Oristano 31 Agosto 2013
Care Amiche e cari
Amici,
il Rotary International
dedica il mese di settembre alle Nuove Generazioni. Prima di dialogare con Voi
su questo importante argomento e ricordare, in particolare, quello che il Rotary fa in favore dei
giovani, voglio fare con Voi una piccola riflessione.
Il Rotary è nato, ormai
oltre un secolo fa, per mettere insieme validi professionisti accomunati
dall’ideale del servire che, insieme, potevano meglio vivere la loro amicizia
e, soprattutto, operare nel contesto
sociale di riferimento apportando, suggerendo e caldeggiando i possibili
miglioramenti ed aiuti. Gli scopi iniziali del Rotary non includevano, però, un
sostegno specifico alle “Nuove Generazioni”, la cui formazione e preparazione
non rientrava nei primi progetti portati avanti.
La saggezza e la lungimiranza
di Paul Harris, però, fecero sì che il Rotary aggiornasse di volta in volta i
propri obiettivi, adeguando le proprie azioni alle variazioni del contesto
sociale, costantemente in evoluzione. Nuove azioni e nuovi obiettivi visti,
sempre, come nuove opportunità di servizio (tutti i rotariani, ormai, conoscono
bene la famosa frase del nostro fondatore che sosteneva fermamente che “…il
mondo cambia e noi dobbiamo cambiare con esso.”), in sintonia con le esigenze
della Società.
Lo sviluppo e le
innovazioni che caratterizzarono l’America degli anni ’20, che vide non pochi
giovani protagonisti, non furono trascurate dal Rotary che vide proprio in
queste “Nuove Generazioni” uno strumento strategico non solo per il futuro
della Nazione ma anche per quello del movimento rotariano, che continuava, con
grande forza, la sua espansione dentro e fuori dall’America. Fu il club di New
York per primo a mettere in cantiere un evento internazionale rivolto ai
giovani che divenne noto come “Boys' Week”. La prima settimana di "Boys'
Week" si svolse a New York a maggio del 1920, ed alla sua organizzazione,
oltre il Club di New York, parteciparono diverse altre associazioni locali.
L'evento intendeva promuovere e migliorare lo sviluppo giovanile nelle aree di
educazione, salute, igiene personale e professioni.
Focalizzare l’interesse
sui giovani fu una scelta indovinata: da allora il “Pianeta Giovani” divenne
per il Rotary di interesse primario, trasformando le singole iniziative dei
club in qualcosa di più concreto. Furono studiati e creati altri programmi per
avvicinare i giovani al Rotary: nacquero cosi gli attuali Interact, Rotaract, Ryla e Scambio
giovani, fino ad arrivare, nel 2010, a
riconoscere alle “Nuove Generazioni” il
rango di Quinta Via d'Azione del Rotary!
Sappiamo bene come
funzionano i programmi destinati ai giovani: l’Interact, il Rotaract e lo
Scambio Giovani sono strumenti importanti che, in relazione all’età, avvicinano
tanti giovani ai nostri ideali di servizio. Con i Ryla abbiamo iniziato a
predisporli alle responsabilità del mondo del lavoro e contiamo di migliorare
ulteriormente gli strumenti messi in atto. Proprio i Ryla mi hanno fatto
riflettere più a fondo sulle nostre responsabilità di rotariani e
professionisti. Partendo da un dato di fatto. Io sono convinto
che il “Rotariano vero” entri a far parte della nostra associazione perché già
prima di accettare di mettere il distintivo i suoi sentimenti personali erano
orientati ai nostri sani principi, quelli che ci portano ad agire in un certo
modo e ad assumere certi impegni, tra i quali è compresa l’attenzione al mondo
giovanile.
Se è così, se veramente
accettiamo e condividiamo questo sentimento profondo verso i giovani, dobbiamo
anche ammettere che, se lo vogliamo e lo desideriamo, noi Rotariani possiamo fare
per Loro molto di più. Chiunque di noi, entrato nel Rotary rappresentando una
classifica professionale di responsabilità, ha a che fare ogni giorno, continuamente,
con non pochi giovani. Qualche esempio? Ce ne sono tantissimi: il
professionista che ammette nel proprio studio il giovane che una volta
conseguito il titolo di studio chiede di fare pratica professionale, il docente
e l’alunno, il primario ospedaliero con il medico giovane laureato, il bravo
artigiano nella sua bottega con l’apprendista e così via.
Ecco allora in sintesi
la mia riflessione. In tutte queste occasioni e opportunità che ci sono state
offerte dalla professione siamo riusciti a trasmettere al giovane non solo quello
che sappiamo ma anche i principi che stanno alla base del nostro essere
rotariani? Siamo stati capaci solo di aiutarlo tecnicamente, dandogli la
possibilità, poi, di volare in proprio o abbiamo costruito in lui, attraverso
il nostro comportamento ed i nostri esempi un cittadino esemplare ed un futuro
rotariano? Se non lo abbiamo fatto abbiamo dimenticato il sano principio che
dovrebbe animare tutti i rotariani: “Ogni Rotariano deve essere d’esempio ai
giovani”!
Cari amici, oggi nel
nostro club abbiamo una possibilità in più di dedicarci alle Nuove Generazioni.
Il neonato club ROTARACT, caparbiamente voluto e portato avanti nello scorso
anno rotariano, non sole muove i primi
passi ma inizia già a correre! Pur nella grande calura d’agosto è riuscito a
organizzare due manifestazioni di “solidarietà” che consentiranno, in tempi
brevi, di reperire i fondi necessari per acquistare in importante strumento
scientifico destinato ad una struttura medico-ospedaliera della città. Altre
iniziative non mancheranno! Non dimentichiamo che il nostro esempio ed il
nostro supporto sono indispensabili per mantenere in Loro forza, coraggio,
determinazione, e voglia di fare!
Anticipo a tutti Voi
che nel Consiglio Direttivo di eri sera la nostra Presidente Egle ha stabilito
che farà all’Assemblea dei Soci le sue “Dichiarazioni Programmatiche”, Venerdì
20 Settembre.
A livello Distrettuale il
seminario “Nuove Generazioni” è stato programmato dal Governatore Pier Giorgio
Poddighe per il 14 di Settembre, Sabato, a Sperlonga. Tutti sono invitati a
partecipare!
Grazie a tutti Voi
dell’attenzione.
Mario
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