Oristano
30 Marzo 2016
Cari amici,
da quando sono
diventato rotariano (sono passati, come ben sapete, non pochi anni) sono sempre
stato convinto che lo “Scambio Giovani” del Rotary International è un’iniziativa straordinaria, capace
di creare, nel mondo intero, quella grande catena di amicizia, conoscenza e
fratellanza, via privilegiata per raggiungere il traguardo della pace. I
giovani che vi partecipano, in poco tempo si rendono conto della straordinaria opportunità
che il Rotary ha dato loro, e il loro entusiasmo nel raccontare questa bella
esperienza lo dimostra. Per questo volevo farvi leggere una delle loro lettere
(che i ragazzi in scambio inviano costantemente al Tutor del Club): ecco cosa scrive una delle ragazze in scambio quest'anno, Francesca (che
si trova in Canada), ad Egle (responsabile degli scambi nel club) nell’ultima lettera inviata pochi giorni fa.
---------- Messaggio
inoltrato ----------
Da: Francesca Pisanu
Date: 28 marzo 2016
07:18
Oggetto: lettera
mensile, Aprile
A: Egle Spinardi
Tantissime sono le cose che accadono in un giorno, in una settimana.
Quindi, sai quanto è difficile riassumere in poche parole ciò che mi è successo
in un mese?
Ora Egle ti vorrei parlare di qualcosa che mi sta davvero a cuore. Come
sai, sono nel Distretto 5370, che è uno dei meglio organizzati per quanto
riguarda l’Exchange student program. Sono davvero privilegiata a trovarmi qui,
e penso che per sdebitarmi un po’ possa condividere un po’ i motivi per cui
questo programma è così efficiente qua, tanto che decine e decine di studenti
per ciascun Rotary club fanno domanda per iscriversi. Il Rotary Youth Exchange
è a livello mondiale il migliore programma per tutto ciò che può offrire, e per
tutto il supporto che ti dà. Per come sto vivendo l’esperienza qua, non è
lontanamente paragonabile a ciò che si potrebbe vivere pagando un’agenzia
privata. Non c’è cosa più piacevole che abbia fatto in vita mia che essere
ambasciatore dell’Italia, o meglio della Sardegna. Non mi voglio dilungare di
molto in ciò perché sono tutte cose che tu mi hai detto prima della partenza e
del quale tu sei un’esperta. Quando siamo arrivati qua, ci hanno dato un
quadernino verde, in cui ci venivano introdotte le 4D, e in modo partecipativo
siamo stati indotti a capire i motivi per cui sarebbe soltanto dannoso andare
contro queste semplici regole, e anche inutile. Allo stesso modo abbiamo
analizzato le 6BE, di cui sono sempre stata una fan sfegatata. (Ho conosciuto e
tanto parlato con la creatrice della 6be, e abbracciandomi mi ha detto che non
mi vorrebbe mai far andare via)!
Inoltre, abbiamo avuto del tempo per stabilirci dei traguardi per
questa esperienza. Scrivere ciò che si vuole può essere un passo per
raggiungerle. Questi goal erano divisi in 4 tipi: attinenti all’attività
fisica, alla mente, all’aspetto sociale e alla comunità. Per esempio, io ho
detto che avrei voluto scegliere a scuola Educazione fisica come materia,
imparare dei sport tipici Canadesi. Per quanto riguarda la mia salute mentale,
ho scritto che avrei voluto una migliore consapevolezza riguardo me stessa e
delle mie capacità, e di avere meno ansia prima di fare qualsiasi cosa. Inoltre
avrei voluto conoscere nuove persone con differenti pensieri, pensando che
questo mi aiuterebbe per il mio futuro.
Avevo scritto inoltre che mi sarebbe piaciuto costruire solidi rapporti
con gli amici a scuola e con le mie famiglie ospitanti. Inoltre mi sarebbe
piaciuto fare tutto quello che i rotariani mi avrebbero proposto, partecipare e
aiutare negli eventi della mia città, e presentare al meglio il mio Paese.
Posso ritenermi abbastanza orgogliosa di come sia riuscita (per quanto
possibile) in tutti i traguardi che mi ero posta, e di come per questi ultimi
tre mesi me ne sia imposti altri. Sinceramente, l’ho fatto quasi inconsciamente
senza pensarci più di tanto, è solo stato il risultato dell’impormi giorno per
giorno di approfittare di qualsiasi occasione, e di venirmele a cercare. Oltre
a ciò, ci sono state spiegate le varie fasi dell’essere un exchange student,
paragonandoci a degli alberi: nella prima dobbiamo fondare le radici (le
fondamenta dell’essere uno studente di scambio) nella seconda creare i rami
(diventare ambasciatori), nella terza germogliare i frutti (lasciare qualcosa
che ci ricordi di noi nel paese ospite). Inoltre abbiamo avuto un’ampia sezione
riguardante lo shock culturale, e di come un’exchange year può avere i suoi
alti e bassi e non ce ne dobbiamo sorprendere.
Nell’orientation days, abbiamo avuto l’occasione di incontrare e
sentire i racconti dei rebound, in occasione di una cena di beneficenza. So che
gli inbound che sono in Sardegna hanno avuto un magnifico fine settimana di
orientamento, ma non vedo l’ora di parlarti faccia a faccia di come la spring
orientation era organizzata: essa era per gli Inbound, Rebound, ma anche per
gli Outbound e rispettivi genitori.
In alcuni momenti ci siamo riuniti, e in altre ci siamo separate per
trattare differenti attività. Penso che sia molto d’aiuto il parlare con
rebound e inbound se ti trovi in procinto di partire e non sai cosa ti potrebbe
aspettare. Inoltre, essi hanno ricevuti gli “attrezzi” per affrontare al meglio
l’anno, e tutti i consigli provenienti dai rebound. Inoltre, penso sia davvero
utile la preparazione che hanno avuto i genitori. Sono stati davvero delle
giornate dense di emozioni, ma c’è stato anche tanto divertimento. Ho visto gli outbound e soprattutto i
genitori uscire molto più tranquillizzati dall’edificio in cui si è tenuto il
weekend. Un’altra cosa che alcuni sottovalutano è che il rientrare a casa
(essere rebound) può essere più difficile dell’essere un exchange students. Qua
i rebound hanno molto supporto in quel senso. Te ne parlerò quando rientrerò,
ma voglio essere attivamente partecipe in questo programma quando rientrerò. È
qualcosa di fantastico, e quando torno ho il desiderio di offrirmi volontaria
per aiutare qualsiasi exchage student, per organizzare qualsiasi cosa. Non
voglio che il rapporto con questo fantastico mondo RYE cessi nel momento in cui
atterrerò in Sardegna, sarò sempre legata a questo programma. Forse è troppo
presto per chiedertelo, ma ti voglio chiedere questo favore: c’è qualche possibilità
che io possa aiutare a organizzare o anche solo a essere presente negli
incontri degli exchange students?
Devo davvero tanto a questo programma, per ciò che mi dà giorno per
giorno, e sarò sempre legata a esso.
Non smetterò mai di ringraziarti, l’averti incontrata ha scatenato
tantissime reazioni a catena che spero mi stiano portando piano piano a
diventare a una persona migliore.
Un abbraccio
Francesca
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Ecco,
credo che la bella lettera di Francesca si commenti da sola! La Sardegna da
tempo ha sposato in pieno questo programma del RI ma penso che tutti i club
dovrebbero farlo senza se e senza ma. Lo scambio giovani deve diventare virale!
Mario