martedì 7 novembre 2017

NOVEMBRE: MESE DEDICATO DAL ROTARY ALLA SUA “CENTENARIA” FONDAZIONE.



Oristano 7 Novembre 2017
Cari amici,
Nel concetto di “servizio” svolto dal Rotary, Novembre assume un’importanza strategica: è il mese dedicato alla sua fondazione, la struttura operativa interna nata nel 1917 che oggi, anch’essa, ha superato il secolo di vita. Come be sapete è mio piacere e allo stesso tempo orgoglio personale, riportare su questo blog (e da quest’anno anche in allegato alla lettera mensile del Governatore ai soci del Distretto) la riflessione sui vari mesi che il Rotary dedica alle azioni da compiere nelle vie del servire.
Prima di riportarvi la mia riflessione relativa al mese di Novembre, vorrei ricordare a tutti Voi gli impegni di questo mese: distrettuali e del nostro club. Eccoli.
-il 10 Novembre alle 20,30 nella nostra sede del Mistral 2 ci riuniremo in Assemblea per eleggere la squadra che accompagnerà il Presidente Incoming Silvia nel prossimo anno 2018/19 e designare il Presidente del successivo Anno Rotariano 2019/2020;
-l’11/12 Novembre: si svolgerà il ROTARY DAY a Ginevra;
-il 17 Novembre alle ore 19,00 la nostra riunione settimanale sarà preceduta da una conferenza sulla figura del Prof. Pepetto Pau; tra i relatori il nostro socio Prof. Raimondo Zucca. La conferenza, che fa parte dei nostri “Venerdì con il Rotary”, è come al solito aperta alla città, a partire dalle Autorità. Al termine l’usuale conviviale sarà sostituita da una “APERICENA”, aperta a tutti i partecipanti alla conferenza.
-il 18 Novembre: si svolgerà il Seminario R. F. e gestione sovvenzioni, a Tivoli per i rotariani di Roma e Lazio;
-il 23/24 Novembre: si svolgerà il RYLA-Sardegna, a Sassari;
-il 25 Novembre: si terrà il Seminario R. F. e gestione sovvenzioni, ad Ozieri per i rotariani sardi.
Ecco, ora, la mia riflessione di Novembre, relativa alla nostra Fondazione Rotary.
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NOVEMBRE ROTARY: IL MESE DEDICATO ALLA NOSTRA “CENTENARIA” FONDAZIONE.
Fu Archibald Klumph, sesto Presidente del Rotary International, ad ideare l’ampliamento del concetto del servire, proponendo la costituzione all’interno del Rotary di una autonoma struttura amministrativo-contabile, destinata ad occuparsi delle opere assistenziali da realizzare nel mondo. L’idea la presentò nel 1917 ai delegati convenuti ad Atlanta per il Congresso annuale, dicendo che “sarebbe stato opportuno accettare dall’esterno delle donazioni, utilizzabili per fare del bene nel mondo”.

Gli inizi però non furono facili. Questa iniziale, piccola cassaforte interna, nacque in sordina. Fu il Rotary Club di Kansas City (Missouri) il primo a versare un contributo di 26,50 US$ al Fondo appena creato, frutto di un piccolo avanzo di gestione del club relativo all’anno precedente. Questo primo esempio fu seguito, poco tempo dopo, dal Club di San Francisco (California), dal quale arrivò un’altra modesta donazione.
Questi piccoli, lenti, passi iniziali cominciarono a farsi più svelti nel 1928, anno in cui il Fondo di dotazione superò i 5.000 US$ e il Congresso Internazionale, svoltosi a Minneapolis (Minnesota), decise che era giunto il momento di istituire una vera e propria “Fondazione” per amministrarli. Il Fondo venne ribattezzato FONDAZIONE ROTARY, divenendo una entità autonoma all’interno del Rotary Internatiornal. Nel Congresso vennero designati 5 amministratori e naturalmente, Arch. C. Klumph, ai quali fu affidato il compito di conservare, investire e gestire tutti i fondi e le proprietà della Fondazione come un Ente Fiduciario per sostenere gli obiettivi, i programmi ed i progetti del Rotary International.
Fu dopo la morte di Paul Harris, avvenuta a Chicago nel 1947, che le donazioni in favore della Fondazione ebbero una grande impennata: le ingenti donazioni fatte in suo onore fecero della Fondazione una struttura economicamente forte, che divenne il vero braccio operativo del Rotary nel Mondo. Con le cospicue disponibilità pervenute, la Fondazione lanciò un primo straordinario programma denominato “Ambassadorial Scholarship“, dedicato ai giovani studenti; a quelli che vi parteciparono fu dato il nome di “Paul Harris Fellow”, amici di Paul Harris. Questo riconoscimento di “Amico di Paul Harris” fu l’embrione della nascita dell’attuale onorificenza.

