mercoledì 30 ottobre 2019

IL DGE DELL’ANNO ROTARIANO 2020/2021, GIAMBATTISTA MOLLICONE, PREPARA I SUOI PRESIDENTI. IL PRE-SIPE SARDEGNA, DOMENICA 27 OTTOBRE ALLE TERME DI SARDARA.


Oristano 30 ottobre 2019

Cari amici,

che il Rotary sia sempre di più continuità nel cambiamento, lo dimostra la sempre più accurata preparazione dei Presidenti che negli ultimi anni viene portata avanti. La funzione sempre più pregnante che il Rotary svolge da oltre un secolo nel mondo, presuppone grande lavoro di squadra, coesione, conoscenza dei programmi e dei progetti, per poter cogliere tutte le occasioni necessarie per svolgere al meglio quel servizio volontario e disinteressato che viene svolto da oltre un secolo.
Il Rotary, noi rotariani lo sappiamo bene, è costituito da una grande varietà di professionisti e imprenditori di valore, di norma ai vertici delle professioni vecchie e nuove, e proprio per questo, per utilizzare al meglio e mettere a disposizione le nostre capacità e professionalità, dobbiamo essere sempre a perfetta conoscenza degli strumenti che già possediamo e che il Rotary ci mette a disposizione, in modo da essere sempre aggiornati alle esigenze di un mondo che cambia.
Tutto questo il nostro DGE Giovambattista lo sa bene, e si sta muovendo nella giusta logica per mettere a punto sia la squadra dei suoi Presidenti che quella di supporto, ovvero la sua squadra distrettuale. Uno degli incontri preparatori per rendere edotti i Presidenti sardi della responsabilità e dei compiti che li attendono, si è svolto nella splendida location “Hotel delle terme” di Sardara, organizzato dal club di Sanluri Medio Campidano. Si, in questa splendida località, destinata al relax e alla salute, si è svolto il seminario PRE-SIPE per i 28 Presidenti eletti 2020-2021. 
A supportare il DGE Mollicone il primo nucleo della squadra formativa: il Segretario distrettuale Sardegna Massimo Melis, Anna Maria Mancia, Commissione distrettuale per la formazione, Gianni Vivona, Istruttore distrettuale, Elisabetta Vernoni, manager di sviluppo organizzativo.
Richiesto dal DGE Giovambattista Mollicone ha accettato di far parte della sua squadra di formazione, con l’incarico di coordinatore di uno dei 6 tavoli di lavoro, precisamente di quello della “Formazione Rotariana”. Mia ha accompagnato al Seminario il rappresentante del nostro club, Nando Loddo, storico segretario, che partecipava in sostituzione della nostra Presidente eletta, Dora Soru, attualmente negli Stati Uniti, in vacanza dal figlio ivi residente.
I 6 tavoli di lavoro, ognuno dei quali era composto da 4 Presidenti e un coordinatore, erano: il primo destinato ai problemi della Rotary Foundation (coordinato da Marisa Mele), il secondo alle Nuove Generazioni, Rotaract e Interact (coordinato da Francesco Danero), il terzo all’Effettivo (coordinato da Orsola Altea), il quarto alla Pianificazione strategica e Progetti (coordinato da Paolo Usai), il quinto all’Azione e Comunicazione locale (coordinato da Alessandro Vagnozzi) e il sesto, come accennato prima, alla Formazione Rotariana, coordinato da me.
Il tavolo riservato alla nostra Presidente Dora (sostituita da Nando) era quello focalizzato sulla Rotary Foundation, composto anche dai Presidenti di Dorgali, Giacomina Mugoni, Cagliari Nord, Gian Antonio Pirastu, Sassari Silki Maria Noemi Sanna, con Coordinatrice del gruppo Marisa Mele del R.C. di Sassari. Ecco come Nando ha riepilogato l’incontro al tavolo della Rotary Foundation. 
“Il nostro tavolo di lavoro si doveva occupare del tema della Rotary Foundation. La relatrice, alla fine dei lavori è stata, per il nostro tavolo, la Presidente del R.C. Sassari Silki Maria Noemi Sanna, la quale ha esposto all’assemblea i seguenti risultati.
-          La Rotary Foundation trasforma le donazioni in progetti che si attuano sia a livello locale che internazionale – Siamo tutti noi e siamo noi che la facciamo funzionare con le nostre donazioni. Si divide in due branche: Fondo Programmi e Fondo Polio.
-          La prima cosa da fare da parte del Presidente entrante è quella di nominare il Presidente della commissione R.F. a livello di club il quale si sceglierà la squadra per lavorare. La Commissione del club della Rotary Foundation deve lavorare a stretto contatto con la Commissione Progetti e rapportarsi con i responsabili del Distretto per chiedere chiarimenti, suggerimenti su come operare.
-          Il club, per poter accedere alle sovvenzioni (Distrettuali e/o globali) deve essere qualificato, intervenendo ai seminari che di volta in volta organizza il Distretto. Successivamente, individuato il progetto da portare avanti, fa firmare il Memorandum d’intesa al Presidente dell’anno e al Presidente Incoming.
-          Organizzare eventi per la raccolta fondi, cercare partners, coinvolgere le Istituzioni.
-          Criticità e difficoltà: cercare di inculcare nelle persone il concetto di “donare”.
Quanto alle esposizioni di carattere generale, fatte in gran parte in prima persona dal Governatore G.B. Mollicone, è risultato che: il 74% conosce il Rotary; il 45% sa che facciamo del bene. Risultato: dobbiamo farci conoscere di più e meglio. Il rotary deve essere più aperto, innovativo, deve ascoltare gli altri e imparare da loro, dobbiamo accrescere il ns/ impatto, trovare le soluzioni su misura, non fare troppe cose perché si rischia di non completarle, fare poche cose e portarle a compimento.
Come possiamo reclutare i soci? Cercare nelle Università, Camere di commercio, Associazioni di volontariato a prescindere dalla zona dove abitano. I rotariani devono sapere che sono osservati. Dobbiamo assicurare ai nostri soci la possibilità di arricchirsi su tutto ciò che è Rotary. I bisogni delle Comunità devono arrivare fino a noi, dobbiamo far sentire importanti le persone che ci circondano, dobbiamo migliorare la nostra capacità di adattamento., semplificare il modo di operare (semplificare la governance).
Il vero socio rotariano, è stato ribadito in tutti i tavoli, deve essere: formato, informato e coinvolto. Solo così il socio sarà orgoglioso di esserlo e capace di portare avanti la sua missione in modo eccellente. Altra innovazione riguarda i seminari, che non saranno più parcellizzati, ma affronteranno in modo globale l’insieme, diventando seminari di leadership. Per la formazione dei soci si dovrebbe intervenire anche in interclub. Altro suggerimento importante: ogni club dovrà nominare al proprio interno un istruttore, che farà formazione continua, ai soci vecchi e nuovi e che sarà segnalato al Distretto. Infine è stata istituita la figura del “Rotariano dell’anno”, e, a fine anno verrà premiato (per le tre zone del Distretto) il rotariano più qualificato, unitamente al club.  Tutto questo è stato affrontato nei diversi tavoli, con gli ulteriori argomenti specifici per ciascuno, del tema principale.
Circa il tavolo della “Formazione rotariana”, che ho coordinato personalmente, posso dirvi che siamo partiti proprio dal concetto principale: ovvero quello del rotariano formato, informato e coinvolto. Ho seguito i Presidenti di Cagliari Est, Antonio Saliu, di Bosa, Palmerio Delitala, di Sanluri, Valentina Urpi e del club del Terralbese Silvia Putzolu. 
Si è parlato di formazione costante (non basta quella iniziale), di informazione che in realtà è comunicazione (sia interna che esterna), e, in modo particolare, di coinvolgimento, ovvero della reale capacità e forza emotiva che dovrebbe sempre accompagnare le nostre azioni di servizio. Formare il rotariano, informarlo e coinvolgerlo è compito di tutti, a partire dal padrino d’ingresso nel club. È importante coinvolgerlo subito nei progetti del club: si sentirà apprezzato e gradito. È un leader e deve dimostrarlo anche nel club.
Si, amici, siamo dei leader e dobbiamo dimostrarlo sempre. La leadership è, insieme, forza comunicativa, predisposizione e azione nella realizzazione del servizio. Partendo dalla giusta tattica della comunicazione efficace, non dimentichiamo mai la gestione del feed back, adattando sempre il nostro operato, passo dietro passo, al punto di vista dell’altro, smussando le divergenze e cercando un accordo.
Amici, un incontro propedeutico di grande spessore, che i Presidenti dovranno capire e assorbire,  a cui seguiranno altre fasi formative. Ora avranno 4 mesi circa, prima della fase successiva e nel frattempo continueranno a prepararsi cercando di dare la giusta risposta alle seguenti 3 domande:
1: che obbiettivo ti sei dato per il tuo anno di Presidenza?
2: quali passi vuoi intraprendere? 
3: dove vedi le difficoltà in questi passi che vai a intraprendere?
Ecco, amici, come ci si prepara alla presidenza di un club Rotary….
Mario

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