Oristano
31 luglio 2014
Carissimi soci e socie
del club,
credo che la gran parte
di Voi stia trascorrendo, in qualche posto ameno, il meritato periodo di riposo
(cosa che sto facendo anch’io); la “comunicazione” tra di noi, però, non deve
certo mancare!
Ecco allora una bella notizia che molti di Voi ancora non
conoscono: Camilla, la ragazza in “Scambio
Giovani” nello scorso anno scolastico, è appena rientrata dal Brasile,
felicemente riabbracciata dai genitori. Le sue prime parole sull’esperienza maturata in un Paese tanto lontano
da casa, sono state davvero entusiasmanti. Ma, più che le mie parole, vorrei
che leggeste le sue risposte alle domande fattele nell’intervista di qualche
giorno fa, da Andrea Pirellas (corrispondente del settimanale L’Arborense).
Ecco il testo completo dell’intervista, come pubblicato dal giornale on line Oristanesi.it.
Da Oristano
al Brasile con lo “Scambio giovani” del Rotary: intervista a Camilla Corona.
29.07.2014 ·
Pubblicato in Cultura e Società, Fatti e Persone.
È da poco rientrata a Oristano
Camilla Corona, diciottenne iscritta al Liceo Classico “De Castro” che ha
vissuto un’esperienza “Scambio giovani” in Brasile. Si tratta di un’attività
promossa dal Rotary club che vuole essere anzitutto un incontro reciproco di
cultura, valori e idee, permettendo agli studenti che frequentano il penultimo
anno delle scuole superiori di studiare in un paese straniero ospitati da una
famiglia. Camilla ha trascorso quasi undici mesi in Brasile e adesso un ragazzo
brasiliano, Guillermo, è ospite nella nostra città. Il programma “Scambio
giovani” era fermo da quattro anni ed è stato riattivato recentemente grazie
alla presidente del Rotary di Oristano, Egle Spinardi. Abbiamo incontrato
Camilla per raccogliere le impressioni sul suo viaggio.
Ciao Camilla, sfoggi una graziosa maglietta con bandierine brasiliane.
Finalmente sei tornata: in quale città brasiliana sei stata?
Sono stata a Porto Alegre
(capitale dello Stato del Rio Grande do Sul), nel sud del Brasile. Si tratta
della parte più a Sud del Paese, una regione con molte colonie europee che
confina con Argentina e Uruguay. È una realtà diversa da come siamo abituati a
pensare al Brasile: gli abitanti hanno perlopiù la carnagione chiara e non si
balla la samba, mentre il calcio è molto presente, così come in tutto il Paese,
dove rappresenta una costante. Il mio ultimo periodo di permanenza, tra
l’altro, ha coinciso con i Mondiali di calcio appena conclusi, ed è stato molto
emozionante. La scuola dove ho studiato è un istituto tedesco e i miei compagni
lo parlavano perfettamente. Ho avuto anche compagni di classe di origine veneta
e ho addirittura sentito parlare un dialetto a metà tra il veneto e il
portoghese, sicuramente insolito.
Hai avuto modo di incontrare anche sardi?
No non ho avuto modo di conoscere
miei conterranei. Ho avuto solo notizia di una ragazza cagliaritana che sta
facendo l’interscambio in una cittadina vicino a Porto Alegre.
Che scuola hai frequentato? Quali impressioni hai avuto?
So che quasi tutte le scuole
superiori brasiliane sono di carattere scientifico e tecnologico. Dal punto di
vista delle materie non mi sono trovata benissimo, dato che a Oristano
frequento il liceo classico. Ad ogni modo ho arricchito le mie conoscenze e il
merito va dato ai miei professori: sono stata in una scuola privata tra le
migliori della città. Vorrei aggiungere che in Brasile il “gap” tra scuola
pubblica e scuola privata è molto grande.
Perché il predominio delle materie scientifiche?
