venerdì 10 febbraio 2012

I NOSTRI “VENERDI’ CON IL ROTARY”: UN MODO EFFICACE PER FARCI CONOSCERE!

Oristano 10 Febbraio 2012

Cari amici,

anche questo mese, in calendario per Venerdì 24 nella sala convegni del Mistral 2, abbiamo programmato la nostra conferenza, aperta alla Cittadinanza, che tratta un argomento di estrema importanza per la nostra Città: “Decoro urbano e società civile: i diritti e i doveri del cittadino.”

Relatori e co-protagonisti dell’interessante incontro l’ing. Giuseppe Pinna, dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Oristano e l’arch. Alberto Loche, esponente di Italia Nostra.

Credo che l’argomenti sia di grande interesse per tutti e ci aspettiamo un pubblico numeroso, anche esterno.

L’occasione mi è favorevole e propizia per parlarvi di “Visibilità”.

Essere visibili nel mondo di oggi è importante. Si arriva ad affermare, brutalmente, che chi non è visibile, chi non comunica, non esiste! Ecco perché è importante che noi rotariani apriamo i nostri incontri al grande pubblico non rotariano.

Lo sforzo di “farci conoscere”, di far sapere a tutti CHI SIAMO E COSA FACCIAMO, è stato affrontato con determinazione anche dalla Sede Centrale del Rotary International che ha ritenuto di dover approfondire la verifica – nel mondo - dello “stato della nostra conoscenza all’esterno”.

Partendo dall'interrogativo “IL PUBBLICO SA CHE COSA È, E CHE COSA FA, IL ROTARY?”, è stato commissionato nel 2010 un sondaggio sull’immagine pubblica del Rotary, realizzato in diverse zone del mondo. In base ai risultati di questo sondaggio si è appreso che il grande pubblico “non rotariano” tende a conoscere il Rotary e le sue opere di beneficenza, solo se conosce personalmente un Rotariano.

Questo CheckUp, a cui hanno partecipato oltre 1.000 persone in sei Paesi (Argentina, Australia, Germania, Giappone, Sudafrica e Stati Uniti), aveva l’obiettivo principale di rilevare la consapevolezza generale e le “percezioni esterne” sull'organizzazione. La risultante è stata che, anche quando gli interpellati sanno dell'esistenza del Rotary, ne ignorano, non ne conoscono, le attività.

Questo risultato ha fatto nascere una attenta riflessione che si è concretizzata in una serie di domande che tutti i rotariani dovrebbero meditare e che si possono cosi riassumere:

- I vostri amici e colleghi sanno che siete Rotariani? E voi dite a chi vi conosce che il vostro Club realizza azioni di servizio nella comunità e a livello internazionale? Lo sapevate che parlare del vostro impegno nel Rotary potrebbe migliorare significativamente l'immagine dell'organizzazione e aumentare la consapevolezza del pubblico sul Rotary?

Quello che spesso dimentichiamo è che spetta a tutti noi Rotariani promuovere la conoscenza della nostra organizzazione. Questa osservazione potrebbe aiutare a definire meglio come, sia i Club che i Distretti, possono agire per far conoscere meglio il Rotary nelle loro Comunità.


Secondo Pauline Leung, Coordinatrice Generale dell'Immagine Pubblica del Rotary: "A volte i Rotariani svolgono così tante attività che il pubblico è confuso su ciò che realmente è e fa il Rotary. Dobbiamo promuovere l'immagine del Rotary con una certa coerenza. I Rotariani devono, assolutamente, essere meglio formati su come trasmettere coerentemente e chiaramente la nostra posizione, la nostra visione, i nostri valori e le aree d'intervento".


Molta consapevolezza, poca familiarità.

Il sondaggio ha anche dimostrato che la consapevolezza sul Rotary varia da Paese a Paese, e da cultura a cultura. Nei sei Paesi in cui si è svolto il sondaggio, i partecipanti dell'Australia avevano la percentuale più alta di conoscenza del Rotary (95%), e quelli della Germania quella più bassa (34%). Anche quando si riscontra una certa consapevolezza, non significa ancora che gli interpellati abbiano familiarità col Rotary: solo il 35% in Australia ha dichiarato di avere una certa familiarità con l'organizzazione. In Sudafrica, l'80% dei partecipanti sapeva dell’esistenza del Rotary, ma solo il 23% conosceva le sue attività. Questo sondaggio conferma, una volta di più, che occorre personalizzare gli sforzi per migliorare la nostra immagine pubblica, in tutti i Paesi.

Al sondaggio hanno partecipato vari gruppi demografici, per età, sesso, livello di reddito e d’istruzione. In Giappone, il 67% degli interpellati di età superiore ai 40 anni conosceva il Rotary, contro il 38% dei partecipanti di età inferiore ai 40 anni che non lo conosceva. In Argentina, il 63% con il reddito più alto sapeva del Rotary, mentre il 20% col reddito più basso non ne era a conoscenza. Il rapporto ha confermato che i Club devono conoscere meglio quello che serve per attrarre l'interesse dei professionisti più giovani.

Cari amici, essere rotariani, appartenere ad un’organizzazione cosi importante e diffusa, ci impone anche di essere orgogliosi di questa appartenenza. Orgoglio che ci deve stimolare a propagandarla, diffonderla, farla conoscere nella giusta luce. Sensibilizzare chi rotariano non è un dovere, necessario per far sapere “cosa è realmente il Rotary” e “cosa fa nel mondo”, con grande disponibilità ed altruismo.

Partecipare finanziariamente alle grandi sfide portate avanti dalla nostra Organizzazione è importante, come è altrettanto importante farle conoscere. Tutto contribuisce a far conoscere il Rotary in positivo: i grandi progetti nel mondo, come le piccole realizzazioni locali. Che si tratti di debellare la Polio o di portare acqua pulita in un villaggio dell’Africa; di creare un presidio medico per non abbienti vicino a casa nostra o costruire una scuola in un remoto e sperduto villaggio delle Ande.

Sensibilizzare “gli altri”, avvicinarli al nostro credo, farli partecipi dei nostri principi e dei nostri ideali, è anche aprire i nostri dibattiti, i nostri convegni all’esterno. Anche Oristano deve conoscerci “meglio”, convincersi che il Rotary c’è, e che ha a cuore il territorio dove opera da oltre quarant’anni!

Invitiamo i tanti amici e conoscenti alla conferenza/dibattito del 24 Febbraio. Sarà un’ulteriore occasione per farci conoscere meglio!

Grazie dell’attenzione.

Mario

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