lunedì 26 settembre 2011

VENERDI CON IL ROTARY! I NOSTRI INCONTRI ALLARGATI AI CITTADINI.

Oristano 26 Settembre 2011

Care amiche e cari amici,

Il percorso del Rotary, che ormai ha superato brillantemente il secolo di vita, ha subito nel corso della sua esistenza non poche variazioni. Alla sua originaria funzione di amicizia e miglioramento delle relazioni tra i soci si è presto aggiunta quella funzione sociale che, attraverso la Fondazione Rotary, ha raggiunto nel mondo traguardi di eccellenza culminati con la battaglia per l’eliminazione della Polio dal mondo.

Pau Harris nel suo libro di memorie “La mia strada verso il Rotary” ricordava che se il Rotary voleva continuare nel tempo la sua strada doveva seguire le variazioni che nel mondo costantemente avvenivano. “Il mondo cambia e noi dobbiamo cambiare con esso”, sosteneva, ribadendo che i rotariani sono la classe dirigente, i protagonisti, di quel mondo che cambia attraverso l’innovazione, il miglioramento ed il progresso. Migliorare il percorso e gli obiettivi è compito di ciascuno di noi, che, nel pieno rispetto delle regole rotariane, deve cercare di apportare quanto è necessario per svolgere al meglio la missione affidataci.

Anche il nostro club ogni anno apporta novità e miglioramenti. L’anno scorso, con l’istituzione del “Punto Rotary” e la consegna dei “Pacchi della solidarietà”, abbiamo aperto un capitolo nuovo che contribuirà non solo a dare sollievo alle esigenze primarie dei meno abbienti ma contribuirà ad una migliore conoscenza, da parte di tutti, del Rotary e della sua missione nel mondo. Sono iniziative queste che orgogliosamente continueremo a portare avanti ed alle quali altre ne affiancheremo secondo le nostre possibilità.

Quest’anno, con inizio dagli incontri del prossimo mese di Ottobre, modificheremo anche il ‘percorso’ delle nostre riunioni. I nostri incontri non si limiteranno alla serata conviviale del Venerdì sera ma saranno, invece, ove possibile, precedute da una Conferenza sui maggiori argomenti di interesse generale. Conferenze alle quali verranno invitati tutti i cittadini che vorranno parteciparvi. Questa iniziativa avrebbe un duplice scopo: da un lato fare partecipi dei problemi affrontati nell’incontro tutti i cittadini e dall’altro quello di far conoscere di più e meglio il Rotary in Città. E’ un modo sicuramente efficace per far sapere che le nostre riunioni non sono luculliani incontri conviviali (siamo noti, spesso, solo per questo) ma incontri "di lavoro", dedicati all’esame ed alle eventuali possibili soluzioni dei problemi che interessano tutti.

Questi nostri incontri avranno un termine particolare per indicarli: “VENERDI’ CON IL ROTARY”, a significare che il Venerdì la gente starà con il Rotary a parlare di problemi comuni.

Credo fermamente che sia un’ottima iniziativa e spero, davvero, che la Città apprezzi questo nostro sforzo.

Ricordo infine a tutti Voi che Sabato 1 Ottobre dalle 8,30 nella “Sala San Domenico”, organizzato dalla ASL di Oristano e dall’Ordine dei Medici e con la partecipazione dei club Rotary di Bosa e di Oristano, è stato programmato il Seminario “GLI ANTICORPI MONOCLONALI NELLA PRATICA CLINICA”. I soci interessati sono invitati a parteciparvi. Allegata locandina dell’evento.

Ecco ora, per tutti Voi, la lettera del Segretario con i nostri impegni di Ottobre.

Un caro saluto.

