Oristano
21 Giugno 2014
Cari amici,
che il Rotary dovesse
svolgere nel territorio di competenza una funzione propositiva, di stimolo e di
dialogo con tutte le forze del territorio, per dare impulso e sostegno alle
attività imprenditoriali esistenti, e costituire, quindi, un volano per le
iniziative da prendere, era già scritto nella mente del nostro fondatore Paul
Harris, fin dalla sua costituzione. Il Rotary è nato mettendo insieme le
professionalità di operatori e professionisti diversi, proprio per operare
insieme, per sostenersi a vicenda, ed esercitare nel contesto sociale quella
funzione di “servizio” che il tempo ha poi dimostrato essere non solo valida ma
assolutamente indispensabile. Nel suo abbondante secolo di vita il Rotary ha
dimostrato che le sue idee erano straordinariamente vincenti: utile ieri, oggi
e certamente anche domani, perché quel servizio,
che siamo stati primi al mondo ad avviare, ha dimostrato tutta la sua utilità.
Basta un solo risultato a sancirlo: l’eradicazione della POLIO dal mondo.
In quest’ottica, quando
il nostro giovanissimo club ROTARACT
ci ha proposto di organizzare, insieme, un colloquio-dibattito su “LE ZONE
FRANCHE”, tema molto dibattuto oggi nell’Isola, abbiamo accettato di buon
grado.
L’occasione è stata data dalla presentazione del libro di Aldo
Berlinguer e Salvatore Cherchi dal titolo “LE
ZONE FRANCHE. Mito, preconcetti, opportunità: il caso Sardegna”. Tempo
qualche giorno per diffondere la notizia (i ragazzi del Rotaract in questo sono
dei maghi), si è organizzato l’evento: presentazione del libro e successivo dibattito
aperto alla popolazione, Sabato 20 Giugno alle ore 20,00.
Ieri sera, nonostante
il periodo segnato dalle ferie estive la partecipazione è stata numerosa. Il
Sindaco di Oristano non è voluto mancare all’appuntamento, cosi come il gruppo
del responsabili del “Movimento Zona Franca”, oltre a professionisti, operatori commerciali e semplici cittadini.
In apertura, dopo i
saluti del nostro Presidente Egle e del Presidente del Rotaract Luca Sanna, il
prof. Berlinguer ha fatto una lunga panoramica sulle origini delle zone
franche, presenti in Europa in modo abbastanza numeroso, sulle norme dello
Statuto Sardo che le prevedono, sulla Legge Nazionale che le ha approvate da
anni, e soprattutto sul fatto che nonostante tutto questo le zone franche in
Sardegna non sono mai nate! A completamento di quanto affermato ha ricordato
che nel libro richiamato prima, c’è tutta la storia di un percorso accidentato,
di un progetto di sgravi fiscali mai portati a termine, di possibili cause, di
possibilità future per la nostra Isola.
All’apertura del
dibattito il primo a prenotarsi è stato il Sindaco di Oristano, che aveva già
vissuto in prima persona le vicende che toccavano in particolare il suo Comune
di Oristano, per il quale aveva avuto occasione di discutere il problema
direttamente a Bruxelles. A seguire i rappresentanti del Movimento Zona Franca,
spesso in disaccordo sia con la visione del problema da parte del prof.
Berlinguer che con quella del sindaco Tendas. Il dibattito, a momenti anche
animato, è proseguito con altri interventi e domande, alle quali puntualmente ha risposto il prof. Berlinguer.
Cari amici, l’interessante
argomento, avvalorato anche dal fatto che il libro, disponibile nell’aula della
conferenza e proposto dalla Libreria Canu, è stato acquistato dalla gran parte
dei partecipanti, è durato ben oltre il tempo previsto. Alle 10,30, sciolto
formalmente il dibattito, questo è proseguito nel giardino dell’albergo.
Personalmente ho
ritenuto l’iniziativa del club estremamente valida: il nostro “servizio” è, e
deve essere sempre, un sottile lavoro propositivo, un costante “stimolo a fare”,
rivolto sia all’imprenditore che al pubblico potere. Le nostre conferenze, anche
quest’anno, hanno cercato proprio di svolgere questa importantissima funzione,
sia nei confronti del tessuto produttivo del nostro territorio che nei
confronti dei suoi amministratori. Se il nostro servizio continuerà ad essere
svolto bene e rivolto nella giusta direzione, non sarà mai una “voce che grida nel deserto”, ma un
forte richiamo, stimolo e sollecito nei confronti di chi deve “fare”.
Il Rotary, cari amici,
è nato per questo e se quest’anno ha svolto la sua missione nell’ottica del “Vivere il Rotary, cambiare vite”, dal
prossimo anno rotariano continuerà ad operare nella stessa direzione, seguendo
l’impulso datoci dal nuovo Presidente
Huang Gary che ha già chiesto a tutti noi: “Accendi la luce del Rotary”!
Continueremo certamente il nostro ‘servizio’ operando per cambiare in
meglio la vita di chi è stato meno fortunato, e lo faremo cercando di illuminare
il cammino di quelli che vivono nel buio dell’ignoranza, dell’indigenza, della
malattia; lo faremo proprio “accendendo la luce del Rotary"!
Grazie, cari amici, il
Rotary è la Vostra seconda casa. Buon Rotary a tutti Voi!
Mario
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