Oristano 6 Novembre 2010.
Cari amici,
ieri 5 Novembre abbiamo voluto festeggiare la consegna della nuova "Carta" al neonato club, il 28° della Sardegna, di Sedilo-Marghine, Centro Sardegna.
Il Rotary cresce anche in Sardegna e nuovi club…nascono per monitorare meglio il territorio e svolgere in maniera più incisiva la nostra azione rotariana di "SERVIZIO". Riepilogando questa giornata una riflessione mi viene d'obbligo:
IL ROTARY DEL FUTURO SARA’ SEMPRE PIU’ “R O S A”.
Da cosa scaturisce questa mia maturata riflessione? Ecco da cosa.
Cari amici,
ieri 5 Novembre abbiamo voluto festeggiare la consegna della nuova "Carta" al neonato club, il 28° della Sardegna, di Sedilo-Marghine, Centro Sardegna.
Il Rotary cresce anche in Sardegna e nuovi club…nascono per monitorare meglio il territorio e svolgere in maniera più incisiva la nostra azione rotariana di "SERVIZIO". Riepilogando questa giornata una riflessione mi viene d'obbligo:
IL ROTARY DEL FUTURO SARA’ SEMPRE PIU’ “R O S A”.
Da cosa scaturisce questa mia maturata riflessione? Ecco da cosa.
Prima che il Governatore Roberto Scambelluri consegnasse la nuova “Carta” all’ultimo nato dei club sardi, il Presidente Giuseppe Meloni ha orgogliosamente affermato che il suo club ha un particolare e significativo primato: quello di avere, nel Distretto, la maggioranza dei Soci di sesso femminile.
La notizia è di quelle che solo pochi anni fa avrebbe fatto storcere il naso a non pochi rotariani di lungo corso. Il club, infatti, nasce con un organico di 24 soci di cui 15 donne, contro 9 uomini, con una percentuale al femminile del 60%. E non è finita. Il Consiglio Direttivo ha al vaglio ben 9 nuove proposte di ammissione di cui 5 donne e 4 uomini.
Che dire cari amici? Sono cifre che lasciano molti club un po’... di stucco!
Quanto sembra preistorico, quel lontano 1977, quando il club di Duarte, in California, ammise come soci alcune donne e per questo fu espulso dal Rotary International!
La regola originaria del Rotary, infatti, era stata fino agli anni ’70 del secolo scorso la seguente: “…possono diventare membri dei Rotary Club soltanto gli uomini, intesi come esseri umani di sesso maschile…”.
La scintilla partita da Duarte diventò in breve tempo un gran fuoco: dopo la decisione della Corte Suprema la regola rotariana cosi mutò: “… possono diventare membri di un Rotary Club esseri umani di entrambi i sessi, anche di quello femminile…”.
La notizia è di quelle che solo pochi anni fa avrebbe fatto storcere il naso a non pochi rotariani di lungo corso. Il club, infatti, nasce con un organico di 24 soci di cui 15 donne, contro 9 uomini, con una percentuale al femminile del 60%. E non è finita. Il Consiglio Direttivo ha al vaglio ben 9 nuove proposte di ammissione di cui 5 donne e 4 uomini.
Che dire cari amici? Sono cifre che lasciano molti club un po’... di stucco!
Quanto sembra preistorico, quel lontano 1977, quando il club di Duarte, in California, ammise come soci alcune donne e per questo fu espulso dal Rotary International!
La regola originaria del Rotary, infatti, era stata fino agli anni ’70 del secolo scorso la seguente: “…possono diventare membri dei Rotary Club soltanto gli uomini, intesi come esseri umani di sesso maschile…”.
La scintilla partita da Duarte diventò in breve tempo un gran fuoco: dopo la decisione della Corte Suprema la regola rotariana cosi mutò: “… possono diventare membri di un Rotary Club esseri umani di entrambi i sessi, anche di quello femminile…”.
I tempi cambiano!
Scriveva il nostro fondatore Paul Harris nelle sue memorie “ La mia strada verso il Rotary” che il mondo “cambiava” in continuazione e che il Rotary doveva necessariamente “cambiare” con esso, se voleva mantenere la forza delle sue idee e dei suoi scopi. Si potrebbe aggiungere anche di più.
Il Rotary credo che non possa e non debba aspettare che altri “facciano” il cambiamento. Il Rotary dal suo importante e qualificato osservatorio è in grado di monitorare le necessità più di altri: i suoi numerosi professionisti ed imprenditori, tutti numeri uno nel loro campo, possono e debbono essere quella vera “fucina di idee”, quel crogiuolo capace di mettere insieme le adeguate proposte migliorative, in ogni campo, in ogni necessità della vita sociale.
