Oristano 30 ottobre 2019
Cari amici,
che il Rotary sia sempre di più continuità nel cambiamento, lo dimostra la sempre più accurata preparazione dei Presidenti che
negli ultimi anni viene portata avanti. La funzione sempre più pregnante che il
Rotary svolge da oltre un secolo nel mondo, presuppone grande lavoro di
squadra, coesione, conoscenza dei programmi e dei progetti, per poter cogliere
tutte le occasioni necessarie per svolgere al meglio quel servizio
volontario e disinteressato che viene svolto da oltre un secolo.
Il Rotary, noi rotariani lo sappiamo bene, è costituito da una grande
varietà di professionisti e imprenditori di valore, di norma ai vertici delle
professioni vecchie e nuove, e proprio per questo, per utilizzare al meglio e
mettere a disposizione le nostre capacità e professionalità, dobbiamo essere
sempre a perfetta conoscenza degli strumenti che già possediamo e che il Rotary
ci mette a disposizione, in modo da essere sempre aggiornati alle esigenze di
un mondo che cambia.
Tutto questo il nostro DGE Giovambattista lo sa bene, e si sta muovendo
nella giusta logica per mettere a punto sia la squadra dei suoi Presidenti che
quella di supporto, ovvero la sua squadra distrettuale. Uno degli incontri
preparatori per rendere edotti i Presidenti sardi della responsabilità e dei
compiti che li attendono, si è svolto nella splendida location “Hotel delle
terme” di Sardara, organizzato dal club di Sanluri Medio Campidano. Si, in
questa splendida località, destinata al relax e alla salute, si è svolto il
seminario PRE-SIPE per i 28 Presidenti eletti 2020-2021.
A supportare il DGE Mollicone il primo nucleo della squadra formativa: il
Segretario distrettuale Sardegna Massimo Melis, Anna Maria Mancia, Commissione
distrettuale per la formazione, Gianni Vivona, Istruttore distrettuale,
Elisabetta Vernoni, manager di sviluppo organizzativo.
Richiesto dal DGE Giovambattista Mollicone ha accettato di far parte
della sua squadra di formazione, con l’incarico di coordinatore di uno
dei 6 tavoli di lavoro, precisamente di quello della “Formazione Rotariana”. Mia
ha accompagnato al Seminario il rappresentante del nostro club, Nando Loddo, storico
segretario, che partecipava in sostituzione della nostra Presidente eletta,
Dora Soru, attualmente negli Stati Uniti, in vacanza dal figlio ivi residente.
I 6 tavoli di lavoro, ognuno dei quali era composto da 4 Presidenti e un
coordinatore, erano: il primo destinato ai problemi della Rotary Foundation
(coordinato da Marisa Mele), il secondo alle Nuove Generazioni, Rotaract e
Interact (coordinato da Francesco Danero), il terzo all’Effettivo (coordinato
da Orsola Altea), il quarto alla Pianificazione strategica e Progetti
(coordinato da Paolo Usai), il quinto all’Azione e Comunicazione locale
(coordinato da Alessandro Vagnozzi) e il sesto, come accennato prima, alla
Formazione Rotariana, coordinato da me.
Il tavolo riservato alla nostra Presidente Dora (sostituita da Nando) era
quello focalizzato sulla Rotary Foundation, composto anche dai Presidenti di
Dorgali, Giacomina Mugoni, Cagliari Nord, Gian Antonio Pirastu, Sassari Silki
Maria Noemi Sanna, con Coordinatrice del gruppo Marisa Mele del R.C. di Sassari.
Ecco come Nando ha riepilogato l’incontro al tavolo della Rotary Foundation.
“Il nostro tavolo di lavoro si doveva occupare del tema della Rotary
Foundation. La relatrice, alla fine dei lavori è stata, per il nostro tavolo,
la Presidente del R.C. Sassari Silki Maria Noemi Sanna, la quale ha esposto all’assemblea
i seguenti risultati.
-
La
Rotary Foundation trasforma le donazioni in progetti che si attuano sia a
livello locale che internazionale – Siamo tutti noi e siamo noi che la facciamo
funzionare con le nostre donazioni. Si divide in due branche: Fondo Programmi e
Fondo Polio.
-
La
prima cosa da fare da parte del Presidente entrante è quella di nominare il
Presidente della commissione R.F. a livello di club il quale si sceglierà la
squadra per lavorare. La Commissione del club della Rotary Foundation deve
lavorare a stretto contatto con la Commissione Progetti e rapportarsi con i
responsabili del Distretto per chiedere chiarimenti, suggerimenti su come
operare.
