Oristano
1 Novembre 2014
Cari amici,
Nel mese di Novembre il
Rotary celebra, in tutto il mondo rotariano, il suo potente braccio operativo:
la Rotary Foundation. Nata quasi in
silenzio, con pochi dollari, questa struttura finanziaria interna dopo la morte
del nostro grande fondatore Paul P. Harris, divenne in breve tempo una potente macchina
economico-finanziaria che ha realizzato nel mondo progetti di servizio
straordinari. La sua storia merita di essere ben conosciuta da ogni rotariano.
Fu Arch. C. Klumph,
sesto presidente del Rotary, ad istituire, nel 1917, un “fondo
separato”, rispetto a quello ordinario, per portare avanti iniziative
umanitarie ed educative. Quell’intelligente atto finanziario in poco tempo diede
vita ad una grande e meravigliosa avventura. Dieci anni dopo, nel 1928 al Congresso
di Minneapolis, quell’iniziale “Fondo di
dotazione” venne trasformato in qualcosa di più concreto: una specie di “Banca
interna Autonoma”, che prese il nome di “Fondazione
Rotary”. Quel piccolo “salvadanaio” iniziale, nato con pochi dollari,
iniziava a diventare grande ed a muoversi agilmente.
Fu dopo la morte di
Paul Harris, avvenuta a Chicago nel 1947, che le ingenti donazioni fatte in suo
onore fecero della Fondazione il vero braccio operativo del Rotary nel Mondo. Con
le cospicue disponibilità pervenute, la Fondazione lanciò uno straordinario
programma denominato “Ambassadorial
Scholarship“, dedicato ai giovani studenti; a quelli che vi parteciparono fu
dato il nome di “Paul Harris Fellow”,
amici di Paul Harris.
Era questo solo il primo passo: in seguito, nel 1957, gli amministratori della Fondazione diedero vita ad un vero e proprio riconoscimento ufficiale concesso ai donatori: una onorificenza denominata proprio “Paul Harris Fellow” e destinata a chi versava alla Fondazione 1.000 Dollari. Il risultato che l’iniziativa ottenne, anno dopo anno, fu straordinario: oggi gli insigniti della PHF sono oltre un milione in tutto il mondo.
Era questo solo il primo passo: in seguito, nel 1957, gli amministratori della Fondazione diedero vita ad un vero e proprio riconoscimento ufficiale concesso ai donatori: una onorificenza denominata proprio “Paul Harris Fellow” e destinata a chi versava alla Fondazione 1.000 Dollari. Il risultato che l’iniziativa ottenne, anno dopo anno, fu straordinario: oggi gli insigniti della PHF sono oltre un milione in tutto il mondo.
Col passare degli anni,
considerato che il mondo “cambia continuamente” (lo scrisse anche Paul Harris nelle Sue memorie), anche la Fondazione ha cercato di “adeguarsi
ai tempi”: innumerevoli le azioni piccole, medie e grandi che sono state
portate avanti in tanti Paesi bisognosi. Anche le metodiche di erogazione dei
fondi hanno subito cambiamenti, cercando di snellire e velocizzare le
procedure, pur nel pieno rispetto dell’utilizzo e della destinazione dei fondi.
Quello che non è cambiato nella filosofia rotariana è il campo d’azione, ovvero
i suoi scopi: occuparsi della fame nel mondo, della salute,
dell’istruzione, dell’acqua. Le vie operative d’azione non sono cambiate e non cambieranno,
cosi come non cambierà, ne sono certo, il sostegno che alla Fondazione
continueranno a dare tutti i club del mondo.
Il Rotary oggi, nel
Terzo Millennio, è pronto ad affrontare il futuro, senza rinnegare nulla del Suo
passato! Attraverso la Fondazione abbiamo raccolto milioni di dollari per un mondo senza la polio, abbiamo
impiegato un numero incalcolabile di ore per mobilitare i volontari ad
immunizzare i bambini e, dopo tanti sacrifici, abbiamo praticamente raggiunto
l’obiettivo: siamo giunti a pochi passi dalla meta. Dobbiamo perseverare ed
essere ancora più tenaci per il futuro, per affrontare con coraggio le nuove
sfide che ci attendono.