Mario



ROTARY INTERNATIONAL

2080° Distretto

Club di ORISTANO

IL SEGRETARIO

Oristano 23 Settembre 2011

Carissimi,

le riunioni del Club, nel mese di Ottobre 2011, saranno tenute nelle seguenti date:

VENERDi' 07/10 alle ore 19,45 (inizio conferenza) pressol'Hotel Mistral2 – Conviviale Soci e familiari

VENERDI’ 28/10 alle ore 21.00 presso l’ Hotel “Mistral 2”- Conviviale solo Soci

Alcune notizie:

Alle 19.45 ci sarà una conferenza del Prof. Aldo Accardo sul tema “ Costruire l’Italia. Repubblica e patria nel pensiero di Asproni”.

La conferenza è aperta a tutti i cittadini: verrà data comunicazione e risalto tramite diffusione a mezzo stampa e con locandine. Considerata l’importanza dell’argomento trattato occorrerà non meno di 40 minuti. Alla fine, presumibilmente tra le 20.30 e le 21.00 circa avrà inizio la conviviale. Raccomando a tutti massima puntualità.

La conviviale del 28 ottobre sarà destinata alle votazioni per le designazioni del Consiglio Direttivo per l’anno rotariano 2012/2013 (Presidente eletto Andrea Riccio) e del Presidente Incoming 2013/2014. Anche questo evento è importante, in quanto i soci sono chiamati ad esprimere le loro preferenze sui candidati che nel mese di Novembre verranno eletti. Raccomando massima partecipazione in modo da avere un parere più condiviso.

A tutte le conviviali, i Soci possono invitare parenti e amici a loro discrezione, comunicandone con congruo anticipo il numero ed i nominativi al Prefetto Mario Virdis (tel. 3493559293). Ciò per consentire la predisposizione della sala.

Il Consiglio Direttivo ha stabilito che, per evitare un inopportuno spreco di soldi, per coperti previsti e non consumati, ogni socio deve comunicare al Prefetto l’eventuale assenza alla conviviale o, se presente, il numero di ospiti che intende invitare (coniuge compreso) .

Raccomando a tutti massima collaborazione in tal senso.

Ricordo a tutti che il sito del nostro Club, settimanalmente aggiornato, è:

www.rotary-club-oristano.blogspot.com. e che il sito si può facilmente raggiungere digitando sul motore di ricerca (google od altri) le parole: rotary Oristano. Si segnala che il Rotary Club Oristano è su Facebook.

A disposizione per eventuali necessità porgo i miei più cordiali saluti.

Ferdinando Loddo, Segretario 2011/12

sabato 24 settembre 2011

OTTOBRE, Mese dedicato dal RI all’Azione Professionale (Vocational Service Month).



Oristano 24 Settembre 2011

Care Amiche e cari Amici,

Si avvicina a grandi passi il mese di Ottobre, dedicato dal R.I. all’Azione Professionale. Questo argomento mi stimola a ricordare a tutti noi la cara e vecchia prova della “Quattro Domande”, cavallo di battaglia degli anni passati, quasi una prova di ammissione al nostro sodalizio. Certamente ben valida ancora oggi! Eccola.

Ciò che penso, dico o faccio,

1 - Risponde a verità?

2 - E’ giusto per tutti gli interessati?

3 - Promuove la buona volontà e migliora i rapporti di amicizia?

4 - Sarà vantaggioso per tutti gli interessati?

Quanto sembra adattarsi a pennello ai difficili tempi odierni, quella antica prova delle ‘Quattro Domande’! Essa fu ideata nel 1932 da Herbert J. Taylor, che fu poi Presidente del Club di Chicago nel 1939/40 e che più tardi, nell’anno 1954/55, divenne Presidente del Rotary International.

Perché il Rotary dedica il mese di ottobre all’Azione Professionale? Principalmente per invitarci fermamente ad agire sempre ‘al meglio’ nell’esercizio delle nostre professioni.

E’ un forte richiamo, quello dell’etica negli affari e nelle professioni, fatto a tutti rotariani: un invito personale a ciascuno di noi, per stimolare la nostra coscienza ad agire con il massimo della professionalità, dell’equità, della disponibilità e della giustizia.