Mi hanno spiegato che è una
strategia voluta: il Brasile, come potenza economica emergente BRICS (termine
utilizzato in economia internazionale per indicare Brasile, Russia, India, Cina
e Sudafrica, ndr) necessita di persone formate per la sua crescita; quindi
figure come ingegneri e altre professionalità tecnico-scientifiche sono
fondamentali per questo processo. Materie come matematica, fisica e chimica
sono richieste anche per l’accesso a corsi universitari come giurisprudenza! Le
università hanno offerte didattiche molto simili alle nostre, ma le materie più
studiate sono quelle tecnico-scientifiche.
La tua giornata tipo come si svolgeva?
Uscivo alle cinque/cinque e mezza
del mattino da casa e per le sette ero a scuola. Le lezioni iniziavano alle
7,30 e terminavano alle 13,30 (nella prima parte dell’interscambio) e alle
12,30 (nella seconda parte dell’interscambio). Il primo periodo è stato duro:
quando rientravo a casa riposavo un po’. Ho fatto palestra e svariati altri
sport. Capitava di andare a mangiare nel ristorante della famiglia che mi
ospitava e di uscire nel centro della città. Mi ha colpito incontrare nel cuore
di Porto Alegre molta più gente povera rispetto a quella benestante: una realtà
quasi opposta alla nostra! La situazione precaria dei poveri li porta
addirittura a chiedere capelli per poi confezionare parrucche e rivenderle. Il
disagio sociale è cospicuo: come Paese emergente il Brasile fa i conti con una
società dai forti contrasti. Nella mia classe ero una delle poche che girava in
centro e il primo approccio è stato quasi traumatico. Il Brasile è una nazione
giovane che risulta in forte crescita, pur con i suoi squilibri; la nostra,
invece, sembra impoverirsi. Durante la mia esperienza ho notato una somiglianza
tra il Nord-Est del Brasile e il meridione d’Italia: clima e approccio al
lavoro simili e un forte attaccamento alla famiglia.
Sei tornata con qualche ricordo?
Ritorno con un quaderno dove i
miei compagni di scuola hanno lasciato
dei pensieri su di me e la nostra amicizia. Forse l’oggetto più significativo è
stata la giacca del Rotary che portavo sempre con me e che, dopo la mia
esperienza in Brasile, si è arricchita di altre spille-ricordo.
Se dovessi tornare indietro sceglieresti ancora il Brasile?
Sì: avevo messo la mia scelta
iniziale era stata l’Australia, ma sono felice di aver cambiato idea. Ho avuto
modo di apprezzare la cultura, la musica (ad esempio la bossa nova, imparare il
portoghese – che ritengo una lingua meravigliosa- e un po’ di spagnolo. Torno
in Sardegna arricchita culturalmente e più matura: quest’esperienza mi tornerà
utile per i miei studi universitari, durante i quali dovrò organizzare con
metodo le mie giornate. Ringrazio tanto il Rotary che mi ha dato questa
bellissima opportunità.
a cura di Andrea Pirellas - foto: Santino Virdis.
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Cari amici, il programma “Scambio
Giovani” del Rotary è senz’altro un grande Progetto
di Vita, un modo unico e irripetibile di entrare in contatto con altre
culture, altre realtà, con il supporto delle famiglie rotariane. Un’esperienza
che fa crescere i giovani nella cultura dell’amicizia, del rispetto delle
diversità, della tolleranza, dell’aiuto reciproco, condizioni basilari per il
raggiungimento di quella Pace nel mondo tanto agognata.
Il nostro club ha già portato
avanti numerosi scambi, ripresi dopo una pausa di sospensione, grazie al forte
impegno della P. President Egle (che
quest’anno continuerà ad occuparsi della Commissione Scambio Giovani). Dopo la felice esperienza di Camilla anche Guillermo, il ragazzo brasiliano nostro ospite a fine estate rienterà in Brasile. Ora altre
due giovani di Oristano si preparano a partire e altrettante ne arriveranno: saranno ulteriori
esperienze che daranno grandi soddisfazioni, a noi ed a Loro. Saluteremo Camilla nella nostra prossima conviviale con ospiti; sarà l’occasione per farle tante curiose domande e, per
Lei, di dimostrarci tutta la Sua riconoscenza per la magnifica esperienza
vissuta.
Ancora, Buone Vacanze a tutti!
MarioEgle con la mamma di Camilla Corona
Guillermo con la "mamma" oristanese
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