Compito della nostra Associazione è proprio quello di “dare voce” a chi non ha la forza o la capacità di farlo, di smuovere l’indifferenza, di sollecitare la pubblica opinione, indirizzando e sensibilizzando quanti sono chiamati nel territorio e nel mondo al governo dei Popoli.
Questo il nostro compito di rotariani che non è, come molti credono, quello della semplice beneficienza ma quello, invece, di trovare soluzioni vere per sradicare fame, povertà, mancanza di istruzione, acqua, salute. Come abbiamo fatto per eradicare la Polio di cui andiamo ed andremo sempre orgogliosi.
In tutto questo le donne possono essere, davvero, la nostra arma migliore, quell’arma che per troppo tempo abbiamo lasciato in disparte!
Ho letto con attenzione l’ultimo numero di “ROTARY”, il n.10 di Ottobre, appena arrivato. L’interessante articolo di Alfonso Forte “La donna nel Rotary, porterò una nuova luce” mi ha consentito di aggiornarmi su un argomento per me di estrema importanza: la presenza femminile nella nostra Associazione. L’articolo riportava l’evoluzione e la crescita di questa importante presenza con numerosi dati statistici. Ecco alcune percentuali molto interessanti.
Nel giugno del 2001 le donne erano presenti solo nel 51,8% dei club, mentre nel 2010 il 79,9% dei club aveva ammesso le donne. Se nel giugno del 2001 nei club vi era solo l’8,7% di donne, nel 2010 questa percentuale è salita al 16,3%, praticamente raddoppiando la presenza. Analizzando la situazione nei vari club italiani ho potuto constatare che il nostro Distretto, rispetto agli altri, si difende bene. Se la maggiore presenza femminile in termini assoluti possiamo riscontrarla nel Distretto 2110 ( 535 donne su un totale di 4.863, con una percentuale dell’11%), in termini percentuali quella più alta è quella del nostro Distretto che su un totale di 4.131 soci ha 507 socie, pari al 12,2%.
Anche nei livelli di responsabilità il nostro Distretto è stato pilota. In Italia la prima donna presidente è stata eletta nel club di Cerveteri-Ladispoli nell’anno 1993/94.
Nel mondo, invece, le prime donne Governatrici di Distretto iniziarono nell’anno 1995/96: ne furono elette 8, tutte negli USA.
In Italia la prima Governatrice fu eletta nel Distretto 2040 nell’anno 2003/04: era la rotariana Alessandra Faraone Lanza.
Anche nel nostro Distretto sono ormai maturati i tempi: nel prossimo anno rotariano avremo anche noi la prima Governatrice: Daniela Tranquilli Franceschetti, che già si prepara all’impegnativo incarico. Sono personalmente convinto che Daniela, alla quale faccio fin d’ora i miei migliori auguri, darà, con la sua indiscutibile capacità, ulteriore lustro al nostro Distretto.
La mia profonda convinzione, fin dai tempi in cui mi battevo per far entrare le prime donne nel mio club di Oristano, è sempre stata quella che “la donna avrebbe potuto dare al Rotary un positivo apporto, diverso dal nostro”.
Concordo pienamente con quanto affermato da Alfonso Forte, che ha realizzato l’articolo apparso su”ROTARY”, e che ho prima citato. Scrive Forte: “… La donna con la sua naturale vocazione a fare del bene, con l’innato suo istinto materno, con la sua predisposizione a prestare cura a chi soffre, dovrà – negli anni immediatamente futuri – occupare una maggiore quota di accesso, quella che le compete cioè, nelle file dell’Associazione, perché si realizzino al meglio i compiti che sono le fondamenta inalienabili dello stesso Rotary…”.
Ecco, cari amici, la strada intrapresa dal nuovo club “Sedilo-Marghine Centro Sardegna” è senz’altro quella giusta!
Ma veniamo alla cronaca della stupenda giornata di ieri.
Nella splendida cornice agrituristica dell’Hotel “ Su Bajone” ad Abbasanta, hanno voluto festeggiare la consegna della nuova “Carta”, da parte del Governatore Scambelluri al neonato club Sedilo-Marghine Centro Sardegna, la maggior parte dei Presidenti dei club sardi: 25 club presenti su 28. Il nostro club era presente con il Presidente, Dr Antonio Sulis, accompagnato dalla moglie Giulia. Ospiti d’onore i PDG Filippo Pirisi e Roberto Ivaldi. Erano presenti, inoltre,gli Istruttori degli Assistenti Sardegna Pier Giorgio Poddighe e Salvatore Fozzi, oltre me Assistente del club. Numerose le autorità invitate: i Prefetti di Oristano e Nuoro Russo e Lisi, con le loro gentili signore, i Questori di Oristano e Nuoro Pinto e D’Angelo con le gentili signore, il Presidente della Provincia di Oristano De Seenen con la gentile signora, Sindaci del Territorio, e numerose altre autorità civili e militari.