Questo richiamo ci riporta indietro nel tempo, quando siamo stati cooptati nel Rotary. Quella scelta, fatta da un socio già facente parte del nostro Club, forse fu, nel nostro caso, certamente corretta, se noi oggi viviamo il Rotary rispettando i suoi inderogabili principi. Ebbene, cari amici, questo però significa anche che, come è successo per noi, cosi dovrà continuare! Il problema delle nuove ammissioni è cosi delicato che implica una grande responsabilità in tutti noi nel proporre e successivamente accogliere un nuovo candidato-socio.

Nel Seminario per l’Effettivo, organizzato dal club di Macomer lo scorso 17 Settembre, il primo disposto quest’anno dal Governatore Daniela Tranquilli Franceschetti, tutte le relazioni hanno messo in luce questa inderogabile necessità.

Coordinato dal PDG Tony Lico l’incontro, partecipato da oltre 120 soci sardi, annoverava diversi relatori, tra i quali il sottoscritto, che teneva una relazione proprio sulle ‘Ammissioni’, ovvero l’ingresso di nuovi soci nei club.

Ho ribadito con forza questi principi sostenendo che i ‘candidati’ non debbono essere solo dei “numeri uno” nella professione ma avere nel loro DNA i principi alla base del nostro essere rotariani: capacità di dare e ricevere amicizia, tolleranza, etica, disponibilità a condividere le loro professionalità con chi ha bisogno, solidarietà e ricerca costante della Pace. Solo cosi essi non saranno solo dei semplici “Numeri Uno” ma personaggi ‘speciali’, capaci di coniugare professionalità e capacità di servizio. Nella relazione ho sostenuto che il Rotary non ha bisogno di “Numeri Primi” (..ricordi di matematica..), numeri speciali ma incapaci di dividere le loro proprietà con gli altri, solitari e arroccati nella loro splendida individualità, ma di ‘Numeri Uno’ speciali, disponibili proprio a dividere con gli altri le loro professionalità e capacità. Il futuro del Rotary dipende proprio da noi e dalla nostra capacità di inserire ricambi generazionali di alta qualità.

Il tema di questo mese di Ottobre, cari amici, è un tema che ci invita ad una seria riflessione. Spesso crediamo di essere disponibili solo per il fatto di essere rotariani. Non è sempre cosi. Proprio perché siamo rotariani non possiamo mai dimenticare di operare sempre nel pieno e costante rispetto di quelle regole ideali che abbiamo accettato quando siamo entrati a far parte dell’Associazione, che si identificano nel nostro motto: Servire al di sopra del nostro personale interesse.

Non sono tempi felici quelli che viviamo. Se ci guardiamo intorno vediamo con non poca preoccupazione le allarmanti situazioni nell’economia, nella finanza, nelle imprese e nelle professioni. L’intera società mondiale si muove spesso in maniera scomposta, non solo a causa degli effetti spesso perversi della “Globalizzazione” ma anche da quelli derivanti da comportamenti privi di scrupoli. Sembriamo tornati indietro nel tempo, agli albori della grande industrializzazione dei primi del ‘900!

Sono passati molti anni da allora e dalle prime riflessioni di un giovane avvocato di Chicago, il nostro Paul Harris, che, osservando quei mali, ebbe con pochi amici la brillante idea di far nascere quel nuovo gruppo sociale che chiamerà Rotary.

Poco o niente sembra essere cambiato da quel lontano 1905. Come racconta nel suo libro di memorie “La mia strada verso il Rotary”, P. Harris sosteneva che “ ...lo scopo del Rotary non era quello di rappresentare la Società dal punto di vista sociale, religioso o razziale, ma quello di riunire uomini d'affari e professionisti, di diversa estrazione sociale, di diversa religione e nazionalità, affinché potessero meglio comprendersi a vicenda ed essere, cosi, più solidali, cordiali e al servizio gli uni degli altri...".