-
Il
club, per poter accedere alle sovvenzioni (Distrettuali e/o globali) deve
essere qualificato, intervenendo ai seminari che di volta in volta organizza il
Distretto. Successivamente, individuato il progetto da portare avanti, fa
firmare il Memorandum d’intesa al Presidente dell’anno e al Presidente
Incoming.
-
Organizzare
eventi per la raccolta fondi, cercare partners, coinvolgere le Istituzioni.
-
Criticità
e difficoltà: cercare di inculcare nelle persone il concetto di “donare”.
Quanto alle esposizioni di carattere generale, fatte in gran parte in
prima persona dal Governatore G.B. Mollicone, è risultato che: il 74% conosce
il Rotary; il 45% sa che facciamo del bene. Risultato: dobbiamo farci conoscere
di più e meglio. Il rotary deve essere più aperto, innovativo, deve ascoltare
gli altri e imparare da loro, dobbiamo accrescere il ns/ impatto, trovare le
soluzioni su misura, non fare troppe cose perché si rischia di non completarle,
fare poche cose e portarle a compimento.
Come possiamo reclutare i soci? Cercare nelle Università, Camere di
commercio, Associazioni di volontariato a prescindere dalla zona dove abitano.
I rotariani devono sapere che sono osservati. Dobbiamo assicurare ai nostri
soci la possibilità di arricchirsi su tutto ciò che è Rotary. I bisogni delle Comunità
devono arrivare fino a noi, dobbiamo far sentire importanti le persone che ci
circondano, dobbiamo migliorare la nostra capacità di adattamento.,
semplificare il modo di operare (semplificare la governance).
Il vero socio rotariano, è stato ribadito in tutti i tavoli, deve essere:
formato, informato e coinvolto. Solo così il socio sarà orgoglioso di
esserlo e capace di portare avanti la sua missione in modo eccellente. Altra
innovazione riguarda i seminari, che non saranno più parcellizzati, ma affronteranno
in modo globale l’insieme, diventando seminari di leadership. Per la formazione
dei soci si dovrebbe intervenire anche in interclub. Altro suggerimento
importante: ogni club dovrà nominare al proprio interno un istruttore, che farà
formazione continua, ai soci vecchi e nuovi e che sarà segnalato al Distretto. Infine
è stata istituita la figura del “Rotariano dell’anno”, e, a fine anno verrà
premiato (per le tre zone del Distretto) il rotariano più qualificato,
unitamente al club. Tutto questo è stato
affrontato nei diversi tavoli, con gli ulteriori argomenti specifici per
ciascuno, del tema principale.
Circa il tavolo della “Formazione rotariana”, che ho coordinato personalmente,
posso dirvi che siamo partiti proprio dal concetto principale: ovvero quello
del rotariano formato, informato
e coinvolto. Ho seguito i
Presidenti di Cagliari Est, Antonio Saliu, di Bosa, Palmerio Delitala, di
Sanluri, Valentina Urpi e del club del Terralbese Silvia Putzolu.
Si è parlato di formazione costante (non basta quella iniziale), di
informazione che in realtà è comunicazione (sia interna che esterna), e, in
modo particolare, di coinvolgimento, ovvero della reale capacità e forza
emotiva che dovrebbe sempre accompagnare le nostre azioni di servizio. Formare
il rotariano, informarlo e coinvolgerlo è compito di tutti, a partire dal
padrino d’ingresso nel club. È importante coinvolgerlo subito nei progetti del
club: si sentirà apprezzato e gradito. È un leader e deve dimostrarlo anche nel
club.
Si, amici, siamo dei leader e dobbiamo dimostrarlo sempre. La leadership
è, insieme, forza comunicativa, predisposizione e azione nella realizzazione del
servizio. Partendo dalla giusta tattica della comunicazione efficace, non
dimentichiamo mai la gestione del feed back, adattando sempre il nostro operato,
passo dietro passo, al punto di vista dell’altro, smussando le divergenze e
cercando un accordo.
Amici, un incontro propedeutico di grande spessore, che i Presidenti
dovranno capire e assorbire, a cui
seguiranno altre fasi formative. Ora avranno 4 mesi circa, prima della fase
successiva e nel frattempo continueranno a prepararsi cercando di dare la
giusta risposta alle seguenti 3 domande:
1: che obbiettivo ti sei dato per il tuo anno di Presidenza?
2: quali passi vuoi intraprendere?
3: dove vedi le difficoltà in questi passi che vai a intraprendere?
Ecco, amici, come ci si prepara alla presidenza di un club Rotary….
Mario
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