Oristano
14 Ottobre 2014
Cari amici,
ho partecipato
volentieri, Domenica scorsa, presso l’antico Cine-Teatro oristanese San Martino, all’interessante conferenza di
Piero Ortu sulla storia del nostro territorio, il Giudicato d’Arborea.
Organizzato dall’Associazione 50 & + di Oristano, con la partecipazione di
E.P.D.O, Editrice S’Alvure e l’attiva collaborazione di Giorgio Pani, l’incontro
ha avuto una buona partecipazione, nonostante la calda e prolungata estate
oristanese che ancora resiste e invita a godere lo splendido mare delle nostre
coste. Presenti in sala tra il pubblico il Sindaco Guido Tendas, assessori, politici
e rappresentanti di associazioni culturali.
Ha aperto i lavori
Giorgio Pani che ha illustrato brevemente il tema della conferenza, relativo
alle vicende del Giudicato, partendo dal periodo dei primi del ‘300, che vedeva
la Sardegna, e Oristano in particolare, in perenne lotta con le forze straniere
che la dominavano, dai Pisani, ai Liguri ed agli Aragonesi. Prima di passare la
parola al conferenziere Piero Ortu, Pani ha chiamato al podio il sindaco di
Oristano Guido Tendas, che ha ricordato i tempi in cui Piero, il relatore di
oggi, era stato parte attiva della vita politica cittadina, prima come
amministratore e successivamente anche come sindaco della Città.
Il Prof. Tendas ha
colto l’occasione per confermare la grande responsabilità degli amministratori
della città nel cercare tutti gli strumenti utili per mettere in luce e valorizzare
il glorioso passato del territorio; obbligo morale che non significa solo ricordare
il passato, ma considerarsi, con grande l’orgoglio e senso di responsabilità, eredi di quel periodo aureo, nel quale
Oristano, capoluogo del Giudicato d’Arborea, era considerato tra i centri più
importanti non solo della Sardegna ma dell’Europa mediterranea. Importanza che
ha influenzato, soprattutto giuridicamente, quanto è avvenuto nei secoli
successivi nell’amministrazione della giustizia, attingendo ed utilizzando a piene mani, in
molti Stati, le norme contenute nella “Carta
de Logu”, per quel periodo il codice più avanzato di leggi che regolamentavano
la vita civile. Prima di chiudere il Suo intervento il Sindaco ha confermato
che l’Amministrazione Comunale,
considerato che la città non ha mai dedicato alla Carta un significativo
riconoscimento, ha avviato il progetto per intitolare una Piazza della Città
alla “Carta de Logu”; l’ubicazione sarà quella dell’ex piazzale del Distretto
Militare, ora in ristrutturazione, che diventerà un bella piazza fruibile dal
pubblico, proprio nel cuore della Oristano medioevale.
Possiamo dunque, tra
poco, vedere realizzato il nostro sogno, maturato nell’anno rotariano 2012/13,
durante la presidenza di Andrea Riccio, di vedere intitolata una storica piazza
della città alla Carta de Logu! La proposta, che fu consegnata personalmente al
Sindaco, come molti di Voi ricorderanno, fu fatta conoscere a tutta la cittadinanza
attraverso una conferenza-dibattito (dal titolo “Quale spazio per la Carta De Logu?”), tenuta nei locali dell’Hotel
Mistral 2, il 31 Ottobre 2012. Gli oristanesi parteciparono numerosi, a partire
dal primo cittadino Guido Tendas, che si dichiarò fin da allora, totalmente
favorevole all’iniziativa.
Tornando alla
conferenza il professor Ortu, nella Sua dotta relazione, ha ripercorso la
storia del Giudicato, partendo dal periodo trecentesco. Erano quelli, ha detto
Piero, anni di grande fermento tra i popoli che si affacciavano nel Mediterraneo.
La Sardegna era contesa tra Pisa e la potente corona d’Aragona, senza escludere
i Doria di Genova, mentre a fare da spartiacque c’era l’ingombrante presenza
del potere temporale del Papato, al cui interno non vi era molta pace e armonia
tra i cardinali. Erano i tempi dei Papi trasferiti ad Avignone e della forte
lotta intestina per riportare la sede del papato a Roma.
Piero ha ripercorso con
perizia ed anche grande ironia le vicende di quel periodo, in particolare focalizzando
la figura di Papa Giovanni XXII, personaggio particolarmente “venale”, come lo
ha definito Piero, tanto che per secoli nessun successore della cattedra di
Pietro volle prendere il nome di Giovanni. Lo fece solo Papa Giovanni XXIII,
ora Santo, che lo adottò forse perché già nel Suo nome di battesimo c’era
Giovanni.
Tornando alla storia si
dice che Giovanni XXII fosse particolarmente avido, ben ancorato al potere del
denaro, e la Sua scarsa spiritualità la dimostrò volendo restare saldamente legato
ad Avignone ed ai suoi fasti, evitando tutti i tentativi, fatti da diversi
cardinali, per un Suo rientro a Roma. Piero ha ricordato all’attento uditorio la
storia della sua solenne promessa: non
sarebbe più salito a cavallo, prima del suo rientro a Roma. L’impegno preso
dal Papa fu mantenuto: in più di una occasione, costrinse i cardinali, che
normalmente accompagnandolo utilizzavano il cavallo, a marciare con Lui a piedi.
Le vicende storiche,
raccontate da Piero con grande capacità oratoria, hanno riepilogato molti dei
passaggi che portarono il Giudicato d’Arborea, inizialmente, a primeggiare fra
tutti gli altri Stati della Sardegna, ma anche, successivamente, a perdere
importanza; dopo la sconfitta di Sanluri (1410) il Giudicato divenne un
semplice marchesato, che circa mezzo secolo dopo, nel 1478, scomparve del
tutto. Dopo la sconfitta nella battaglia di Macomer del suo ultimo marchese,
Leonardo Alagòn, il territorio perse totalmente l’indipendenza, incorporato
nella Corona di Sardegna.
Cari amici, è stato
davvero un piacere fare con Piero un bel “ripasso” del nostro passato! Grande
appassionato della nostra storia e delle nostre radici, passo dopo passo, Egli ha
ripercorso le vicende del casato degli Arborea e dei suoi illustri protagonisti:
da Mariano II fino a Mariano IV ed a sua figlia Eleonora, passata alla storia
proprio per la straordinarietà – per l’epoca – della Carta de Logu. Credo che
Oristano dovrebbe incrementare gli incontri di questo tipo, capaci di riunire
sempre più numerosi appassionati; perché è conoscendo il passato che possiamo
programmare al meglio il nostro futuro. Anche il Rotary, in questo campo, credo
che continuerà orgogliosamente a fare la sua parte. Oristano ha studiosi di
vaglia, non solo come Piero Ortu e Giorgio Pani, ma anche come Giampaolo Mele,
Paolo Gaviano, Walter Tomasi e tanti altri, che con passione continuano ad
analizzare la nostra gloriosa e orgogliosa storia passata.
Per ora, cari amici, il
nostro successo c’è: a breve Oristano, grazie anche alla nostra proposta, potrà
vantarsi di avere, in pieno centro storico “Piazza
Carta de Logu”.
Ciao a tutti.
Mario
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