Questo il principio "di servizio" propostoci da Paul Harris!

Se i cambiamenti ancora non ci sono stati ci viene spontaneo chiederci: cosa possiamo fare, oggi, noi rotariani per cercare il cambiamento?

La risposta è una sola. Dobbiamo continuare, senza tentennamenti, sulla strada iniziata dal nostro fondatore! Mettere al servizio degli altri, meno fortunati di noi, le nostre professionalità e la nostra capacità di servizio.Dobbiamo mettere in pratica, ogni giorno, quei principi che abbiamo accettato entrando nell’Associazione e dai quali nascono i doveri nell’esercizio di ciascuna delle nostre professioni.

L’ etica negli affari e nelle professioni è uno dei pilastri del Rotary che, unito alla forza dell’amicizia, della tolleranza e della ricerca della pace mondiale, costituisce la sintesi del nostro “ Servire al di sopra di ogni interesse personale”.

Un caro saluto affettuoso e… Buon Rotary a tutti Voi.

Mario





lunedì 12 settembre 2011

L'EVENTO PIÙ IMPORTANTE DEL NOSTRO ANNO: LA VISITA DEL GOVERNATORE.


Oristano 12 Settembre 2011

Carissime amiche ed amici,

ci stiamo preparando tutti per l'evento più importante dell'anno: la visita del nostro Governatore Daniela Tranquilli Franceschetti, che visiterà il club Mercoledì 14.

E' questo, rispetto agli altri anni, un evento 'diverso', più coinvolgente e stimolante: per la prima volta il nostro club, dopo una lunga militanza durata 43 anni, ha al vertice la prima donna Presidente, Maura. Anche il nostro Distretto quest'anno, per la prima volta, viene governato da una donna, Daniela! E' veramente una concomitanza che non fa che confermare che per molti anni la 'mano' femminile è mancata nel Rotary, e questo si è sentito in tutto il mondo. Ora è tempo di recuperare e sia il nostro club che il Distretto lo hanno fatto, come in precedenza altri club ed altri distretti.

Venerdì scorso abbiamo ripreso la nostra attività dopo la pausa estiva e nel piacevole e gradito incontro Maura ha esposto le sue linee programmatiche ed i suoi obiettivi, preparati e concordati con il Consiglio Direttivo.

Credo fermamente che sarà un anno splendido: daremo a Maura tutto l'aiuto possibile per scrivere un altro importante anno di servizio per la nostra Comunità ed il mondo intero.

Sono certo che Mercoledi saremo tutti presenti!

Ecco ora la relazione programmatica di Maura.

Mario

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Maura Falchi, Presidente Rotary Club di Oristano, Anno Rotariano 2011.12

Relazione programmatica Anno Rotariano 2011-2012

Saluto tutti i soci e gli ospiti presenti.

Desidero dedicare quest’anno di presidenza a mio padre Antonio, socio fondatore del club di Oristano, che molti di voi conoscevano.

Voglio aprire il mio discorso con la proiezione di un filmato tratto dalla cineteca RAI e conservato nel sito Sardegna Digital Library .

Il film, del 1967, appartiene alla serie “Ritratti di città” e riguarda la nostra città di Oristano.

L’originale dura circa 50 minuti, mi sarebbe piaciuto mostrarlo tutto, ma ho ritenuto opportuno accorciarlo a 35 minuti dato che dopo avrò bisogno ancora di qualche minuto per esporre i miei programmi per l’anno di presidenza che sta incominciando.

-proiezione filmato-

http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&s=17&v=9&c=4460&id=191042

Il nostro governatore, Daniela Tranquilli, è convinto che ogni azione debba essere spinta dalla passione, debba provocare emozione: così dovrà essere anche per le azioni rotariane che insieme ci accingiamo a compiere. Il cuore, inteso come sentimento, come passione, come coinvolgimento sarà al centro di ogni azione di questo anno.”

