venerdì 31 luglio 2015

AGOSTO ROTARY: MESE DELL’EFFETTIVO E DELL’ESPANSIONE. DUE IMPORTANTI SFIDE DA VINCERE.



Oristano  1 Agosto 2015
Carissimi,
il caldo mese di Agosto, tradizionalmente destinato alla pausa delle ferie, è dal Rotary dedicato alla riflessione sullo stato di salute delle strutture dell’Associazione: ovvero alla situazione dell’effettivo e della possibile espansione. Nel Rotary siamo tutti professionisti o imprenditori, per cui comprendiamo bene la logica che governa sia le strutture societarie che quelle associative: mantenimento e crescita dell'organico. Senza una struttura operativa valida,  motivata, determinata al raggiungimento del risultato, nessun successo può essere garantito! E’ una legge naturale: chi non cresce è destinato all’estinzione.
Che il Rotary dedichi proprio il mese di Agosto a questo importante problema, credo non sia del tutto casuale. Gli uomini d’affari che ne fanno parte, che durante gli altri mesi dell’anno sono particolarmente impegnati nel lavoro professionale, in Agosto solitamente “staccano la spina” dagli impegni di lavoro per un onesto e meritato riposo. Quale migliore occasione, allora, nella quiete del relax estivo, incontrarsi con gli amici, rotariani e non, anche per parlare delle necessità del proprio club, partendo proprio dall’eventuale proposta di cooptare qualche nuovo socio?
La mia, cari amici, ritengo che non sia una riflessione provocatoria! Viviamo tempi difficili e ciascuno di noi credo tenga in modo particolare alla salvaguardia del suo Club a cui orgogliosamente appartiene. 
Scrive il Governatore nella sua lettera di Agosto, che se da un lato “da tempo si assiste nel mondo alla diminuzione del numero di club e di rotariani”, anche se compensata dall’aumento del numero dei soci orientali,  sono, invece sempre tanti quelli che di noi hanno sempre più bisogno. Se i rotariani in occidente sono diminuiti (le cause sono sicuramente molteplici, una per tutte la perdurante crisi economica), è anche vero che ci sono non pochi “rotariani in pectore”, che magari conosciamo bene, e che sarebbero certamente disponibili a condividere con noi la concreta applicazione del “Servire al di sopra dell’interesse personale”.
Sta a noi, cari amici, quali validi e seri professionisti all’apice delle diverse professioni, riflettere su questo importante problema, se riteniamo di essere dei “veri rotariani”! Dare pratica e concreta applicazione alla via tracciata dal nostro Presidente Internazionale Ravindran, “Siate Dono nel Mondo”, significa anche guardarci intorno e tenere ben vivo l’organico del nostro club. Le occasioni non mancano di certo: abbiamo una frizzante pattuglia di Rotaractiani, conosciamo non poche famiglie che hanno, nostro tramite, inviato dei loro ragazzi con lo “Scambio Giovani”, siamo costantemente a contatto con uomini e donne che si sono realizzati nelle nuove professioni, quali dunque le difficoltà? Poche, se ci mettiamo al lavoro con impegno!
Il messaggio di Luglio del nostro Presidente Internazionale Ravindran ci invita a maturare la convinzione che tutti noi siamo e dobbiamo essere “Dono nel Mondo”. Nella lettera di Luglio, nel suo invito a riflettere, ci ricorda che “noi rotariani aspiriamo a grandi cose e ammiriamo le persone che hanno donato tanto all’Umanità: Abraham Lincoln, che ha donato dignità agli oppressi; Madre Teresa, che ha donato compassione agli abbandonati; Mahatma Gandhi, che ha donato grandi cambiamenti pacifici. La loro vita è stata un dono per il mondo intero”. Ispiriamoci al loro esempio, ci dice Ravindran, e così possiamo davvero diventare ‘dono nel mondo’ per chi di noi ha bisogno.
La sua lucida riflessione, da rotariano straordinariamente convinto del suo ruolo, ci invita a donarci con grande disponibilità e umiltà: in questo modo il nostro dono, il dono che noi facciamo attraverso il Rotary, diventa un grande dono anche per noi stessi. La logica del donare è straordinaria: se quello che possediamo, per egoismo lo teniamo solo per noi, mai aumenterà, se ci doniamo agli altri, al nostro prossimo, il nostro dono si moltiplicherà, appagando non solo chi lo riceve ma anche noi. Questo il vero significato dell’essere “Dono nel Mondo”.

