Oristano
3 Gennaio 2019
Cari amici,
Prima di iniziare la
riflessione di questo mese di Gennaio, dedicato dal Rotary all’azione
professionale, faccio gli auguri a tutti Voi per un 2019 che sia sereno, che ci
lasci in salute e che ci consenta di continuare a svolgere, oltre la nostra
professione, il compito che ci siamo assunti quando siamo entrati a far parte
del Rotary: il servizio agli altri, ai più deboli, svolto al di sopra del
nostro interesse personale.
La nostra, come ho
avuto modo di scrivere tante volte su questo blog, non è una semplice
associazione di beneficenza: per questo scopo ne esistono diverse, come ne
esistevano numerose anche agli inizi del secolo scorso in America, quando
nacque il Rotary (una per tutte la Salvation
Army, l’esercito della salvezza già allora concretamente operativa negli
Stati Uniti). Quando a Chicago nel 1923 Paul Harris diede vita al Rotary,
voleva creare qualcosa di diverso che prima non c’era, ovvero un’associazione
che, con a base l’amicizia, mettesse insieme i migliori professionisti e
imprenditori che, riuniti, potessero restare impegnati non a fare semplicemente l’elemosina ai bisognosi,
ma cercare, invece, di trovare soluzioni migliorative alla vita sociale.
Per fare questo era
necessario “scegliere” le persone destinate a farne parte: quelle che con vero
spirito di servizio e dotate di seria capacità professionale, mettessero la
loro professionalità a disposizione dei meno fortunati, per cercare di trovare possibili
soluzioni al miglioramento della loro condizione. Tutto questo da portare
avanti con grande disponibilità, senza preclusioni di razza, religione, fede
politica e quant’altro. Con Paul Harris, nacque il Rotary associazione di servizio, prima struttura di questo tipo,
successivamente seguita da altre, come Lions, Soroptimist, etc.
Oggi come ieri, nel
mondo, oltre 1,200mila rotariani applicano con impegno, capacità, disponibilità
e spirito di servizio, quel “Servire al di sopra dell’interesse personale”, che
sta alla base di tutta la nostra attività svolta. Questi vincoli impegnano
tutti noi, quando cerchiamo nuovi soci per rinforzare i nostri club, a valutare
con attenzione le possibili candidature. Alla base delle ammissioni la serietà professionale
che, unita alla disponibilità di servizio agli altri, rilevi nel futuro socio
quel latente spirito rotariano, caratteristica fondamentale che lo deve
contraddistinguere. Lo ribadisco in particolare quest’anno, quale V.
Coordinatore del nostro Distretto per l’effettivo, che la scelta di ogni club per
l’ingresso di nuovi soci deve essere ponderata e ragionata, sempre.
Il Rotary, come scrive
il nostro Governatore Patrizia nella lettera di questo primo mese dell’anno
2019, “…è fin dalla nascita la ruota di
collegamento tra due momenti essenziali dell’Azione Rotariana: qualità
professionale e Servizio per lo sviluppo sociale. (…) Questo impegno non solo
contribuisce a motivare i soci, ma innegabilmente, distingue il Rotary da altre
organizzazioni di volontariato ‘’ispirando’’ Azioni Rotariane, che facciano
‘’la differenza’’ sul territorio su cui si opera. La promozione dell’osservanza
di elevati principi morali nello svolgimento di ogni professione e la
diffusione del ‘’valore del servire’’ quale spinta di ogni attività, sono gli
obiettivi dell’Azione Professionale rotariana.
Cari amici, seppure
viviamo un momento difficile, nel quale l’associazionismo sembra perdere parte
del suo entusiasmo, noi rotariani non possiamo lasciarci andare, non possiamo
rallentare l’impegno di servizio che ci siamo assunti entrando nel Rotary: non
possiamo gettare alle ortiche gli insegnamenti di Paul Harris! A noi spetta il
compito di mantenere alto lo spirito rotariano ed onorare quella filosofia di
pensiero che Egli ci ha insegnato, improntata al superamento del mero profitto
e finalizzata a servire il prossimo con la nostra capacità, professionalità e spirito
di sacrificio.
Possiamo e dobbiamo
farlo in tanti modi: non solo programmando “insieme” le azioni da svolgere
mettendo insieme le diverse professionalità, ma passando all’azione, dando
spazio ai fatti! Dobbiamo aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro, guidarli,
supportarli e incoraggiarli nella crescita professionale, utilizzando la nostra
esperienza. Essere rotariani veri è sicuramente un grande impegno, ma è anche
appagante: quello che diamo per migliorare gli altri, non dimentichiamolo,
contribuirà anche a migliorare noi stessi.
Amici, consentitemi di
chiudere con le parole di Patrizia, poste al termine della sua lettera di Gennaio:
“…Non basta, ogni tanto, ricordarsi che
il Rotary ha strumenti adeguati ed essenziali come ‘’la Prova delle quattro
domande’’ o il ‘’Codice Deontologico’’ per proseguire tali comportamenti ….
occorre vivere il nostro sodalizio, con impegno e consapevolezza mettendo al
centro dell’appartenenza la promessa a donare tempo e professionalità agli
altri …..è fondamentale ‘’Agire’’ concretamente esprimendo con l’esempio la
nostra più convinta appartenenza”.
Grazie, amici, e Buon
Anno e Buon Rotary a tutti Voi!
Mario
P.S.
Circa gli impegni di Gennaio, a breve, sul mio prossimo post.
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