Anche io, come Daniela, sono convinta che ogni azione debba essere spinta dalla passione.

Ecco perché mi ha tanto colpito il documentario che vi ho mostrato; perché dalla lucida analisi del giornalista emerge chiarissima la passione e l’entusiasmo che nel 1967 animavano la città di Oristano.

C’era una grande energia, e io, anche se avevo solo sei anni, me la ricordo bene!

Mio padre era pieno d’entusiasmo per il lavoro di riordino fondiario che stava realizzando insieme ai colleghi del Consorzio di Bonifica della Piana di Terralba, Marrubiu e e Arborea.

C’era un territorio ricco di risorse, una città che reclamava il diritto a partecipare alla vita politica della Sardegna e una classe dirigente determinata e piena d’entusiasmo.

E’ in quella città che avete visto nel film, con le vetrine dell’UPIM che illuminavano a giorno la via Mazzini, attraversata da donne in costume indaffarate e da studentesse che chiacchierano con le amiche, che un gruppo di professionisti, perlopiù quarantenni decide di costituire il Rotary Club.

E’ bellissimo pensare che lo spirito rotariano di servizio al prossimo e dell’integrità morale abbiano cominciato allora, con quel clima di entusiasmo a esistere nella nostra città.

Certo quelli del filmato erano i tempi del boom economico, ma credo che a maggior ragione, oggi, con la depressione alle porte, sia nostro dovere rafforzare con lo spirito rotariano dell’integrità morale, la nostra azione professionale nel territorio.

Ho voluto mostravi il filmato perché ciascuno di noi non dimentichi quanto sia bello, sano e ricco di potenzialità il nostro territorio e nella specificità della propria professione si impegni a recuperare e diffondere anche oggi lo stesso entusiasmo di per costruire una società accogliente per le nuove generazioni.

Abbiamo il dovere di costruire un mondo migliore! E come sottolinea il nostro presidente internazionale Kalyan Banerjee dobbiamo cominciare da noi stessi e dalla nostra comunità.

Nell’anno che trascorreremo il presidente internazionale ci esorta a rafforzare la nostra famiglia, a continuare a fare quello che sappiamo fare e, per finire, ad apportare tutti i cambiamenti necessari. Identificandoci col cambiamento che vogliamo vedere realizzato.

“Se desideriamo la pace dobbiamo cominciare a vivere in modo più pacifico, a casa e nella comunità,….Se vogliamo la fine della polio , o la fine di altre malattie nel mondo, se vogliamo la fine del degrado ambientale, se vogliamo ridurre la mortalità infantile, promuovere l’alfabetizzazione o prevenire la fame, allora dobbiamo diventare lo strumento di tali cambiamenti e riconoscere che il cambiamento comincia da ciascuno di noi.”

Come sapete, io cerco di fare l’architetto, la mia grande passione è la nostra tradizione, la nostra storia, il nostro spazio naturale, lo spazio urbano e la nostra architettura, dai monumenti alle umili case di terra.

Per me uno dei maggiori requisiti per lo sviluppo felice di una comunità è l’esistenza di uno spazio di vita armonico.

E’ chiaramente un punto di vista femminile. Fin dalle origini dell’umanità le donne sanno che solo nell’ordine e nella pulizia si possono crescere dei figli sani.

Da sempre la magnificenza di una civiltà si è rispecchiata nell’architettura della città e nell’organizzazione del proprio territorio.

Pensate alle città assire, alle città della Grecia classica, alla nostra civiltà nuragica, all’organizzazione di infrastrutture dell’impero romano, alle città dell’Europa medievale, fino alle più recenti espressioni dell’urbanistica e dell’architettura contemporanea.

Lo spazio della vita civile è l’immediato specchio del livello di civiltà di una comunità.

La bellezza degli edifici e delle strade, la pulizia, il corpus di regole sotteso alla edificazione, il rispetto delle stesse, sono da millenni proporzionali al grado di evoluzione di una civiltà.