Non perdiamo, cari amici, questa grande opportunità di ‘servire’: faremo più ricchi gli altri e lo saremo anche noi. Sono certo che vinceremo la sfida!
Nell’auspicare un fruttuoso periodo di riposo a tutti Voi, Vi abbraccio con il classico:
Buon Rotary…sempre!
Mario

lunedì 27 luglio 2015

L’INDIFFERENZA: UN MALE CHE PROSPERA ANCHE NEL TERZO MILLENNIO, DEFINITO L’OTTAVO “VIZIO CAPITALE”. QUANDO LA NEGLIGENZA E LA MANCATA PARTECIPAZIONE DIVENTANO COLPEVOLEZZA.



Oristano 26 Luglio 2015
Cari amici,
qualcuno, non molto tempo fa, per la prima volta attribuì all’indifferenza l’appellativo di “Ottavo vizio capitale”. Fu Don Andrea Gallo, vecchio prete ligure, in un’intervista fattagli in occasione dell’alluvione di Genova. Personalmente rimasi molto colpito da quella qualificazione, che mi sembrava particolarmente significativa per definire quell’incomprensibile comportamento assente, privo di qualsiasi partecipazione emozionale, di stampo assolutamente egoistico. “Questa alluvione non è certo una novità per noi, e questo è triste. Ma le cose peggiori sono l’indifferenza della gente e lo scaricabarile dei politici”, sosteneva nell’intervista prima citata il prete, 83 anni suonati, trascorsi a Genova a lottare per gli emarginati e contro i non pochi pregiudizi della gente. Certo da prete conosceva bene i vizi capitali dell’uomo, vizi mai dismessi, mai abbandonati, anzi, sotto certo aspetti incrementati da altri vizi, proprio come l’indifferenza, ormai sempre più diffusa.
“A volte l’indifferenza e la freddezza fanno più male che l’avversione dichiarata”, sostiene nei suoi scritti J.K. Rowling, l’autrice di Harry Potter, facendo capire che si può amare o odiare, ma che restare indifferenti è qualcosa di assolutamente inconcepibile. Definire qualcuno indifferente, significa considerarlo neutro, inanimato. L’indifferenza è associata all’insensibilità, al distacco ed alla freddezza, caratteristiche che in teoria portano verso una vera e propria asocialità, in quanto per l’essere umano relazionarsi, sia in senso positivo che negativo, è una condizione sociale, assolutamente necessaria.
L’indifferenza è un vero vizio sociale, che spesso si propaga rapidamente diventando contagioso. La vita tutti i giorni si presenta costantemente piena di momenti e situazioni in cui è difficile restare indifferenti. Possiamo essere più o meno interessati a quello che succede, a volte anche disgustati, ma non possiamo di certo restare inerti. Partecipare, condividendo o rifiutando, è sempre un modo di “vivere le situazioni”: schierarsi in un campo, favorevole o contrario che sia, è comunque un modo per percepire gli stimoli, manifestare consenso o dissenso.
Indifferenza significa continuare a nutrire l’egoismo innato che c’è in ogni uomo. Significa alimentare l’individualismo a scapito dell’altruismo, significa pensare a se stessi dimenticando gli altri: estraniarsi nei confronti del mondo che ci circonda. Di recente Papa Francesco in una delle sue quotidiane esternazioni ha detto: “… succede che quando noi stiamo bene e ci sentiamo comodi, certamente ci dimentichiamo degli altri (cosa che Dio Padre non fa mai), non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono… allora il nostro cuore cade nell’indifferenza: mentre io sto relativamente bene e comodo, mi dimentico di quelli che non stanno bene. Questa attitudine egoistica, di indifferenza, ha preso oggi una dimensione mondiale, a tal punto che possiamo parlare di una globalizzazione dell’indifferenza...”.
Si, ha detto bene: l’indifferenza si è globalizzata”, come un cancro continua ad espandersi, a contagiare tutto il mondo, anzi “quella parte del mondo” che sta meglio, ignorando chi è in difficoltà, chi soffre. Se ancora oggi oltre due miliardi di persone soffrono di malnutrizione, e la metà di loro anche di fame cronica, la causa, nonostante le belle parole delle Nazioni più ricche, va ricercata soprattutto nella mancata volontà di condivisione dei beni con gli altri; nell’Occidente sviluppato, spesso, i beni di prima necessità sono più che abbondanti, ma vanno invece dispersi, sprecati, anziché essere condivisi.
Cari amici, la nostra società oggi, nel Terzo Millennio, appare popolata non da una Comunità unita, coesa, disposta ad una reciproca vita comune di amicizia e di servizio, ma tutto il contrario! Essa appare popolata da un “Folla solitaria”, come l’ha ben definita David Riesman, fatta di passanti distratti e noncuranti, affetti dall'indifferenza dell'uomo verso l'uomo, dotati di una moralità precaria e asservita esclusivamente all'interesse personale.
Come non pochi di Voi sanno, sono rotariano da molti anni e già prima di entrare a farne parte conoscevo il suo motto operativo “Servire al di sopra dell’interesse personale”. Motto che rispecchia, come dicevo prima, l’altruismo in tutte le sue forme, prestato agli altri sotto forma di amicizia, etica, tolleranza, sostegno, aiuto e servizio, rivolto in particolare alle fasce più deboli. Navigando nel Web ho trovato una recente “conversazione rotariana”, tenuta presso il Rotary Club di Cosenza Nord, dal suo Past President Gianfranco Marcelli: aveva per titolo “Coscienza e Indifferenza non possono coesistere”. Tema prettamente etico quello trattato, esplicato attraverso un percorso partito dal XVII secolo, passando da Cartesio a Kant (con l”io penso”), poi da Fitchte, attraverso l’”io assoluto”, per arrivare al moderno pensiero di Papa Francesco. Quale la sostanza della dotta relazione? Eccola.