Dopo l’onore alle bandiere con gli inni di rito è iniziata la relazione del Presidente Meloni che ha messo in evidenza, dopo aver ringraziato della presenza tutti gli intervenuti, l’importanza dell’avvenimento e del fatto che il Centro Sardegna, con la nascita del nuovo Club, poteva ora contare su un nuovo “osservatorio” rotariano, capace di portare il suo contributo in una zona che non attraversa momenti molto felici sia di tipo economico che occupazionale. Ha dichiarato, inoltre, la ferma volontà di tutta la nuova compagine sociale ad occuparsi del territorio, rimarcando che la forte presenza delle donne nel club sarebbe stata oltremodo di maggiore aiuto. Ha orgogliosamente dichiarato di essere fiero che il suo club sia, nel Distretto, quello con la maggiore percentuale di soci di sesso femminile, il 60% della compagine sociale.
Il Governatore ha avuto parole di elogio e di incoraggiamento, rimarcando il ruolo del Rotary nella Società e nel Territorio, ove svolge una insostituibile azione di stimolo e di raccordo con le pubbliche Istituzioni.
Dopo la cordiale conviviale lo scambio dei gagliardetti con i Presidenti e le Autorità ha messo in luce la cordialità e la disponibilità di tutti ad aiutare “il nuovo club” a costruire il suo percorso, a fare strada insieme.
Auguri, care amiche ed amici: benvenuti! Con voi, rafforzando la nostra presenza rotariana, affronteremo meglio i problemi della nostra Isola. Buon Rotary a tutti Voi!
Mario Virdis
Scriveva il nostro fondatore Paul Harris nelle sue memorie “ La mia strada verso il Rotary” che il mondo “cambiava” in continuazione e che il Rotary doveva necessariamente “cambiare” con esso, se voleva mantenere la forza delle sue idee e dei suoi scopi. Si potrebbe aggiungere anche di più.
Il Rotary credo che non possa e non debba aspettare che altri “facciano” il cambiamento. Il Rotary dal suo importante e qualificato osservatorio è in grado di monitorare le necessità più di altri: i suoi numerosi professionisti ed imprenditori, tutti numeri uno nel loro campo, possono e debbono essere quella vera “fucina di idee”, quel crogiuolo capace di mettere insieme le adeguate proposte migliorative, in ogni campo, in ogni necessità della vita sociale.
Compito della nostra Associazione è proprio quello di “dare voce” a chi non ha la forza o la capacità di farlo, di smuovere l’indifferenza, di sollecitare la pubblica opinione, indirizzando e sensibilizzando quanti sono chiamati nel territorio e nel mondo al governo dei Popoli.
Questo il nostro compito di rotariani che non è, come molti credono, quello della semplice beneficienza ma quello, invece, di trovare soluzioni vere per sradicare fame, povertà, mancanza di istruzione, acqua, salute. Come abbiamo fatto per eradicare la Polio di cui andiamo ed andremo sempre orgogliosi.
In tutto questo le donne possono essere, davvero, la nostra arma migliore, quell’arma che per troppo tempo abbiamo lasciato in disparte!
Ho letto con attenzione l’ultimo numero di “ROTARY”, il n.10 di Ottobre, appena arrivato. L’interessante articolo di Alfonso Forte “La donna nel Rotary, porterò una nuova luce” mi ha consentito di aggiornarmi su un argomento per me di estrema importanza: la presenza femminile nella nostra Associazione. L’articolo riportava l’evoluzione e la crescita di questa importante presenza con numerosi dati statistici. Ecco alcune percentuali molto interessanti.
Nel giugno del 2001 le donne erano presenti solo nel 51,8% dei club, mentre nel 2010 il 79,9% dei club aveva ammesso le donne. Se nel giugno del 2001 nei club vi era solo l’8,7% di donne, nel 2010 questa percentuale è salita al 16,3%, praticamente raddoppiando la presenza. Analizzando la situazione nei vari club italiani ho potuto constatare che il nostro Distretto, rispetto agli altri, si difende bene. Se la maggiore presenza femminile in termini assoluti possiamo riscontrarla nel Distretto 2110 ( 535 donne su un totale di 4.863, con una percentuale dell’11%), in termini percentuali quella più alta è quella del nostro Distretto che su un totale di 4.131 soci ha 507 socie, pari al 12,2%.