Leggere le regole del buon costruire nel De Architectura di Vitruvio (del I sec.a.C.), le disposizioni che regolano le altezze degli edifici in rapporto alla larghezza delle strade negli statuti delle città medievali o le disposizioni di buon decoro nei regolamenti edilizi del secolo scorso, ci danno immediato riscontro dell’importanza che da sempre l’umanità ha assegnato allo spazio della vita civile.

Credo che sia fondamentale trasmettere alle nuove generazioni il bisogno che ciascuno di noi deve sentire di realizzare uno spazio armonico dove trascorrere la propria vita.

In modo maggiore in questo particolare momento storico, nel quale si sta mano a mano diffondendo un lassismo generale che coinvolge tutti, dal singolo cittadino alle amministrazioni, che ci sta portando all’assuefazione al disordine e al brutto. I graffiti che ricoprono muri, panchine e monumenti e la sporcizia dei marciapiedi fanno ormai parte dello scenario urbano quotidiano di buona parte delle città italiane .

Paradossalmente a fronte della crescita della ricchezza e dei consumi si riscontra una minore attenzione allo spazio collettivo.

Il cittadino tende ad acquistare oggetti sempre più raffinati e “firmati”: mobili, abiti, auto dal design esclusivo, però non dipinge più periodicamente la facciata della propria casa , non si preoccupa di occultare alla vista le orrende unità esterne delle pompe di calore, riempie il proprio balcone di antenne e parabole satellitari, installa tende e chiusure nella propria veranda senza cercare ordine e uniformità con gli altri abitanti dell’edificio; anzi spesso soffre come una grande limitazione alla propria libertà, le norme del regolamento di condominio o del regolamento edilizio cittadino.

Sono lontani i tempi in cui una brava padrona di casa si sarebbe vergognata di avere la facciata in disordine e i balconi disadorni, quando, la casa poteva essere poverissima, ma la pulizia di primavera prevedeva obbligatoriamente una nuova mano di latte di calce con un po’ di colore alla facciata e alle stanze e quando, sempre la brava padrona di casa, spazzava e innaffiava il tratto di strada davanti all’uscio.

Oggi sembra che la questione del decoro e dell’ordine si sia svincolato dalla responsabilità personale, non è mai colpa nostra se le città sono brutte e sporche. A sentire i più pare sia sempre una questione di soldi: ci vogliono soldi per fare l’intonaco, ci vogliono soldi per la pittura, per non parlare di adottare una razionale disposizione delle antenne e delle pompe di calore.

Credo che siate tutti d’accordo che più che di disponibilità di denari si tratti forse di scelta delle priorità alle quali destinare i nostri soldi. Se nell’intento di curare i propri interessi si sceglie di privilegiare gli interni delle nostre abitazioni e di abbandonare l’involucro esterno al degrado, si danneggia in maniera pesante lo spazio della vita civile con conseguenze gravissime proprio sugli interessi del singolo cittadino che si troverà ad appartenere ad un luogo bollato dal marchio del sottosviluppo.

Cosa fare ?

Certamente promuovere una migliore conoscenza del senso civico da parte dei giovani, diffondere il rispetto per la propria città e per lo spazio comune, con l’esempio e con iniziative mirate.

Vi illustro ora quanto programmato insieme al consiglio direttivo.

- La prima iniziativa che mi piacerebbe realizzare riguarda Oristano e più in particolare un monumento simbolo della nostra città: la torre di Porta Ponti o di San Cristoforo.

Chi visitasse Oristano ai giorni nostri non potrebbe certo riconoscere nella città alcuna traccia evidente della immagine di città turrita che l’aveva accompagnata per molti secoli.

Gli stessi oristanesi possiedono oggi idee molto vaghe sia sul tracciato che sull’aspetto in elevato del circuito murario antico.