Coscienza come antidoto non solo al male ma anche all’indifferenza, abulia e abitudine, sostiene Marcelli. Citando prima Oriana Fallaci (“L’abitudine è la più infame delle malattie…”), poi Gramsci (“Odio gli indifferenti …”), Marcelli ha detto che “la nostra (quella di rotariani) è una postazione privilegiata nella società, abbiamo tutti un livello culturale adeguato, siamo tutti portatori di esperienze qualificate, sentiamo tutti la necessità di allargare gli orizzonti della nostra conoscenza, quindi della nostra consapevolezza, quindi di arricchire la nostra coscienza. Persone che hanno queste caratteristiche e che costituiscono, sono sicuro, la maggioranza dei rotariani, non potranno mai essere sopraffatti dall’offuscamento dell’abitudine”.
Parole sante, perché personalmente ritengo che (cattiva) abitudine e indifferenza siano praticamente lo stesso male. Se George Bernard Shaw sosteneva che “Il peggior peccato contro i nostri simili non è l’odio ma l’indifferenza”, Martin Luther King, invece, affermava:  “Non ho paura della cattiveria dei maligni ma del silenzio degli onesti”.
Noi rotariani possiamo e dobbiamo fare la differenza.
Mario

sabato 18 luglio 2015

IL NUOVO “CAMPIONATO DEL MONDO ROTARIANO” 2015/2016 È COMINCIATO: CI ASPETTA UN ANNO DI IMPEGNO DI SERVIZIO, PERCHÉ POSSIAMO DIMOSTRARE DI ESSERE DAVVERO, “DONO NEL MONDO”.



Oristano 18 Luglio 2015
Cari amici,
quand’ero ragazzo nelle feste paesane arrivava la compagnia del circo che, oltre l’esibizione degli animali, portava in giro altri vari divertimenti come l’autoscontro. Era così bello sedersi su quella macchinina tipo formula uno, spingendo sull’acceleratore e cercando di arrivare prima degli altri. La corsa, però, era di breve durata: solo pochi minuti e la voce dello speaker, dopo aver tolto la corrente alle macchinette elettriche, annunciava un imperioso “scendere, signori, tra poco un altro giro, un’altra corsa”.

Non so quanto il paragone sia calzante, ma anche nel nostro Rotary ogni anno, pur nel pieno rispetto dei principi e delle sue regole, c’è un generale costante avvicendamento, come in tutto il mondo. Tra Presidenti, Governatori, squadre di club e squadre distrettuali è un vero "ricambio", certamente anche generazionale, che necessariamente deve portare linfa nuova alle strutture, in modo che, nel complesso, tutti noi siamo sempre "uno per tutti e tutti per uno". Il 30 Giugno si è concluso un ciclo e il 1 Luglio se ne è aperto un altro! Quello che si è chiuso è stato operativo sotto il segno dell’accendere la luce del Rotary, quello appena iniziato parte con il motto del nuovo Presidente Internazionale Ravindran, “Siate dono nel mondo”. Due motti che ben si completano: se siamo (come dobbiamo essere) luce nel mondo, a maggior ragione dobbiamo essere (con la nostra professionalità ed il nostro servizio) un dono nel mondo, per i tanti che di noi hanno bisogno.