Anche nei livelli di responsabilità il nostro Distretto è stato pilota. In Italia la prima donna presidente è stata eletta nel club di Cerveteri-Ladispoli nell’anno 1993/94.
Nel mondo, invece, le prime donne Governatrici di Distretto iniziarono nell’anno 1995/96: ne furono elette 8, tutte negli USA.
In Italia la prima Governatrice fu eletta nel Distretto 2040 nell’anno 2003/04: era la rotariana Alessandra Faraone Lanza.
Anche nel nostro Distretto sono ormai maturati i tempi: nel prossimo anno rotariano avremo anche noi la prima Governatrice: Daniela Tranquilli Franceschetti, che già si prepara all’impegnativo incarico. Sono personalmente convinto che Daniela, alla quale faccio fin d’ora i miei migliori auguri, darà, con la sua indiscutibile capacità, ulteriore lustro al nostro Distretto.
La mia profonda convinzione, fin dai tempi in cui mi battevo per far entrare le prime donne nel mio club di Oristano, è sempre stata quella che “la donna avrebbe potuto dare al Rotary un positivo apporto, diverso dal nostro”.
Concordo pienamente con quanto affermato da Alfonso Forte, che ha realizzato l’articolo apparso su”ROTARY”, e che ho prima citato. Scrive Forte: “… La donna con la sua naturale vocazione a fare del bene, con l’innato suo istinto materno, con la sua predisposizione a prestare cura a chi soffre, dovrà – negli anni immediatamente futuri – occupare una maggiore quota di accesso, quella che le compete cioè, nelle file dell’Associazione, perché si realizzino al meglio i compiti che sono le fondamenta inalienabili dello stesso Rotary…”.
Ecco, cari amici, la strada intrapresa dal nuovo club “Sedilo-Marghine Centro Sardegna” è senz’altro quella giusta!
Ma veniamo alla cronaca della stupenda giornata di ieri.
Nella splendida cornice agrituristica dell’Hotel “ Su Bajone” ad Abbasanta, hanno voluto festeggiare la consegna della nuova “Carta”, da parte del Governatore Scambelluri al neonato club Sedilo-Marghine Centro Sardegna, la maggior parte dei Presidenti dei club sardi: 25 club presenti su 28. Il nostro club era presente con il Presidente, Dr Antonio Sulis, accompagnato dalla moglie Giulia. Ospiti d’onore i PDG Filippo Pirisi e Roberto Ivaldi. Erano presenti, inoltre,gli Istruttori degli Assistenti Sardegna Pier Giorgio Poddighe e Salvatore Fozzi, oltre me Assistente del club. Numerose le autorità invitate: i Prefetti di Oristano e Nuoro Russo e Lisi, con le loro gentili signore, i Questori di Oristano e Nuoro Pinto e D’Angelo con le gentili signore, il Presidente della Provincia di Oristano De Seenen con la gentile signora, Sindaci del Territorio, e numerose altre autorità civili e militari.
Dopo l’onore alle bandiere con gli inni di rito è iniziata la relazione del Presidente Meloni che ha messo in evidenza, dopo aver ringraziato della presenza tutti gli intervenuti, l’importanza dell’avvenimento e del fatto che il Centro Sardegna, con la nascita del nuovo Club, poteva ora contare su un nuovo “osservatorio” rotariano, capace di portare il suo contributo in una zona che non attraversa momenti molto felici sia di tipo economico che occupazionale. Ha dichiarato, inoltre, la ferma volontà di tutta la nuova compagine sociale ad occuparsi del territorio, rimarcando che la forte presenza delle donne nel club sarebbe stata oltremodo di maggiore aiuto. Ha orgogliosamente dichiarato di essere fiero che il suo club sia, nel Distretto, quello con la maggiore percentuale di soci di sesso femminile, il 60% della compagine sociale.
Il Governatore ha avuto parole di elogio e di incoraggiamento, rimarcando il ruolo del Rotary nella Società e nel Territorio, ove svolge una insostituibile azione di stimolo e di raccordo con le pubbliche Istituzioni.
Dopo la cordiale conviviale lo scambio dei gagliardetti con i Presidenti e le Autorità ha messo in luce la cordialità e la disponibilità di tutti ad aiutare “il nuovo club” a costruire il suo percorso, a fare strada insieme.
Auguri, care amiche ed amici: benvenuti! Con voi, rafforzando la nostra presenza rotariana, affronteremo meglio i problemi della nostra Isola. Buon Rotary a tutti Voi!
Mario Virdis
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