domenica 3 giugno 2012

ROTARY PER LA CITTA’: OGGI LA TORRE DEL GIUDICE ARBORENSE MARIANO II NON E’ PIU’ ORFANA DELL’ELOGIO MARMOREO DELLA SUA COSTRUZIONE CHE RISALE AL 1290


Oristano, 3 Giugno 2012

Oristano, ne siamo certi, ha apprezzato la nostra iniziativa di riportare nell’originario fornice, predisposto oltre settecento anni fa al di sopra dell’arco gotico della bella Torre di “Porta Pontis”, una copia dell’antica iscrizione che nel 1290 ne attestava e lodava il grande impegno profuso da Mariano II per la realizzazione della più importante porta d’ingresso alla Città.

L’ imponente edificazione di questa torre, principale ingresso per chi arrivava nella capitale “Aristanis” sia dal mare che dalle montagne del Centro Sardegna, fu celebrata apponendo all’inaugurazione, a futura memoria, in un incavo del prospetto principale una lastra marmorea, probabilmente recuperata dalla vicina Tharros. Il tempo, però, col suo aspro velo d’oblio non è inclemente solo sugli uomini, consumati in breve tempo dalla vita lavorativa, ma anche sui materiali lapidei, come il marmo di questa lastra commemorativa. L’incuria del tempo, infatti, e lo smog in costante aumento danneggiarono irrimediabilmente il manufatto che circa 15 anni fa fu sottratto alla violenza degli agenti esterni e custodito al sicuro. Il testo latino originario, inciso sulla pietra in caratteri gotici e riportanti le frasi celebrative dell’evento sono ormai poco leggibili e visibili solo in parte. La giusta salvaguardia del raro documento, però, ha sottratto alla Torre di Mariano II uno dei sui elementi costitutivi, penalizzando per anni la dignità del monumento e la memoria storica della nostra città che vanta un passato luminoso, fra i più illustri delle città regie dell’Isola.

Il nostro club, nell’ambito del programma per il “Recupero del senso civico e del decoro della Città”, ha voluto fortemente portare avanti l’iniziativa di colmare questo “vuoto”, non solo fisico, che penalizzava il monumento e la sua dignità. Non è stato facile ma oggi possiamo dire con orgoglio: “ Ce l’abbiamo fatta!”. Come già fatto in precedenza con l'operazione di pulizia della Chiesa di Santa Chiara!

Dal primo Giugno la città può nuovamente mostrare il suo monumento simbolo, completo della parte mancante. Non è l’originale quello messo in opera ma una copia cosi fedele che si faticherebbe a distinguerla dall’originale che è stato riportato al museo dove, chi vorrà, oristanesi e visitatori, potranno continuare ad ammirarlo. Grazie alla sapiente opera ed all’impegno di rotariani e aziende vicine al Rotary tutto questo è stato possibile. Credo sia doveroso ringraziare quanti hanno contribuito alla realizzazione di questa importante opera. In particolare le Aziende ed i titolari.












Innanzitutto il nostro socio, Gianni OPPO e la sua impresa di costruzioni, che da sempre con grande disponibilità ha supportato le iniziative portate avanti dal club di Oristano, il “suo” club. A seguire Walter PINNA e la sua azienda di lavorazione pietre in Borore, anche Lui rotariano (socio del club di Macomer) e che al Rotary non ha mai negato il suo impegno. Anche la nostra pietra del centenario, che fa bella mostra di se in piazzetta 3 palme, è stata predisposta nella sua azienda, prima di essere scolpita da Fellico FADDA. Non possiamo, infine, non ringraziare l’azienda di Ortacesus “Full Media Service”, di Vincenzo Di Martino, che ha in tempi brevissimi realizzato il “Totem” esplicativo dell’operazione da noi portata avanti.

Grazie, dunque, a tutti! Rotariani e persone dallo spirito rotariano. Il club, ma soprattutto l’intera città, Vi deve gratitudine.

La giornata, lo dico per chi non ha potuto viverla di persona, è stata particolarmente emozionante. Già prima delle 18,oo la sala del Polo Universitario di Oristano ha iniziato a riempirsi sia di rotariani che di semplici cittadini convenuti per presenziare alla presentazione dell’iniziativa.

Le relazioni presentate, a partire da quella della nostra Presidente Maura Falchi ed a seguire quella svolta dello storico Paolo Gaviano, nostro socio Rotary e conclusa con quella del Prof. Raimondo Zucca, hanno interessato e catturato l’attenzione della sala. E’ stata ripercorsa la lunga storia della Oristano giudicale, dell’importanza della Città e delle sue possenti mura, che davano protezione e orgoglio di potenza.



Tempi d’oro quelli ricordati, quando Oristano dominava su gran parte del territorio della nostra Isola. Il tempo, poi, lentamente ma inesorabilmente stende anche sui “grandi” il velo dell’oblio. Da prestigiosa capitale del Giudicato più importante dell’Isola “Aristanis” iniziò lentamente ad abdicare fino a ritrovarsi negletta e abbandonata, orfana anche dei suoi gioielli del passato: le torri, la Reggia, le possenti mura. Anche le poche testimonianze ancora visibili del passato sono state vilipese. Il prof. Zucca ha ricordato l’episodio della antica targa che ricordava la costruzione delle gemella torre di “Port’a Mari”, vilmente distrutta ai primi del ‘900, accantonata dopo la rimozione dalla sua torre e finita, quasi fosse priva di importanza, al museo di Cagliari, senza neanche domandarsi il perché. Fortunatamente fu successivamente recuperata.

Poco è rimasto in città dell’antico splendore. I pochi cimeli, tra cui certamente il più importante è la Torre di Mariano II, custodiamoli ora con cura, non gettiamoli alle ortiche, come fatto in passato. Durante il dibattito ho apprezzato anche alcune proposte lanciate. Una è stata quella di salvare lo stemma degli Arborea, incassato nella facciata della Chiesa di S. Chiara, recentemente ripulita nell’ambito del progetto “Notte Brava”. Credo che questa proposta sia da portare avanti con lo stesso criterio adottato per la lastra del nostro progetto. Oristano, cari amici, merita più attenzione di quella che gli viene attribuita. Salviamo, almeno quel poco che è rimasto dell’illustre e glorioso passato.

Al termine della Conferenza, alle ore 20,00, con estrema puntualità, la nostra Presidente Maura Falchi ha consegnato formalmente, sotto l’arco gotico della torre, il nuovo manufatto regolarmente collocato nella sede originaria al rappresentante della Città, il Commissario Dr. Antonello Ghiani. Una grande partecipazione popolare ha accompagnato l’evento, con un brindisi all’insegna dei prodotti tipici oristanesi: vernaccia e mostaccioli. A seguire, senza soluzione di continuità, la manifestazione del “Cavatappi d’idee”, che intende rilanciare e valorizzare il sano e genuino prodotto “Vernaccia”; il connubio tra i due eventi è stato sicuramente felice.

Cari amici, un altro tassello della storia del nostro club è andato al suo posto. Un altro anno è praticamente trascorso mentre un altro si prepara a prendere in carico il testimone.

Il Rotary, come dice il suo motto: “Servire al di sopra dell’interesse personale”, continua il suo servizio nel tempo. Quest’anno il nostro club ha voluto indirizzare il suo servizio alla Città, nell’intento di renderla più pulita e più bella. Una città più bella è una città più viva, una città che deve dare a tutti l’orgoglio di appartenenza ed il piacere di viverci.

Grazie a tutti Voi dell’attenzione!

Mario

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