La torre di San Cristoforo, edificio simbolo di Oristano, è oramai considerata come un monumento a se stante e chi l’osserva, di rado riflette sulla sua funzione di Porta principale della vecchia città.

Come sapete la torre è la porzione più eminente e meglio conservata delle antiche mura medievali. Le mura monumentali di Oristano furono costruite alla fine del 1200 durante il giudicato di Mariano II e furono parte di una grandiosa operazione di qualificazione della città di Oristano quale capitale dell’Arborea.

L'iniziativa urbanistica del giudice Arborense si colloca nel panorama di grandioso rinnovamento urbanistico ed architettonico che investe in quel periodo tutte le città d'Europa, in special modo le capitali. Mariano II, uomo potente ed accreditato presso le più importanti corti europee elabora un progetto urbanistico per organizzare in modo più funzionale alla sua politica la struttura della capitale del Giudicato. Con grande probabilità affida ad un architetto il progetto della nuova città e delle mura monumentali, scandite da ben 28 torri. Da quel momento l'immagine della città acquista una connotazione definitiva, che manterrà fino al secolo scorso: una corona di mura turrite di arenaria che si innalza dalla pianura, circondata dalle case di terra dei borghi, disposte lungo le carrarecce che si allontanano verso la campagna.

L'ingresso settentrionale della città, connesso all'antica strada occidentale dell'isola (via a Tibula Sulcis) che valicava il fiume Tirso qualche chilometro più a Nord, era aperto nel corpo della torre di S. Cristoforo.

L’impostazione architettonica della torre con la torretta destinata all’alloggiamento della campana cittadina risulta perfettamente coerente con una lettura dell’edificazione della cinta muraria in chiave architettonico-celebrativa della grandezza del Giudice e della importanza della città quale capitale del Giudicato, dove la funzione della torre è insieme quella di baluardo difensivo, di porta urbica ma soprattutto quella di torre civica che svetta sull’Arborea, simbolo della civitas degli arborensi.

L'iscrizione commemorativa della costruzione della torre, ancora oggi conservata, venne incisa sul concio in arenaria sovrastante la chiave dell'arco gotico. L’iscrizione recita: (I)n n(om)i(n)e D(omi)ni n(ost)ri Ihe(su) Chr(ist)i A(men). Hoc op(us) turris hui(us) et muru(m) et [portam?] civit(atis) Arestani fec(it) fieri D(omi)nu(s) M[arianus] vicecomes d(e) Basso iudex Arbor(ee) q(ui) felix diu [vi]vat et p(ost) abitu(m) i(n) Chr(ist)o q(ui)escat a[nno] MCCXC indi(cione) III, An(n)o XXV c[urrente?].++

L’iscrizione è stata rimossa qualche anno addietro perché l’esposizione alle intemperie la stava irrimediabilmente rovinando ed ora è conservata all’Antiquarium Arborense.

Nella Torre oggi è presente sopra il fornice d’ingresso il vuoto lasciato dalla rimozione del concio che recava l’iscrizione.

Il progetto, che ho intenzione di promuovere in collaborazione con la Soprintendenza ai Monumenti di Cagliari ed Oristano e con il Comune di Oristano, è quello di realizzare una copia fedele dell’iscrizione, da ricollocare nel vuoto architettonico, per restituire dignità e significato al monumento.

Una piccola targa con testo originale, traduzione e logo del Rotary, collocata sul monumento in posizione opportuna e ad altezza d’occhi, potrà celebrare l’iniziativa del Club di Oristano e tramandare a chi legge le parole che il giudice di Arborea aveva voluto scolpite sulla pietra a perenne ricordo della sua grande opera.

La seconda iniziativa che intendo realizzare, vuole fissare l’attenzione sul rispetto del decoro dello spazio collettivo, che sempre più sta perdendo centralità nell’educazione dei singoli cittadini.

I destinatari di questa iniziativa dovranno essere soprattutto i giovani.