Le promesse, come ben
sappiamo, hanno le gambe corte. Tanti i Governi dei cosi detti “Paesi Ricchi”
che hanno da tempo affermato la loro volontà di voler operare in favore dell’eliminazione
della fame e delle malattie dal pianeta, ma poco è cambiato.
Il tempo è passato invano: oggi nel mondo ancora circa un miliardo di persone soffre la fame, non ha accesso all’acqua potabile e circa 800 milioni di adulti non sanno ne leggere ne scrivere. Se tutto questo non bastasse, se avessimo dei dubbi, possiamo rendercene conto osservando le migliaia di persone che tutti i giorni lasciano in imbarcazioni fatiscenti l’Africa per cercare una speranza sul suolo europeo. Sono centinaia di migliaia le persone che cercando di sfuggire alla fame cercano un rifugio in altri Paesi. Tutto questo dovrebbe spingere noi rotariani ad accentuare i nostri sforzi: non possiamo e non dobbiamo tirarci indietro; non possiamo ignorare questo immenso gridi di dolore, non possiamo abbandonare la nostra sfida, se crediamo davvero in quel “Servizio” per il quale siamo entrati nel Rotary. Altrimenti saremo solo rotariani di facciata!
Il tempo è passato invano: oggi nel mondo ancora circa un miliardo di persone soffre la fame, non ha accesso all’acqua potabile e circa 800 milioni di adulti non sanno ne leggere ne scrivere. Se tutto questo non bastasse, se avessimo dei dubbi, possiamo rendercene conto osservando le migliaia di persone che tutti i giorni lasciano in imbarcazioni fatiscenti l’Africa per cercare una speranza sul suolo europeo. Sono centinaia di migliaia le persone che cercando di sfuggire alla fame cercano un rifugio in altri Paesi. Tutto questo dovrebbe spingere noi rotariani ad accentuare i nostri sforzi: non possiamo e non dobbiamo tirarci indietro; non possiamo ignorare questo immenso gridi di dolore, non possiamo abbandonare la nostra sfida, se crediamo davvero in quel “Servizio” per il quale siamo entrati nel Rotary. Altrimenti saremo solo rotariani di facciata!
"Servire"
nel Rotary, cari amici, significa spogliarci dell'egoismo e
tendere senza timore la mano agli altri. Servire, significa dare agli altri la nostra professionalità e la nostra
disponibilità; Donare, agli altri,
significa accettare e praticare la “cultura del dono”, capace di fondere il
credo dell’homo oeconomicus con quello dell’homo donator! La Rotary Foundation,
cari amici, non dimentichiamolo mai, è quello strumento che consente a tutti
noi, con un piccolo sacrificio, di fare cose grandi, che da soli non potremo
mai realizzare!
E’ proprio pensando al
passato che dobbiamo costruire il futuro! E’ attraverso gli insegnamenti di chi
ci ha preceduto che dobbiamo operare nel presente, uscendo dai limitati,
egoistici e comodi confini della nostra casa e della nostra famiglia! Guardiamoci
intorno, osserviamo, con coraggio ed umiltà, “cosa c’è dietro l’angolo”, mettendo
a fuoco gli innumerevoli disagi che affliggono gli “altri”. Un mondo migliore
si costruisce con amore e solidarietà, attraverso l’amicizia, l’impegno, la
volontà e l’altruismo. Questo intendeva Paul Harris quando ha fondato il Rotary!
Ce lo ha ricordato anche il nostro Governatore Carlo, durante la Sua visita: il Rotary non è nato per fare beneficenza, ma per operare in favore delle fasce più deboli, cercando di eliminare le cause del disagio, della povertà, dell’indigenza. La nostra opera non si concretizza facendo l’elemosina al bisognoso, ma cercando di rimuoverne le cause.
Ce lo ha ricordato anche il nostro Governatore Carlo, durante la Sua visita: il Rotary non è nato per fare beneficenza, ma per operare in favore delle fasce più deboli, cercando di eliminare le cause del disagio, della povertà, dell’indigenza. La nostra opera non si concretizza facendo l’elemosina al bisognoso, ma cercando di rimuoverne le cause.
Tutto
questo, cari amici, lo possiamo, anzi lo dobbiamo fare sostenendo al massimo la
nostra Fondazione Rotary! Attraverso di essa continueremo a fare cose grandi
nel mondo.
Grazie amici e, come
sempre…Buon Rotary a tutti Voi.
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