lunedì 2 agosto 2010

LA CARTA DI ZURI: UNA VERA E PROPRIA COSTITUZIONE PER I DIRITTI DEI POPOLI E LA LOTTA ALLA POVERTA’.


Oristano 2 Agosto 2010
Care amiche ed amici rotariani,
anche d'estate il Rotary....cammina!
Su iniziativa del Presidente questa mattina abbiamo partecipato all'incontro su " I principi della Carta di Zuri" e la crisi economca della Sardegna, tenutosi presso l'Hotel Su Bajone ad Abbasanta.
Artefici dell'incontro i promotori e firmatari della Carta. Motivo della convocazione un esame - a due anni di distanza - degli effetti prodotti dalla stessa.
La domanda iniziale, forse la più importante, era: cosa è cambiato nella nostra Isola dopo circa due anni dalla emanazione della Carta di Zuri, firmata il 27 Settembre 2008, da un folto gruppo di rappresentanti del mondo del lavoro e delle strutture sociali? Quali i miglioramenti in una Regione sempre più attanagliata dalla disoccupazione, dall’assenza di lavoro per i giovani e dalla povertà dei molti anziani che lottano, dopo una vita di lavoro, per mettere insieme l’indispensabile per tirare avanti?
La triste risposta è negativa: praticamente nessun cambiamento in positivo, niente di niente in meglio, anzi certamente non poco in peggio.

Il Convegno che oggi, nonostante la calura d'Agosto, ha calamitato ad Abbasanta, nella sala convegni de “ Su Bajone”, non solo i firmatari della “ Carta” di due anni fa, ma anche un folto pubblico, ha messo in luce le tante omissioni e negligenze, a partire da quelle politiche.
Invitati all’incontro anche giornalisti importanti, a partire da Francesco Birocchi, Presidente dell’Associazione Stampa Sarda, da Filippo Peretti, Presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti e da Mario Girau, Presidente regionale Associazione stampa cattolica.

Eravamo presenti anche noi, Rotary Club di Oristano, con il Presidente Dott. Antonio Sulis, accompagnato da una delegazione di Soci. La nostra presenza era necessaria, soprattutto, per ribadire non solo l’importanza e la condivisione della Carta, approvata nel 2008, ma per aderire – formalmente – alla stessa, chiedendone la formale sottoscrizione.

L’attenta lettura della stessa non fa altro che ribadire, infatti, i nostri principi rotariani: combattere la povertà, le disuguaglianze, garantire un futuro sereno ai popoli attraverso un miglioramento dell’istruzione, delle possibilità di lavoro, delle condizioni di vita, della salute. Pensiamoci bene: non è forse tutto questo il grande cavallo di battaglia del Rotary? Ecco perché abbiamo chiesto di poter sottoscrivere la Carta!

Il nostro Presidente dottor Sulis nel Suo intervento ha ribadito fortemente tutto questo, garantendo non solo l’appoggio al progetto da parte della nostra Associazione, ma proponendo, anche da medico e da Presidente dell’Ordine dei medici, un incontro allargato agli altri firmatari della Carta, subito dopo l’estate, per poter meglio mettere a punto le strategie operative, sia in campo assistenziale, medico e scientifico, che di formazione per i giovani.

Gli interventi sono stati tutti di grande interesse a partire da quello di apertura di Mario Medde, Segretario generale regionale della Cisl, a quelli degli altri rappresentanti sindacali, Enzo Costa per la CGIL e Francesca Ticca per la UIL. Ai microfoni si son alternati anche Don Pietro Borrotzu, Delegato regionale della Pastorale del lavoro, Giuseppe Meloni, giornalista de L’Unione Sarda, ed i giornalisti prima citati Birocchi, Peretti e Girau.

In sintesi, si è ribadito, che non sarà facile uscire da una posizione di stallo, in un momento di cosi dette “ vacche magre”: i tagli alla spesa pubblica, come una scure potente, un ghigliottina senza pietà, si abbattono su tutto e tutti, nulla e nessuno escluso. La Sardegna, però, senza adeguati sostegni sarà ancora più penalizzata: le previsioni che nei prossimi 50 anni vedranno una ulteriore diminuzione dei suoi abitanti ( di circa 400/mila persone ) potrebbero addirittura peggiorare.

Dobbiamo pensare al futuro se non vogliamo che lo spopolamento faccia della nostra terra un deserto. Dobbiamo pensare ai giovani. Il loro futuro è fatto di istruzione, lavoro e nuove tecnologie. Come possiamo pensare di farli restare, di non farli emigrare, se non creiamo le condizioni perché siano Loro gli artefici della rinascita della nostra terra? Pensiamoci e lottiamo, tutti insieme, per noi e per loro. Nessuno può tirarsi indietro perché la Sardegna è di tutti noi!


Mario Virdis,
Responsabile Comunicazione e P.R.







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