Nel 1957, infatti, gli amministratori della Fondazione diedero vita ad un vero e proprio riconoscimento ufficiale da dare ai benefattori-donatori: un’onorificenza che mantenne il nome di “Paul Harris Fellow”, amico di Paul Harris, concessa a chi versava alla Fondazione 1.000 Dollari. L’iniziativa ebbe un successo straordinario: anno dopo anno i donatori crescevano e ad oggi gli insigniti della PHF sono ben oltre un milione, distribuiti in tutto il mondo.
Amici, Paul Harris sapeva (e lo scrisse nelle sue memorie) che il Rotary si sarebbe dovuto adeguare al mondo che cambiava in continuazione, e di conseguenza anche il Rotary e la Fondazione hanno dovuto adeguarsi ai cambiamenti. Le modeste operazioni assistenziali iniziali divennero sempre più grandi e specializzate, portate avanti nel mondo a partire dai Paesi più poveri e bisognosi. La battaglia contro la Polio ne è l’esempio più eclatante. Anche le metodiche di erogazione dei fondi hanno subito nel tempo dei cambiamenti, nell’intento di snellire e velocizzare le procedure, pur nel pieno rispetto dell’utilizzo e della destinazione dei fondi.

Quello che non è cambiato (e mai dovrebbe cambiare) nella filosofia rotariana è il campo d’azione, i suoi scopi: il Rotary continuerà ad occuparsi della fame nel mondo, della salute, dell’istruzione, dell’acqua potabile, delle nuove generazioni. Le sue “Vie d’azione” non sono cambiate e non cambieranno, così come non cambierà, ne sono certo, il sostegno che alla Fondazione continueranno a dare tutti i club del mondo ed i sempre più numerosi sostenitori.
Nel Terzo Millennio che stiamo vivendo, il Rotary è pronto ad affrontare il futuro senza rinnegare nulla del Suo passato! Finora, attraverso la Fondazione sono stati raccolti milioni di dollari per avere un mondo senza la polio; abbiamo impiegato un numero incalcolabile di ore per mobilitare i volontari che hanno immunizzato milioni di bambini e, dopo tanti sacrifici, abbiamo praticamente raggiunto l’obiettivo: siamo giunti a pochi passi dalla meta. Questo vuol dire che dobbiamo perseverare, essere ancora più tenaci, per poter affrontare con rinnovato coraggio le nuove sfide che ci attendono.
"Servire nel Rotary”, cari amici, è orgoglio e passione: significa spogliarci dell'egoismo e tendere senza timore la mano agli altri, aiutandoli a rialzarsi. Servire, non mi stancherò mai di ripeterlo, significa donare agli altri la nostra professionalità, la nostra capacità e la nostra disponibilità; significa accettare e praticare la “cultura del dono”, capace di fondere in noi il credo dell’homo oeconomicus con quello dell’homo donator!
La Rotary Foundation, cari amici, non dimentichiamolo mai, è quello strumento che consente a tutti noi, con un piccolo sacrificio, di fare cose grandi, che da soli non saremo mai riusciti a fare! Certo, sempre tutti INSIEME, uniti nel Rotary e dal Rotary, perché tutti, orgogliosamente, possiamo sempre sostenere, a viso aperto, che il Rotary nel mondo fa la differenza!
Forza Paris!
Mario
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Buon Rotary a tutti Voi!
Mario

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