Il progetto è basato sulla comunicazione del messaggio tramite i media, e prevede l’istituzione di un concorso a premi per la creazione di uno slogan e di un piccolo video virale di circa 20 secondi da far girare su internet, tramite i vari social network tipo Youtube, Facebook, Twitter ecc. e se è possibile anche nelle TV locali o nazionali.

E’ opportuno stabilire un monte premi appetibile (almeno 3.000,00 euro) per coinvolgere il più gran numero possibile di soggetti con alta professionalità.

La serata di premiazione sarà accompagnata da un convegno sul tema, magari al teatro Garau, con relatori di spessore in campo cinematografico, della comunicazione e sociologico.

Si potranno organizzare successivi incontri con insegnanti e allievi nelle scuole per proiettare i filmati in concorso e promuovere riflessione e dibattito sul decoro urbano.

Sempre per rafforzare l’importanza del contributo del singolo cittadino alla costruzione di uno spazio collettivo dignitoso e civile, si propone un premio per i migliori balconi e i giardini fioriti della città. La gestione e la giuria del premio potranno ( se lo ritengono ) essere affidate alle signore del club.

Per finanziare le nostre iniziative, se vi piace l’idea, si potrebbe programmare una festa da ballo “molto elegante” (cravatta nera e abito lungo) che potrà essere organizzata sempre con l’aiuto dei consorti dei soci. Penso a piatti cucinati da noi e allestimento e musica sempre di nostra “produzione”. L’evento potrebbe aprire il carnevale, o le feste natalizie o richiamare la data di qualche evento danzante del passato. Mi ricordo, infatti delle bellissime feste, che ai tempi della mia adolescenza erano dei veri e propri eventi cittadini.

Sono sicura che la cosa non potrà che far piacere a quanti di noi non disdegnano una bella dose di divertimento e di allegria.

Queste iniziative saranno accompagnate dal proseguimento di quanto già realizzato dai miei predecessori e aperte ad includere quanto Andrea vorrà impostare per il prossimo anno.

E’ auspicabile che le riunioni e le conviviali siano il più possibile accompagnate da brevi conferenze di apertura.

Ho pensato che, prendendo spunto dal filmato che abbiamo visto stasera, gli argomenti trattati potrebbero aggiornarci circa lo stato di salute del nostro territorio, per consentirci di svolgere al meglio una proficua azione professionale, rivolta al benessere collettivo della nostra comunità e alla costruzione di un futuro migliore.

Ecco, ora, la composizione delle Commissioni che dovranno contribuire all’attuazione del nostro programma di Club.

1 - Commissione Amministrazione del Club.

- Presidente Nicola Pagliazzo

- Componenti: Raimondo Fadda e Mario Cocco

2 - Commissione del Club per i progetti.

- Presidente Anna Paola Iacuzzi

-Componenti: Paolo Gaviano, Marco Franceschi, Giangiacomo Ibba e Francesco Vigilante.

3 - Commissione per le Pubbliche Relazioni.

- Presidente Mario Virdis

- Componenti: Adriana Muscas e Paolo Pradelli

4 - Commissione Fondazione Rotary.

- Presidente Riccardo Campanelli

- Componenti: Marcello Siddu e Andrea Riccio

5 - Commissione per l'Effettivo.

- Presidente Gianni Oppo

- Componenti: Vincenzo Falqui Cao e Nicola Pagliazzo

6 - Commissione per le Nuove Generazioni - Scambio Giovani.

- Presidente: Egle Spinardi

- Componenti: Mario Cocco e Alessandro Vagnozzi


E ora citando l’amico Mario (Virdis) ripropongo l’esortazione con la quale ha chiuso un suo recente articolo sul blog del Club .

" Lavoriamo tutti insieme per un Anno Rotariano 'speciale', di forte impegno e attenzione al territorio".

Buon lavoro, io cercherò di mettercela tutta!

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Grazie Maura!

Saremo tutti con Te!

Mario