Oristano 18 Febbraio
2014
Cari amici,
il motivo di questa
riflessione nasce da una giusta autocritica che faccio nei miei confronti per i
motivi che voglio evidenziare in modo dettagliato, partendo dalle necessarie
premesse.
Il Rotary è nato oltre
un secolo fa dalla brillante idea di un uomo che voleva radunare intorno a se
un buon numero di amici, delle più diverse professioni, che potessero mettere
insieme le proprie competenze per raggiungere “insieme”, ovvero in squadra,
giuste ed importanti iniziative in favore sia dell’associazione che della
Comunità. Proprio per avere a disposizione il maggior numero di persone capaci
Paul Harris ritenne di cooptare il maggior numero di diversi esperti, in modo
che qualsiasi problema potesse essere affrontato nel modo migliore.
Questo sistema, se consentiva
di costruire una squadra forte e coesa, metteva anche in risalto le capacità
del singolo, perché il risultato finale era il frutto delle professionalità
individuali, messe al servizio del gruppo. Una dimostrazione lampante, anche
nell’attuale lavoro aziendale dove la gran parte di noi opera, dove il team più
produttivo e affiatato è quello dove è
maggiormente valorizzato il singolo componente.
Ho fatto questa
doverosa premessa per mettere in evidenza gli errori che possono capitare,
omettendo in tutto o in parte questi canoni, come recentemente è successo anche
all’interno del nostro club. Veniamo ai fatti. All’inizio di questo anno
rotariano uno dei nostri Past President, Luciano Gavelli, ha suggerito al
Consiglio Direttivo (le e mail lo evidenziano) di contattare il Governatore
appena entrato in carica, Pier Giorgio Poddighe, perché coinvolgesse nella
campagna ancora in atto per la Polio, squadre sportive importanti come la
Dinamo Sassari. In un colloquio con me Luciano mi chiese espressamente di
portare al Governatore questa richiesta, cosa che feci. Alla mia richiesta
Poddighe mi disse che l’iniziativa con lo sport era già in atto e che non solo
la Dinamo era stata favorevolmente contattata (mi esibì una maglietta già
stampata con la scritta “End of Polio now”) ma che a Sassari, sponsorizzati dal
Rotary, si sarebbero tenuti anche i
campionati nazionali di tiro con l’arco. In funzione della mia carica di
gestore della comunicazione del club, in particolare del giornale on line (il
nostro blog) nulla da parte mia è stato pubblicato in favore dell’iniziativa
suggerita da Luciano, cosa che invece avrei dovuto doverosamente fare, portandola
a conoscenza dei soci.
In data più recente da
parte di Luciano è stato, sempre ufficialmente con e mail, fatto presente al
Consiglio Direttivo del club che il Rotary avrebbe dovuto far sentire la sua
voce anche per la triste vicenda dei nostri marò, prigionieri ormai da due anni
in India, in violazione delle norme internazionali. A parte la formale
solidarietà dei Governatori, in carica ed incoming, la comunicazione del club,
anche in questo caso, è stata carente; la pubblicazione nel blog del club della
vicenda, seppur tardiva, non portava menzione della giusta proposta di
diffusione all’interno del Rotary, fatta dal nostro socio Luciano, come invece
avrebbe dovuto essere evidenziato.
Non voglio, in nessun
modo, cercare di sminuire l’errore di omissione fatto nell’espletamento della
funzione che il club mi ha affidato: posso solo garantire sulla mia assoluta
mancanza di volontarietà. La riflessione di oggi ha un duplice scopo: fare
ammenda da parte mia chiedendo scusa al socio Luciano per aver “ignorato” le
sue giuste proposte, ed al club, perché abbassandosi la coesione e la giusta
tensione della squadra, i risultati potranno essere inferiori alle attese.
Chiudo con una
riflessione. Paul Harris nelle sue memorie, quando ormai vecchio e stanco pensava
al grande successo avuto dal Rotary nei suoi primi anni di vita, scrisse che “ l’amicizia è la pietra angolare del
Rotary e la tolleranza è l’elemento che lo tiene unito”.
A pochi giorni dal nostro 46° anniversario,
auguro al nostro club tanti ulteriori anni di servizio al territorio, svolto “Al di sopra dell’interesse personale”.
Grazie a tutti
dell’attenzione.
Mario
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