Oristano 5 novembre 2022
Cari amici,
Novembre per il Rotary International
riveste un’importanza strategica: il mese, infatti, è dedicato al suo forte e
potente braccio operativo: la “Rotary Foundation”. Tutti noi rotariani sappiamo
bene quanto fino ad oggi la Fondazione ha realizzato e come continui orgogliosamente
ad operare per “Fare del bene nel Mondo”, a dimostrazione pratica del suo motto
“Doing good in the world”. Non tutti, però, sanno come è nata e si è
sviluppata questa potente struttura interna del Rotary, per cui oggi io cerco,
anche se sinteticamente, di riepilogare.
Ad ipotizzare l’istituzione
di un “separato fondo di gestione”, da destinare ad iniziative benefiche,
umanitarie ed educative, fu il 6° Presidente del Rotary, Archibald C. Klumph, che
lo propose nel 1917 al Congresso di Atlanta. Lo scopo principale era quello di
separare la gestione finanziaria ordinaria dell’Associazione da quella
destinata ad iniziative benefiche. La reazione del Congresso fu abbastanza
tiepida. In quei primi anni di vita il Rotary non aveva ancora maturato la
vocazione internazionale che noi oggi conosciamo, e i progetti di servizio
erano limitati al piccolo mondo che gravitava intorno ai club.
Nel 1918, un anno dopo,
l’iniziale “fondo di dotazione del Rotary”, come venne denominato, ricevette un
primo contributo di 26,50 dollari dal club di Kansas City! Un inizio modesto,
poco lusinghiero, che rimase tale anche per alcuni anni successivi, se si
considera che sei anni più tardi la dotazione del fondo non superava i
settecento dollari. Dieci anni dopo, nel Congresso di Minneapolis del 1928,
l’iniziale “Fondo di dotazione” divenne ufficialmente una struttura separata
che prese il nome di “Fondazione Rotary”. La RF era davvero nata!
Nei quattro anni seguenti
furono raccolti più di 50.000 dollari e nel 1937 fu annunciato l’obiettivo di
raccogliere due milioni di dollari. Questo traguardo, però, venne vanificato
dagli avvenimenti bellici successivi che sconvolsero il mondo. Solo nel 1947,
alla morte di Paul Harris, cominciarono ad affluire al Fondo importanti
donazioni in memoria del fondatore del Rotary. Oggi la nostra Fondazione
raccoglie annualmente contributi per molti milioni di dollari, con i quali,
come sappiamo, realizza grandi programmi educativi ed umanitari a carattere
internazionale.
Parlando della nostra
Fondazione, cari amici, oggi voglio fare con Voi, ancora una volta, un’importante
riflessione sulla nostra associazione. Il Rotary quando nacque nel 1905 non
intendeva “sostituirsi” a nessuna delle associazioni umanitarie prima
esistenti, in quanto il suo obiettivo era diverso. Paul Harris fondando con i suoi 3 amici il
Rotary intendeva svolgere un altro servizio, diverso e più qualificato, che in
precedenza non esisteva. Non mi stancherò mai di ripeterlo che esiste una
differenza sostanziale tra un’associazione di volontariato ed una di servizio:
noi non siamo e non saremo mai un’associazione di volontariato, ma continueremo
ad essere sempre un’associazione di servizio!
Questo significa, lo
ribadisco, che i soci de nostri club non sono dei missionari che si quotano per
fare beneficenza a chi ha bisogno (ce ne sono già tanti a farla), ma dei seri e
validi professionisti, che offrono a chi ha bisogno la loro capacità e serietà
professionale. I soci dei club Rotary, infatti, scelti per cooptazione, sono
seri professionisti, pronti a dare spontaneamente agli altri il frutto delle
loro professionalità. Il nostro apporto non è fatto di pura e semplice
beneficenza, ma consiste nel fornire la nostra assistenza e la nostra esperienza! I
rotariani cercano di individuare “soluzioni concrete” per dare una mano a risolvere i mali
del mondo, utilizzando proprio le loro grandi professionalità: questo è quello
che noi vogliamo dare al mondo! In parole povere, vogliamo dare a chi ha bisogno non il
pesce ma l’amo per pescarlo!
Si, amici, proprio per
realizzare tutto questo il Rotary ha voluto creare questa sua struttura
interna, la Fondazione Rotary, quale valido strumento per consentire,
raccogliendo gli sforzi di tutti noi, la realizzazione di “grandi progetti di
servizio”, come la campagna “Polio Plus” ha dimostrato di essere. Oggi, ormai
al termine di questa campagna, il Rotary e la sua Fondazione si preparano a
raggiungere altri obiettivi importanti: perché il mondo ha sicuramente ancora
grande bisogno dell’apporto dei rotariani! Siamo consapevoli che i bisogni nel
mondo sono sempre più vasti e complessi e la Fondazione è la via maestra che
abbiamo per dare un luminoso futuro al Rotary ed al suo motto: “Servire al di
sopra dell’interesse personale”. Continuiamo pertanto, con grande orgoglio, a
sostenere la nostra Fondazione!
Buon Rotary a tutti Voi!
Mario