Cari soci, come ben sapete la mia prima riflessione mensile è sempre dedicata allo scopo che il R.I. ha dato ai vari mesi dell’anno. Con l’ultima revisione, a partire dal corrente anno 2015/16, al mese di Luglio non è assegnato uno scopo preciso, essendo il mese che vede l’avvicendamento dei vecchi dirigenti con i nuovi,  risultando, quindi, interamente dedicato al “passaggio delle consegne” ed alla programmazione, da parte di ogni club, del percorso dell’anno. Programmazione che va portata avanti in piena sintonia con le Commissioni Distrettuali, che – lo ribadisco con fermezza per la mia esperienza – sono a completa disposizione dei club.

Come ha ben evidenziato il nostro Governatore Pino nella Sua prima lettera mensile, il Distretto è la struttura che opera al “servizio dei club”. Il Governatore ha ribadito che il Distretto non ha una propria “attività progettuale” in concorrenza con quella dei club, chiarendo che il Distretto non ha “progetti propri”! “Perché dovrebbe? – scrive il Governatore nella lettera  – il Distretto c’è per aiutare i club a rendere i progetti più grandi, più significativi, rispetto alle risorse mobilitabili da parte dei club”. Tutte le Commissioni Distrettuali sono a disposizione dei club per il supporto logistico e operativo.
La cosa importante che il R.I. chiede, tramite il Governatore del Distretto, ai rotariani di tutto il mondo è che essi siano “veri rotariani”: professionisti con vasti orizzonti, attivi  non solo nel club ma nei loro luoghi di lavoro e nella vita sociale, felici di dare il loro contributo di esperienza e capacità, con entusiasmo, amicizia e gioia. Pino ha ribadito che il vero rotariano non è il semplice socio che “ha l’abitudine di andare al Rotary”, ma un rotariano propositivo che coinvolge gli altri nelle sue idee, e propone progetti realizzabili nell’interesse della Comunità. Ricordo che nelle Sue Dichiarazioni Programmatiche, pronunciate all’Assemblea di Roma, ha affermato che il vero rotariano non è un professionista statico, per quanto serio e competente, ma un soggetto creativo, spontaneo ed esuberante, con grande capacità di innovazione, che all’occorrenza deve essere anche un “rivoluzionario”.

Cari amici, la nuova “corsa” il 1 Luglio è già partita, e sono certo che il nostro club anche quest’anno farà orgogliosamente la sua parte. Questa settimana il Consiglio Direttivo ha affrontato i primi problemi: consegne, bilancio di previsione, composizione delle Commissioni, bozze dei primi progetti, alcuni dei quali verranno portati avanti in piena sintonia con il nostro Rotaract (anch’esso sta predisponendo il lavoro dell’anno).
Il particolare caldo di Luglio ci invita a trascorrere qualche giorno di riposo, ed è doveroso per tutti noi e per le nostre famiglie. Il nostro essere rotariani, però, non andrà certo in vacanza: possiamo fare Rotary sempre, con gli amici al mare o in montagna, incontrando rotariani di altri club, magari ipotizzando qualche progetto comune. Anzi, sotto certi aspetti, le vacanze possono consentirci di migliorare le idee e la nostra progettualità!  
Altrimenti, come faremo ad essere, davvero, “Dono nel Mondo?”


Grazie, amici della Vostra sincera amicizia, con l’augurio di “Buon Rotary”, anche in vacanza.

Ciao
Mario

domenica 12 luglio 2015

ANCHE IL NOSTRO ROTARACT, COL “CAMBIO DEL COLLARE” TRA ELEONORA E GIOVANNI, HA DATO INIZIO AL NUOVO ANNO SOCIALE. BUON ROTARY, ANCHE AI GIOVANI ROTARACTIANI!



Oristano 12 Luglio 2015
Cari amici,
l’ultimo tassello mancante è finalmente andato al suo posto: anche il nostro Rotaract, dopo un intenso anno sotto la presidenza di Eleonora Caddeo, ha dato il via al nuovo anno sociale con il passaggio del collare a Giovanni Scanu, nuovo Presidente per il 2015/2016. Con una bella e partecipata cerimonia, effettuata nella Sede sociale del Mistral 2, i “nostri ragazzi” hanno dato vita, con il loro grande entusiasmo, ad una bella festa: innanzitutto per ringraziare Eleonora dello splendido anno che ha portato avanti con la sua squadra, e poi per fare gli auguri e incoraggiare Giovanni, che si accingeva a prendere in mano le redini del club.

Certe volte i ragazzi riescono davvero a stupirci per le straordinarie capacità possedute: la festa da loro organizzata ieri sera è stata realizzata in modo eccellente, senza lasciare niente al caso! Una partecipazione numerosa, ha accompagnato l’evento: sia da parte loro che anche da parte nostra, rotariani del club padrino; un bella rappresentanza di soci che ha voluto, con la loro presenza, onorare il grande lavoro portato avanti da Eleonora e dalla sua squadra nell’anno appena concluso. Eleonora, aiutandosi con un gradevole P.P., ha riepilogato anche visivamente i numerosi interventi effettuati nel territorio, azioni che hanno accresciuto nella città non solo la conoscenza del Rotaract, ma anche l’apprezzamento verso un’associazione giovanile che si dedica ai problemi della gente.

