Oristano 26 Febbraio
2014
Cari amici,
leggendo il quotidiano “L’UNIONE
SARDA” di oggi, che parla del cinquantenario della prima campagna di
vaccinazione antipolio iniziata nel 1964, nessuna menzione viene riservata al
Rotary ed allo straordinario lavoro portato avanti in oltre vent’anni di lotta
a questa terribile malattia. Tempo fa su questo blog, parlando di
comunicazione, ebbi modo di ribadire che “far
sapere è importante quanto saper fare”, a volte anche di più! Non per
niente i nuovi Guru della comunicazione sostengono a voce alta che chi non
comunica non esiste. Il Rotary per anni ha svolto un servizio attivo ma
silente, orgoglioso di “servire in silenzio”, venendo incontro ai bisogni dei
meno fortunati senza clamore, quasi avesse timore che altri pensassero che le
azioni svolte fossero state effettuate per incensarsi e non nell’interesse del
bene comune.
I tempi, però,
cambiano: lo aveva notato anche Paul Harris, che sosteneva che “il mondo cambia in continuazione e anche il Rotary doveva cambiare con esso”, altrimenti non sarebbe
sopravvissuto. Bene hanno fatto quindi i dirigenti centrali dell’associazione
ad incentivare al massimo la comunicazione, introducendo tutte quelle nuove
tecniche di marketing, senza le quali la visibilità del Rotary non supererebbe
la stretta cerchia degli amici e dei simpatizzanti. Casi come quello da me
rilevato oggi leggendo il maggior quotidiano della Sardegna (allegata copia
dell’articolo) non sono rari: la gran parte della gente vede ancora il Rotary
come un’associazione elitaria, che si riunisce in grandi ristoranti e che pensa
prevalentemente al proprio tornaconto, salvo sporadiche operazioni umanitarie
di facciata! Così non è, e tutti dobbiamo contribuire sfatare questo luogo
comune. Tutti dobbiamo contribuire a far conoscere il Rotary, evidenziando cosa
esso fa nel mondo.
Dobbiamo in tutti i
modi far capire all’esterno che il Rotary International è il protagonista numero
uno del "Progetto Polio Plus", iniziato oltre 20 anni fa su idea di
un rotariano Italiano, Sergio Mulitsch di Palmenberg e del suo club, il Rotary
Club Treviglio e Pianura Bergamasca. Vent’anni di impegno, portato avanti insieme
all'Organizzazione Mondiale della Sanità, all'Unicef e al Centers for Disease
Control and Prevention, anni nei quali si sono vaccinati milioni di bambini, a
livello mondiale contro la poliomielite. Il contributo finanziario apportato dal
Rotary International all'iniziativa ha superato il miliardo di dollari
americani (calcolato a fine 2012). L’ingresso in partnership della Bill e
Melinda Gates Foundation, che ha donato alla Rotary Foundation oltre 500
milioni di dollari americani, ha reso la sfida alla Polio più veloce, e si
avvia ad essere totalmente debellata. L’ultimo grande successo in questa
campagna ha riguardato l’India.
Nel 2011, l'India, Paese endemico, non ha
registrato, per la prima volta nella storia, nessun caso di poliomielite, dato confermato
alla fine del 2013, cosa che fa considerare questo Pese libero dalla Polio.
Questo successo porta al 99,5% il risultato della eradicazione della malattia
dal globo. Ad oggi permangono pochi casi in alcuni Paesi che presentano
notevoli problemi di sicurezza, come Nigeria e Afghanistan; in questo ultimo
Paese un volontario del Rotary è stato ucciso nell’Ottobre 2012 dai talebani, i
quali si oppongono alla campagna sanitaria perché improvvidamente la scambiano
come una ingerenza dell'Occidente e dei suoi servizi segreti sul loro
territorio.
Cari amici, la campagna
antipolio portata avanti dal Rotary è un grande orgoglio per tutti: rotariani e
non, perché l’eliminazione di una malattia così insidiosa sarà per il mondo
intero un successo senza precedenti. Non per gloriarci ma perché è giusto dare
sempre “a Cesare quel che è di Cesare”,
la gente deve sapere che il Rotary non è una consorteria di amici gaudenti ma
un’associazione che è nata per fare del bene nel mondo, mettendo a disposizione
le proprie capacità e professionalità, nell’ottica del “Servire al disopra di ogni interesse personale”.
Cari amici tutti
dobbiamo contribuire a far sapere cosa il Rotary fa nel mondo, perché, come ho
detto prima, “FAR SAPERE E’ IMPORTANTE
QUANTO SAPER FARE”.
Grazie dell’attenzione.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento