, invece, sotto molti aspetti comuni a quelli nostri di rotariani.

Il nostro club, che già in passato ha avuto modo di conoscere ed apprezzare quanto sia attiva e laboriosa la sezione di Oristano dell’A.I.P.D., non solo ringrazia dell’invito ricevuto ma si attiverà concretamente per garantire una degna presenza alla manifestazione.

Invito, pertanto, a nome del Presidente Maura e di tutto il Consiglio Direttivo, tutti i nostri soci, le famiglie, gli amici e gli amici degli amici a partecipare numerosi, dando un concreto segno del nostro sostegno, morale e materiale.

Un sincero grazie ai rappresentanti dell’A.I.P.D. per quanto fanno, con grande altruismo, in favore di chi, meno fortunato di noi, conta su tutti noi!

Il 9 di Ottobre tutti alle ore 9,00 in Viale Repubblica a portare il nostro sorriso e la nostra amicizia! Scopriamo che “ Stare Insieme” vuol dire…”Stare Bene”.

Tutto il programma della giornata nella locandina allegata.

Mario Virdis

Resp. P.R. e Comunicazione