La compagine sociale del giovane club Rotaract di Oristano, con la chiusura dell’anno sociale di Eleonora, perderà diversi elementi importanti (come ben sappiamo la permanenza nel Rotaract è stabilita dai 18 ai 30 anni), ma non ci sarà da preoccuparsi: altri giovani elementi sono pronti ad entrare a farne parte; qualcuno ha già terminato la preparazione, altri la stanno completando: 2 giovani sono entrati a farne parte proprio ieri: il giovanissimo Nicola Solinas, fratello di Claudia e appena diciottenne, e la giovane sassarese Francesca Planetta, studentessa al Consorzio Uno.

Nella sua relazione di chiusura Eleonora ha messo in luce lo spirito di grande collaborazione esistente tra Rotaract e Rotary padrino, ringraziando Nando per la sua “costante vicinanza”, il suo affetto e la dedizione dimostrata nei confronti del club, donandogli anche una targa-ricordo. Ha voluto anche ringraziare singolarmente i rotariani che si sono prodigati per la riuscita di alcune operazioni importanti, in particolare Luciano Gavelli, premiato con targa-ricordo e affettuosamente definito nell’attestato “Rotaractiano Dentro”! Prima di consegnare a Giovanni il collare, simbolo del governo del club, Eleonora ha voluto ringraziare tutta la sua squadra, in particolare Giorgia, la Segretaria, che è stata particolarmente collaborativa. Anche a loro, oltre i ringraziamenti, ha voluto donare targhe-ricordo.

Dopo il passaggio del collare ha preso la parola il nuovo Presidente Giovanni Scanu che, commosso, ha prima ringraziato per la fiducia concessagli, ma manifestando, poi, anche la sua preoccupazione per l’espletamento del gravoso incarico; ha auspicato, tuttavia, che la collaborazione con il Rotary padrino potesse proseguire nel modo migliore. Ricordando le parole pronunciate dal Nostro Presidente Marco Franceschi, all’atto del suo insediamento, con le quali si auspicava un rinnovato “dialogo generazionale”, si è dichiarato certo che la collaborazione non sarebbe mancata, assicurando il suo massimo impegno nello svolgimento del mandato affidatogli. Al termine ha voluto presentare la sua squadra, ringraziando anticipatamente i componenti per l’impegno loro richiesto. Ha poi chiamato al tavolo della presidenza, uno per uno, anche i soci onorari del club (rotariani che si sono prodigati per la nascita e l’avvio del club): il loro primo Presidente Luca Sanna, Alex Vagnozzi, Andrea Riccio e me, Mario Virdis, appuntando loro il distintivo di soci onorari e chiedendo anche a loro, per il suo anno, attiva collaborazione.

Al termine il nostro Presidente Marco Franceschi, prendendo la parola, ha con piacere preso atto delle dichiarazioni di Giovanni Scanu, confermando che tra i due club nel suo anno la collaborazione ci sarà, sicuramente anche rinforzata, perché il connubio tra giovani e meno giovani non può che essere produttivo e sviluppare nuove sinergie.
Al termine della serata, il classico colpo di campana ha posto termine alla bella cerimonia, ma non ha mandato tutti a casa: bensì, nuovamente, nella grande terrazza del Mistral, dove ci si è trattenuti ancora in splendida “amicizia intergenerazionale” fino a tardi.
Cari amici, con questo ultimo atto si è dato il via, anche nel Rotaract, al nuovo anno. Un percorso sicuramente impegnativo per tutti e due i club: Il nostro club padrino e quello figlioccio, dei giovani; due generazioni che potranno fare, insieme, ancora grandi cose per il nostro territorio e per il resto del mondo, che dell’impegno dei giovani ha, davvero, tanto bisogno!
Prima di chiudere, tramite Egle che mi ha fornito la foto, Vi porto il saluto di Carla e Jenny, le nostre ragazze in scambio, ormai rientrate a casa! E’ stata, per noi e per loro, una bella esperienza.

Buon nuovo Anno rotariano a tutti Voi! E, anche nelle vacanze, ricordiamoci che…siamo sempre rotariani e che l’amicizia e il servizio…non vanno mai in ferie!
Buon Rotary!
Mario

ECCO UNA PANORAMICA DELLA SERATA!